Terra Nuda

Secondo Federvini, il 2018 si contraddistingue per l’incremento di valore delle esportazioni di aceti

Olio Officina

Secondo Federvini, il 2018 si contraddistingue per l’incremento di valore delle esportazioni di aceti

Il settore degli aceti può esultare, seppure a metà. Nell’ultimo anno, secondo quanto riferisce Federvini, ha registrato infatti una leggera flessione in volume (-8,5%), ma, per converso, ha ottenuto un incremento del valore (+1,2%), con i 256,3 milioni di euro raggiunti.

“Il buon andamento – sostengono in Federvini – deriva dalla capacità di diversificazione messa in campo dalle aziende, che propongono nuovi prodotti con particolari aromatizzazioni (arancio, melograno ecc,) ed impieghi innovativi”.

Sempre secondo la Federazione Italiana Industriali Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Vini Spumanti, Aperitivi, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti ed Affini, ovvero la Federvini, all’interno dell’Unione europea il primo mercato di riferimento è la Germania con vendite pari a 39,4 milioni di euro (+ 8,1%), mentre a livello extra UE negli Stati Uniti gli aceti raggiungono un valore pari a 79,9 milioni di euro (+0,2%).

È grande in particolare la centralità acquisita dall‘aceto balsamico di Modena, prodotto esportato in ben 90 Paesi, con vendite, all’estero, che coprono il 90% della produzione. Resta però come una spada di Damocle la possibile imposizione di dazi da parte degli Usa su insistenza della politica protezionistica messa in atto dal presidente Trump per contrastare gli aiuti europei a Airbus.

Foto Acetaia Cremonini

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