Terra Nuda

Luigi Canino, Unasco: dopo Igp Calabria, chiediamo alla Regione di istituire un comitato olivicolo permanente

Secondo il presidente del Consorzio nazionale dei coltivatori e dei produttori olivicoli, sarebbe “necessaria una strategia di sistema-Paese per promuovere l’extra vergine 100% made in Italy sui mercati internazionali e nostrani"

Olio Officina

In una nota diffusa da Marco Margheri per Unasco, si legge che il Consorzio nazionale dei coltivatori e dei produttori olivicoli accoglie con soddisfazione il riconoscimento del marchio Igp per l’olio di Calabria (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (L 345/1) del 20 dicembre 2016). Per Luigi Canino, che dell’organizzazione ne è il presidente, “tutto ciò si inserisce nel più ampio e stimolante obiettivo della valorizzazione commercializzazione degli oli da olive di eccellenza, che l’Unasco si è posta da anni e sta raggiungendo con ottimi risultati. E’ un’ottima notizia che premia quanti da ormai un decennio si sono impegnati a fare della coltivazione dell’ulivo in Calabria una missione di qualità”.

Ora – prosegue la nota – bisogna rapidamente mettere a valore questo importante risultato, frutto della determinazione del comitato promotore, dei coltivatori e dei produttori e della catena istituzionale di Regione Calabria e Governo nazionale e della Unione Europea. “E’ necessario adesso – prosegue Canino – costituire un consorzio di tutela del marchio Igp per promuoverlo e proporlo sui mercati nel migliore dei modi”.

L’attribuzione del marchio Igp Olio di Calabria segue di qualche mese il riconoscimento di Igp “Olio di Sicilia” e di qualche settimana la modifica del Regolamento europeo che riconosce le qualità chimico-fisiche delle varietà carolea e coratina come peculiari espressioni del territorio.

“Si tratta di novità attese e importanti per un settore che deve poter finalmente prendere coscienza delle proprie potenzialità sul piano qualitativo. La ricchezza delle 500 varietà italiane non trova uguali nel mondo. Le recenti nascite e attivazione della filiera italiana dell’olio extravergine di oliva e dell’interprofessione devono ora stimolare le istituzioni per promuovere sui mercati interni e internazionali la qualità dell’olio 100% made in Italy. Anche perché alla commercializzazione sono connessi dal 2018 i finanziamenti comunitari”.

Infatti dal 2018, le Organizzazioni di Produttori, per poter accedere ai finanziamenti comunitari, dovranno garantire il raggiungimento degli obiettivi di commercializzazione.

Canino insiste presso la Regione Calabria dell’urgenza di istituire un comitato olivicolo a livello regionale e sulla permanenza in Calabria della sede di Crea Oli “sarebbe paradossale che una terra per la quale l’olivicoltura è una delle attività trainanti, venga depauperata con la chiusura o il trasferimento della struttura di Rende. Chiediamo al Ministero di potenziare la storica sede della filiera olivicola di Rende, anziché favorire l’apertura di nuovi centri, sempre nell’ottica di una razionalizzazione delle risorse destinate all’ente stesso. Per la Calabria e il Sud Italia tutto, la struttura del Crea Oli di Rende è strategica per la filiera olivicola-olearia perché soltanto facendo ricerca e applicando innovazioni oggi si può immaginare un futuro più solido e sostenibile domani”.

“L’auspicio più grande – conclude in questa nota per la stampa Canino – è che grazie alla filiera italiana dell’olio extravergine di oliva si possa giungere presto a una strategia nazionale per la promozione delle produzioni di eccellenza del made in Italy – di cui l’olio di Calabria Igp è il più recente riconoscimento – per passare da iniziative a macchia di leopardo a una diffusione a macchia d’olio”.

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