Sabato 8 febbraio, ultimo dei tre giorni di OOF Festival 2020, sarà possibile ascoltare la relazione dell’architetto Monte, sui frantoi da olio nel bacino del Mediterraneo, e, a seguire, lo stesso ricercatore del Cnr-Ispc interverrà inoltre con Michele Brucoli, del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata,con un’altra relazione sui frantoi da olio in Lucania, un patrimonio da conoscere, recuperare e valorizzare
Come ogni anno, abbiamo dedicato uno spazio all’approfondimento sui frantoi e nemmeno quest’anno veniamo meno a questo compito, con uno sguardo retrospettivo.
Ecco le due relazioni che si terranno sabato 8 febbraio 2020 in sala Leonardo, sempre nella consueta sede di Palazzo delle Stelline a Milano.
Frantoi da olio nel bacino del Mediterraneo. L’officina olearia, il processo produttivo e le macchine
La produzione dell’olio e la precedente fase di coltivazione dell’olivo hanno, da secoli, rappresentato un tradizionale e storico aspetto del settore agroalimentare in molti paesi che si affacciano nel bacino del mediterraneo. Dei casi studio metteranno a confronto strutture, procedimenti tecnici e macchine utilizzate per la produzione dell’olio in alcuni Paesi mediterranei.
Antonio Monte, ricercatore CNR-ISPC, vice presidente Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI)
Frantoi da olio in Basilicata. Un patrimonio da conoscere, recuperare, valorizzare
L’industria olearia lucana, già a partire dalla prima metà dell’Ottocento, era molto estesa e rappresentava uno dei settori trainanti dell’economia regionale e non solo. Essa era presente sul territorio a soddisfare sia le comunità locali che i differenti livelli della domanda. La produzione dell’olio avveniva in impianti di trasformazione, meglio noti come “frantoi da olio”: del tipo “a sangue” perché alimentati da forza animale, oppure da forza meccanica sia idraulica che a vapore.
Michele Brucoli, marketing e comunicazione Dipartimento Politiche Agricole e Forestali-Regione Basilicata
Antonio Monte, ricercatore CNR-ISPC, vice presidente Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI).
Nella foto di apertura: Castrì di Lecce, trappeto ipogeo
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