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I grandi dibattiti a Olio Officina Festival. Il mercato che verrà

Il presente lo conosciamo tutti, resta da capire come si inquadrerà il futuro. Non tanto cosa ci riserva, quanto invece cosa faremo per pianificare l'olivicoltura dei prossimi decenni. Come si imposterà il mercato, quali strategie si attueranno oggi in vista del domani

Olio Officina

I grandi dibattiti a Olio Officina Festival. Il mercato che verrà

Il contesto storico inusuale, dagli esiti imprevedibili, che ci sta facendo assistere a un drastico calo della produzione, portando come diretta conseguenza a un innalzamento dei prezzi e a una significativa riduzione dei consumi, è motivo di dibattito e confronto nel tentativo di trovare soluzioni. Si tratta di uno sconvolgimento senza precedenti nella storia dell’olivicoltura mondiale, che ha messo in seria crisi l’intero comparto, lasciandolo, per ora, senza prospettive certe. E proprio adesso più che mai è arrivato il momento di prendere provvedimenti, in modo da permettere al comparto oleario di diventare una vera e propria attività economica redditizia, in modo che remuneri come è giusto che sia il lavoro dei produttori, sostenendo così il valore stesso del prodotto, senza che venga indebitamente svilito.

Con il 2024 è arrivato il momento che si passi da una olivicoltura marginale a una olivicoltura in chiave contemporanea, che consenta un cambio di passo anche sul piano agronomico, a fronte dei cambiamenti climatici in corso, permettendo così all’olio italiano – di altissima qualità – di poter competere con gli altri Paesi produttori nel mondo senza che si incorra nel fenomeno sempre più diffuso ed esteso dell’abbandono degli oliveti. Questo può esserci solo attraverso una seria presa di coscienza e l’adozione di nuove tecnologie, con la consapevolezza di poter disporre di strumenti innovativi per monitorare i raccolti, prevenire situazioni critiche e intervenire tempestivamente per mettere al sicuro la preziosa produzione. Ne parleranno, venerdì 1 marzo alle 11.15, Nicola Pantaleo, presidente Nicola Pantaleo Spa, Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol; Pippo Vacca, presidente Unifol, nonché responsabile commerciale di Vacca Olii; Daniele Tirelli, analista di mercato; Claudio Truzzi, responsabile qualità Metro Italia; Chiara Coricelli, presidente e Ceo di Pietro Coricelli Spa; Bruno Seabra, direttore generale Deoleo-Carapelli Firenze; e Francesco Iuculano, responsabile commerciale Todis.

È anche giunto il tempo di puntare sulla forza trainante dei territori, attraverso la certificazione degli oli prodotti a marchio Dop e Igp. Da qui una riflessione su quanto valgono sul mercato le attestazioni di origine protetta. A parlarne sarà Laura Turri, imprenditrice olearia, con il marchio Frantoio Turri, nonché past president del Consorzio dell’olio Dop Garda; Francesco Gasparini, amministratore Primoli; e Dora Desantis, responsabile qualità di Agridè.

Il mercato funziona nel momento in cui si riserva il giusto spazio alla ricerca. Da qui i focus su temi centrali come la valutazione sensoriale degli oli attraverso il panel test, lo studio della shelf life degli extra vergini destinati per stimare il tempo di conservazione degli oli per individuare la data di fine commercializzazione e il rapporto tra olio e salute per ricavarne tutti i possibili benefici.

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