Festival

I temi di Olio Officina Festival

Olio Officina

Sono tanti quelli su cui ci si confronterà nel corso della quinta edizione del grande happening. Il tema portante: l’avanguardia, all’insegna dell’olio del futuro. Con la consapevolezza che essere all’avanguardia equivale a non aver paura e accettare nuove sfide.

Le unità tematiche di Olio Officina Festival 2016.

AVANGUARDIA

ESSERE ALL’AVANGUARDIA EQUIVALE A NON AVERE PAURA

Nessuna paura degli OGM. Con un momento in cui si ragiona sul perché sia necessario sviluppare una ricerca sulle piante transgeniche di olivo. A maggior ragione dopo le dichiarazioni di un grande personaggio del mondo del vino, l’autorevole Angelo Gaja, che ha sdoganato il tema, rompendo, di fatto, alcuni meccanismi di inerzia di cui eravamo vittime. Tra i relatori Eddo Rugini, dell’Università della Tuscia. Ci sarà inoltre Dario Bressanini che presenterà il suo ultimo libro, Contro natura, edizioni Rizzoli.

Nessuna paura dell’olio di sansa. Valorizzare la piramide della qualità, ecco cosa non si è fatto negli ultimi decenni in Italia. Sarebbe opportuno invece non dimenticare, né trascurare il fatto che l’olio da olive si coniuga al plurale, e che ha, pertanto, una natura multiforme e multiuso. Tutto ciò che si ricava dall’oliva è prezioso, e tutto ha un senso e una logica applicativa. Alla base di questa piramide c’è l’olio di sansa di oliva, messo ingiustamente ai margini e bistrattato, ma meritevole di grande considerazione, soprattutto come ingrediente dei prodotti da forno o in frittura. Al vertice l’olio extra vergine di oliva, il protagonista indiscusso nei condimenti a crudo. In mezzo ci sono l’olio di oliva (adattissimo per le fritture e altri impieghi, come per esempio le conserve sott’olio) e l’olio di oliva vergine (che è il grande assente dagli scaffali, eppure ottimo olio quotidiano da cottura). Con tale momento, si svelerà tutto ciò che serve sapere per non incorrere in errore quando si tratta di scegliere un olio in relazione ai suoi impieghi.

Nessuna paura dell’olio di palma. Da alcuni anni è stata avanzata una campagna diffamatoria nei confronti dell’olio di palma, ma nell’ultimo periodo si è scatenata una corsa al disprezzo e al vero e proprio dileggio, ma è un grave errore, anche perché l’olio di palma è un grasso nutrizionalmente nobile. Cosa c’è alla radice della paura? E’ solo disinformazione, oppure ci sono interessi lobbistici dietro a tale attacco? Si è detto che il contenuto di acido palmitico favorisce l’obesità infantile, ma prima di demonizzare un singolo acido grasso è necessario pensare alle relazioni complesse che esistono fra gli acidi grassi. I professori Giovanni Lercker e Massimo Cocchi, dell’Università di Bologna, chiariscono tutti gli equivoci sorti intorno a tale olio. Non c’è d’altra parte motivo di allarmarsi, anche perché tutti gli acidi grassi sono utili se assunti in quantità adeguate e ben calibrate.

Nessuna paura delle carni rosse. Perché c’è tanta confusione intorno alla sfera alimentare? Interpretare e capire il fenomeno nutrizione comporta un grande senso di responsabilità. Non sono mai mancate le demonizzazioni di alcuni alimenti, prima nei confronti del colesterolo, poi dei grassi saturi, poi delle carni rosse, e, a turno, tocca sempre a ogni alimento, perché c’è sempre il rovescio della medaglia. Cosa può succedere allora quando una istituzione come l’OMS prende posizioni nette e drammatiche di fronte a tutto, o quasi, ciò che mangiamo? Solo una corretta informazione può aiutare a comprendere il senso e il valore degli alimenti, senza preclusioni. Il vero problema è il rispetto delle quantità. Al centro di tale tema le considerazioni dei professori Giovanni Lercker e Massimo Cocchi, dell’Università di Bologna.

Nessuna paura dell’olio in cucina. Non usato mai in cottura, bandito nei soffritti, mescolato all’acqua per limitare i grassi, vietato da sedicenti diete salutari, relegato a mero mezzo meccanico di base per ingredienti “importanti”. Il grande imputato oggi, e soprattutto domani, sarà l’olio, anche quello ricavato dalle olive. C’è una società che ha paura dei grassi e non sa come affrontare la giusta assunzione. Ebbene, l’avanguardia dell’olio sta anche nell’eliminazione dei tanti fardelli pregiudiziali, spesso immotivati. Lo chef Giuseppe Capano e l’oleologo Luigi Caricato si confronteranno sui dogmi e sulle paure che ruotano intorno all’uso dell’olio in cucina.

DIRE AVANGUARDIA SIGNIFICA ACCETTARE NUOVE SFIDE

Abitare il territorio tra tradizione e avanguardia. L’esperienza del collettivo “Abitare i Paduli” segna un atto rivoluzionario. Alcuni giovani salentini raccontano sabato 23 gennaio la propria esperienza nel superare alcuni paradigmi legati al mondo dell’agricoltura mediante alcune azioni multiple che hanno contribuito a cambiare i linguaggi e i punti di vista delle comunità sul paesaggio agricolo. Rivoluzionare la mente, il palato, il linguaggio in agricoltura è possibile. Le piccole storie di comunità in “Abitare i Paduli” lo dimostrano, come si leggerà tra l’altro in un capitolo di un libro del giornalista Giorgio Boatti, in uscita in primavera per Laterza, e di cui lo stesso Boatti argomenterà la sera di giovedì 21 gennaio.

Cosa c’è di nuovo nell’olio che verrà. Venerdì 22 gennaio pomeriggio è la volta dell’oleologo Lorenzo Cerretani e del tecnologo alimentare Pietro Rocculi i quali, senza indugiare in noiosi tecnicismi, prospetteranno tutte le novità non ancora conosciute dai più, e strettamente legate alla produzione dell’olio. Resta da chiedersi se ci sia ancora spazio per l’innovazione, in un prodotto che è antico di almeno sei millenni. Può sembrare impossibile, eppure vi sono molte strade ancora inesplorate. C’è da restare stupiti, e affascinati, intorno alle nuove tecnologie emergenti. Saranno veramente rivoluzionarie?

SPETTACOLI

Troisi, gli italiani e il cibo. Si intitola “Ricomincio da Massimo” la conferenza spettacolo del narratore e saggista Antonio Pascale, fissata per la sera di giovedì 21 gennaio. Si parte da tre brevi clip di Massimo Troisi, molto divertenti. La prima è sulla macchinetta del caffè per una singola persona ed è tratta da “Scusate il ritardo”: ovvero, perché l’Italia non innova. La seconda è una gag tra Benigni e Troisi a “Blitz”, di Gianni Mina: ovvero, perché l’Italia è divisa in gruppi che non comunicano tra loro. E infine la terza, tratta da una rara intervista a Troisi sul tema del cibo: ovvero, chi dobbiamo ringraziare per il cibo?
A partire dalle riflessioni di Troisi, Pascale diventa la nostra guida in un viaggio nella modernità. L’obiettivo non è tanto giungere al traguardo, ma cercare di rispondere a una serie di domande, tra cui la seguente: possiamo permetterci il lusso di non comunicare con gli altri? E se gli altri sono 7 miliardi e passa, come faremo a dare cibo a tutti?

Ode all’olio. Sabato 23 gennaio, in chiusura di Olio Officina Festival, lo spettacolo ideato e interpretato da Lara Guidetti e Marco De Meo, in cui la danza e il video si fondono per tracciare un percorso visionario e a tratti pittorico, con l’olio ricavato dalle olive che emerge quale muto liquido testimone dell’eterna tensione dell’uomo verso la sintesi perfetta, purezza assoluta che diventa nel contempo incontro tra divinità e mondo terreno. Ideazione, coreografia e interpretazione di Lara Guidetti e Marco De Meo. Animazioni video originali di Francesco Collinelli. Musica originale di Marcello Gori. Disegno luci di Marco Mosca e Luca Grimaldi. Costumi di Giovanni Motta.

Mare d’argento. Giovedì 21 gennaio il cinema scende in campo in difesa dell’albero simbolo del Mediterraneo. Nel corso della serata inaugurale sarà infatti proiettato, alla presenza del regista Carlos Solito, il film che vuole riscattare la Puglia all’indomani dell’inquietante fenomeno della Xylella fastidiosa, che rischia di far scomparire un vasto bosco di olivi di un territorio che vanta molti milioni di alberi secolari. A raccontare le più rappresentative bellezze di questo luogo, c’è il punto di vista e le avventure di un eroe bambino, Vittorino, interpretato da Danilo Palmisano. Accanto a lui vi sono Alessio Vassallo, Nandu Popu, il cantate dei Sud Sound System, e Chiara Torelli. La colonna sonora è “Mediterraneo”, di Mango.

SHOW COOKING

Olio e aceto balsamico. Nello Spazio Olitalia, venerdì 22 e sabato 23 gennaio, entrano in scena, con alcune innovative preparazioni d’autore, gli aceti balsamici e gli oli extra vergini di oliva territoriali e monovarietali. Con l’aceto balsamico di Modena Igp i cuochi protagonisti sono Fabrizio Ferrari, chef Al Porticciolo 84 di Lecco, nonché consigliere di Jeunes Restaurateur d’Europe, e Maurizio Urso, chef de La Terrazza sul mare di Siracusa, nonché segretario di Euro-Toques.
Un rilievo importantissimo lo avrà la frittura, di cui è possibile scoprire tutti i segreti per realizzarla al meglio con il cuoco Pasquale Torrente del Ristorante Al Convento di Cetara. Non è un caso che Torrente sia universalmente riconosciuto come il maggior esperto di frittura italiana: dalla Cuopperia aperta nel suo paese natale, a Cetara, la sua fama lo ha portato a dar vita alla friggitoria di Eataly a Roma, al Fritto all’italiana inaugurato di recente al Mercato Centrale di San Lorenzo a Firenze, e al Ristorante Burro & Alici in Franciacorta; e, con il figlio Gaetano, per qualificare ulteriormente la nobile arte della frittura, ha collaborato con Olitalia, alla creazione di uno speciale olio per frittura, denominato “Frienn”.
Infine, nella giornata di sabato 23 gennaio, al centro dell’attenzione vi sarà l’olio extra vergine di oliva monocultivar Ogliarola e l’olio extra vergine di oliva Dop Colline di Romagna, con i cuochi Massimiliano Mascia, chef del San Domenico di Imola, due stelle Michelin, nonché membro di CheftoChef emiliaromagnacuochi; e, in chiusura, Roberto Carcangiu, il presidente Associazione Professionale Cuochi Italiani.

La cucina crudista. Venerdì 22 gennaio, in sala Solari, c’è uno show–cooking fuori dall’ordinario, che si sviluppa attraverso un dialogo a più voci con il pubblico, a partire da un approccio inusuale, composito e per certi versi spettacolare, in cui i presenti vengono coinvolti in prima persona e sollecitati da tante curiosità e riflessioni da parte di cinque chef, i cui nomi saranno svelati al momento delle loro performance, affiancati da un nutrizionista e dall’esperta assaggiatrice Marina Solinas, campionessa mondiale di assaggio. E’ un amore nudo e crudo. E’ l’avanguardia come ricerca dell’essenziale, l’olio del futuro come scoperta di ciò che vale. Si tratta di uno show-cooking misto a esplorazioni, dimostrazioni, degustazioni basate sul concetto di crudo, pensate funzionalmente alla comprensione e alla conoscenza dell’olio, non solo dell’olio extra vergine di oliva, ma anche di altri oli da seme, tra quelli meno abituali e ricorrenti.

IL FRITTO NON E’ PECCATO

L’arte di friggere bene. Un videoclip realizzato da Olitalia sarà presentato la sera di giovedì 21 gennaio nel corso della serata inaugurale. Si parla tanto di frittura, come fosse qualcosa di riprovevole, nonostante appaghi senza alcuna incertezza quanti ne fruiscono con gran piacere. Poi, accade, nel medesimo tempo, che si tenda a far sentire in colpa quanti cedono alle lusinghe di un buon fritto. Eppure tale metodo di cottura non è così nefasto come si tende a far credere. Occorre solo far acquisire la capacità di eseguire una frittura a regola d’arte. Per farlo senza tanti patemi d’animo, ecco allora un breve videoclip che aiuta a capire le giuste tecniche e a scegliere il liquido di frittura più indicato per ottenere un alto grado di piacere e, nel contempo, stare anche tranquilli sul fronte della salute.

ECONOMIA

Lo stato dell’arte dell’olio made in Italy: qualità, importazioni e controlli. Si fa un gran parlare di made in Italy, e talvolta anche a sproposito. Sempre notizie funeste, preoccupanti. C’è davvero un motivo per preoccuparsi? Qual è la situazione dell’olio ad oggi, delle produzioni di qualità, delle importazioni, dei controlli, dei principali atti illeciti accertati e del comparto oleario italiano?
Venerdì 22 gennaio pomeriggio, Oreste Gerini, direttore generale della prevenzione e del contrasto alle frodi alimentari del Dipartimento Icqrf del Ministero delle Politiche agricole, interviene insieme con Antonello Maietta, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, e Luigi Caricato, per far luce su un fenomeno, quelle delle frodi troppe volte gridato, ma di cui nessuno conosce la reale incidenza. E se fosse solo un procurato allarme? L’incontro è una iniziativa di Olio Officina in collaborazione con Ais Italia.

Flussi di mercato e tendenze di consumo, l’Italia dell’olio allo specchio. Si fa un gran parlare dell’Italia olearia, ma non si conosce l’esatta fotografia del Paese. Qual è, per esempio, lo stato di salute del comparto? C’è, da una parte, l’orgoglio per una storia nutrita di grandi glorie, dall’altra invece la paura di una parola che fa venire i brividi a sentirla: competizione. Rispetto agli altri Paesi produttori, l’Italia si è fermata, non produce la quantità d’olio sufficiente per la propria autonomia. Un tempo, negli anni ’60 dello scorso secolo, rappresentavamo una quota produttiva mondiale del 30%, oggi invece tale quota si è ridotta al 15%. Abbiamo un ruolo ibrido e ambiguo e ci è mancato il coraggio di raccontare la nostra identità. Non piantiamo più nuovi olivi e si assiste nel contempo a un progressivo abbandono della coltivazione. E’ arrivato il tempo della riflessione. Occorre cambiare corso al nostro futuro per una nuova visione di fare impresa. Ne parlano gli analisti Mauro Meloni e Massimo Occhinegro.

La Xylella della discordia. E’ accaduto, paradossalmente, che lo Stato si sia mosso contro lo Stato. C’è stato un duro scontro tra poteri all’interno delle istituzioni, creando un senso di disagio che ha lasciato tutti stupefatti, facendo dubitare sull’affidabilità del nostro Paese. La Procura di Lecce ha posto sotto sequestro gli olivi del Salento, indagando su dieci malcapitati che se ne occupavano, compreso il Commissario straordinario nominato dal Ministro delle Politiche agricole. Ora tutto è sopspeso. La scienza è stata messa sotto accusa dalla magistratura, ma intanto la Xylella non perdona. Sarà un proiettato un videoclip informativo, realizzato appositamente, senza venature polemiche e nell’ambito del progetto Coltura & Cultura, per essere presentato a Olio Officina Festival, con interventi del professor Giovanni Martelli, del giornalista del “Foglio” Luciano Capone, dell’agronomo Duccio Caccioni, e di uno tra i protagonisti della brutta vicenda giudiziaria, il quale, con ogni probabilità, sarà possibile solo ascoltato, senza che possa essere visto, senza che sia svelata la sua identità.

Contro lo spreco di cibo. In Italia il 42 per cento dello spreco alimentare trova espressione in ambito domestico, sebbene non sia meno significativo il 14 per cento nell’ambito della ristorazione. Il tema dello spreco alimentare è ricorrente ma non ancora affrontato a dovere. Non bastano le buone intenzioni, occorre un effettivo impegno giuridico, nazionale e sovranazionale, affinché il cibo scartato possa essere trasformato in risorsa utile, attraverso manovre tecniche dall’efficacia risolutiva. Affrontano il tema, sabato 23 gennaio, le esperte di giurisprudenza Antonella Carbone e Giorgia Antonia Leone, del Centro Studi di Diritto Alimentare.

OLIVE

Le olive, così buone eppure cosi poco conosciute. Roberto De Andreis, esperto di analisi sensoriale, nonché membro del gruppo olive da tavola del Consiglio oleicolo internazionale, ci apre, insieme con Isabella Vacca, degustatrice professionale e panel leader della Camera di Commercio di Savona, alla conoscenza del composito e variegato universo delle olive da tavola. Così, nella sala assaggi di Olio Officina Festival, con le olive ben collocate nel bicchiere, pronte per essere degustate, i due esperti ci spiegheranno come sceglierle, tra le tante disponibili in commercio, e, soprattutto, come valutare le differenti qualità, e anche utilizzarle al meglio.

OIL DESIGN, FOOD DESIGN

L’olio progettato. Venerdì 22 gennaio, in tarda mattinata, ci sarà il designer Mauro Olivieri, studioso e progettista di brand dei sistemi territoriali, ad aprirci la mente su cosa sia possibile fare a partire dalla presentazione degli oli da destinare al commercio, ponendoli sugli scaffali. Oltre al contenuto si vende e si propone anche un’idea, che va progettata. Si esprime un racconto che va oltre il liquido grasso che tanto ci piace ma non sempre racconta tutto se stesso. Ecco allora l’olio in tutta la sua nuda verità. È un fluido. È un liquido. È un elemento indefinibile. È quasi un velluto al tatto. È solo monocromatico. È stata merce di scambio. È un’esperienza. È espressione di chi lo cura. È cura, anche dello spirito. È uno dei grandi progetti della natura e noi, lì dentro andremo.

L’olio sulla tavola. Insieme con il designer Mauro Olivieri e la scrittrice Ilaria Santomanco, in un dialogo serrato con l’architetto Alessia Cipolla, autrice del libro Il progetto della tavola, edito da Franco Angeli, venerdì 22 gennaio in tarda mattinata si entra in cucina in punta di piedi per tentare di capire come sia possibile costruire lo spazio della convivialità, ma anche come sia possibile allestire la tavola, o come sia possibile collocare, in un simile contesto, l’olio da olive, valorizzandolo. Ed ecco dunque profilarsi una composizione architettonica, con i riferimenti alla psicologia e all’antropometria, nonché alle teorie del campo e del colore, senza con ciò trascurare nemmeno le scelte dell’illuminazione e dei materiali.

Uao! Umbria Architettura Olio. Dalle cantine d’autore ai frantoi d’autore. A Olio Officina Festival il presidente del Consorzio dell’olio Dop Umbria Leonardo Laureti ha riservato molte sorprese. Il direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia Paolo Berardi, il docente di Restauro architettonico dell’ateneo perugino Pietro Carlo Pellegrini e l’agronoma e assaggiatrice d’olio Angela Canale, cercano di andare oltre il consueto e di ripensare il mondo dell’olio e di riformularlo con un nuovo stile, presentandosi con una nuova immagine. E’ una grande sfida, ma è ciò a cui tutti siamo chiamati.

Le forme dell’olio. E’ giunta alla terza edizione il concorso “Le Forme dell’olio”, organizzato da Olio Officina e dedicato al packaging e all’abbigliaggio delle confezioni e dei contenitori dell’olio. E’ un modo per stimolare le aziende a essere innovative e a investire anche nella bellezza e nella funzionalità delle forme, non solo sulla qualità del contenuto. In occasione di Olio Officina Festival, si ripropone, come di consueto, la premiazione delle migliori confezioni. Al mondo dell’olio va riconosciuto il merito di aver compiuto grandi passi in avanti sul fronte della qualità sensoriale, ora si cerca di stimolare un ulteriore passo in attesa che si inventino modi nuovi nel concepire il packaging.

I FRANTOI DELL’AVVENIRE

Scavando nel passato. Sabato 23 gennaio l’architetto Antonio Monte interverrà sul tema “Storie di archeologia industriale. Il frantoio del passato visto con gli occhi del presente, un viaggio nei luoghi operativi che hanno reso l’Italia paese oleario di grande tradizione”. Monte, tra gli artefici del recupero in grande stile di antichi oleifici ipogei nel Salento, è all’opera da tempo, in Italia e all’estero, nell’intento di rivalutare, attraverso l’ideazione di nuovi spazi museali, tutto ciò che è riconducibile al passato delle “officine olearie”. L’obiettivo è individuare le radici di una antica tradizione che nel frattempo si è evoluta senza tuttavia venir meno alle medesime logiche che animavano il settore economico nel passato: fare dell’olio una fonte di ricchezza, spirituale e materiale, per i popoli che ne sono coinvolti.

Indagando sul futuro. Sempre sabato 23 gennaio, Domenico Fazio, un noto esperto di macchine di estrazione olearia, manager in Alfa Laval, pone l’accento sul rischio di guardare al passato, e alla tradizione, come se si trattasse di qualcosa di fisso e immutabile. Non è così. Come una volta mai, è il suo motto; e non vale appellarsi a esperienze del passato quale alibi per rimanere immobili. Così, guardando alla nostra tradizione, si è tenuti a voltare pagina e trovare il coraggio di innovare. L’invito da parte di Fazio a visitare il museo di Leonardo a Vinci, dove vi è un frantoio del 1400 non molto diverso da quello che è stato usato sino a pochi anni fa, serve per far riflettere sull’obblighi, che gravano sugli operatori del settore, a guardare al futuro proprio per evitare di replicare modelli oltre modo desueti.

ANNULLO FILATELICO

Il bicchiere dell’assaggio. Ritorna anche quest’anno l’appuntamento con l’annullo filatelico di Poste Italiane in collaborazione di Olio Officina Festival. Tutti gli appassionati collezionisti potranno avere, venerdì 22 e sabato 23 gennaio, l’annullo della corrispondenza con due differenti timbri dedicati alla cultura olearia, e in particolare all’arte dell’assaggio, con il bicchiere ufficiale a forma di tulipano, disponibile nei giorni del festival e successivamente all’ufficio filatelico per altri 60 giorni, per poi essere infine depositato al Museo della Comunicazione di Roma.
I bozzetti riproducono il bicchiere dell’assaggio dell’olio in due differenti illustrazioni realizzate da Valerio Marini. La cartolina realizzata da Olio Officina festival sarà dunque l’oggetto sul quale apporre l’annullo speciale elemento fondamentale per trasformare la cartolina in oggetto da collezione filatelica.

OLIVICOLTURE ESTREME

Oltre i confini. Sabato 23 gennaio c’è un focus sull’olivo nel Nord Italia, una tradizione che, nonostante il clima non sempre favorevole, anche a distanza di secoli continua. Andrea Fabbri, docente e presidente del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche e del Master Comet dell’Università degli Studi di Parma, dedicherà due ore per indagare sulle cosiddette olivicolture estreme. Insieme con lui, a seguire, alcuni testimoni della rinascita dell’olivicoltura varesina, coordinati dalla giornalista Laura Pantaleo Lucchetti, con la presentazione di un documento inedito che comprova la storicità della produzione olearia in un territorio che sembrava poco incline alla coltivazione dell’olio e che invece riserva sorprese anche agli abitanti della stessa città lombarda.

PAGINE DI GUSTO

Libreria del festival. Nell’ambito di Olio Officina Festival, dopo tante attenzioni ai libri, nelle precedenti edizioni, esordisce l’evento OOF LIBRI PAGINE DI GUSTO, proprio con il dichiarato intento di dare ampio risalto alle pubblicazioni, non solo di manuali e saggi, ma anche di testi di narrativa, teatro e poesia che abbiano espliciti riferimenti a temi alimentari e agricoli. Non c’è l’attenzione solo alle preparazioni culinarie, i ricettari hanno anzi uno spazio minimo, quanto soprattutto ai temi che affrontano il complesso e variegato mondo dell’alimentazione a partire dalle singole materie prime alimentari.

Tante le presentazioni di libri, con la possibilità di incontrare gli autori in un confortevole “salotto letterario”, dove è possibile far firmare copie dei libri dei propri autori preferiti presenti al festival. All’interno del palazzo delle Stelline è come sempre operativa la “Libreria del festival”, gestita dalla milanese Libreria Il Domani, dove sarà possibile reperire tutti i volumi sul cibo in circolazione, ma soprattutto i testi meno abituali e in alcuni casi di difficile reperibilità.

FILOSOFIA

Prendiamola con filosofia. In tempi in cui ogni aspetto legato al mangiare è al centro dell’attenzione fino all’inverosimile, entrano in scena pubblicazioni che scardinano molti luoghi comuni. Il professor Franco Riva dialoga con Luigi Caricato a partire dai suoi due volumi editi da Castelvecchi, Filosofia del cibo e Filosofia del viaggio. Gli equivoci sul cibo sono tanti, ma alla fine l’uomo deve ammettere che mangiare – al di là dell’atto fisico in sé dell’ingurgitare – non è affatto qualcosa di pacifico come si crede. Mangiare implica un atto di violenza e ingiustizia. Il cibo diventa un duro atto di prova per il nostro umanesimo.

L’arte di mangiare: dalla cottura alla cucina d’avanguardia. Rosalia Cavalieri, docente di filosofia e teoria dei linguaggi all’Università di Messina, indaga sull’arte del palato che ci caratterizza come le uniche scimmie capaci di cucinare e di elaborare il cibo (e di produrlo), facendo della necessità un piacere ma anche una téchne, un saper fare. Sabato 23 gennaio sarà possibile di conseguenza comprendere come è stato possibile arrivare a nuovi linguaggi culinari e a inediti modi di mangiare caratteristiche delle avanguardie culinarie, dalla cucina tecno-emozionale o modernista alla nuova cucina nordica, passando per la Nouvelle Cuisine, espressioni di un’arte creativa elaborata per stupire ed emozionare, stimolando tutti i nostri sensi.

Profumi a base oleaosa, profumi a base alcolica. L’inafferrabilità del profumo e le sue millenarie forme. Lo scrittore Aldo Nove indaga sul profumo del corpo dalle fragranze naturali agli artifizi dell’alcol, attraversando le storie di una vicenda millenaria e delle avventurose lotte tra il profumo “corporale” e quello “astratto”.

BLEND

Realizza il tuo olio e portalo a casa. Dopo il grande successo della passata edizione, venerdì 22 e sabato 23 gennaio si torna a parlare di blend, felice espressione in lingua inglese che invece in italiano suona meno attrattiva, ricorrendo meno elegantemente alla parola “miscela”. Eppure l’Italia si è imposta all’attenzione dei mercati internazionali proprio per la sua capacità di realizzare blend di oli, un modo per rendere peculiari e unici gli oli, personalizzandoli secondo la propria visione di olio. Ecco allora, dopo il successo del libro di Giovanni Zucchi sull’arte del blending, L’olio non cresce sugli alberi, edito da Lupetti, tutta una sala, lo Spazio Zucchi, in cui è possibile provare e confrontarsi con le diverse materie prime e, scegliendo tra diversi campioni d’olio, quelli da utilizzare per la realizzazione di un blend personalizzato. Il pubblico diventa così protagonista in prima persona di una operazione fatta da professionisti dal naso molto allenato, pronti a cogliere ogni sfumatura di profumo e sapore. L’aspetto interessante è che, oltre a provare a mescolare tra i vari extra vergini, sarà possibile portare a casa il risultato ottenuto insieme con l’orgoglio di aver provato a diventare dei provetti esecutori di blend.

MOSTRE D’ARTE

Pane e olio del futuro. Il movimento culturale Arte da mangiare si presenta all’appello per la quinta volta consecutiva a Olio Officina festival con una serie di mini installazioni con le quali gli artisti indagano, tra sacralità e senso delle tradizioni, intorno al rapporto tra pane e olio.

Olio d’Artista. Francesco Sannicandro è invece il curatore della mostra “Olio d’Artista”, frutto di un percorso che dopo quattro anni si sta sempre più estendendo e ampliando, coinvolgendo molti artisti impegnati a rivisitare e reinterpretare i contenitori dell’olio, lattine e bottiglie nuove, non ancora utilizzate, non ancora unte dal prezioso liquido grasso. Gli artisti che espongono propongono così infiniti modi di approcciare l’oggetto, smembrandolo, frantumandolo, fondendolo, nascondendolo e perfino ricreandolo ex novo.

Segni e parole. Venti incisori per altrettanti testi, per lo più poetici, dell’avanguardia italiana. Un’avanguardia che non disdegnava di collaborare alla rivista “La Riviera Ligure”, edita a cavallo tra fine Ottocento e inizi Novecento, dalla famiglia Novaro di Imperia, produttrice dell’Olio Sasso. Na mostra a cura di Nicola Dal Falco.

Animali extravergini. Una mostra del vignettista Valerio Marini, autore tra l’altro delle creatività con cui è stata lanciata la quinta edizione di Olio Officina Festival. Una mostra insolita e disarmante, tutta incentrata sugli animali e sull’olio extra vergine di oliva, in un approccio inusuale e visionario.

Olivo Cromia, dall’alba al tramonto. Non una mostra, ma una rappresentazione immaginifica a cura del colletivo del Parco dei Paduli. Sono sfumature e giochi di luce che si stagliano su rami intrecciati e foglie d’argento mosse dal vento. Tra nuvole di passaggio, il protagonista è l’ulivo. Maestoso e sinuoso si alza nella campagna salentina e racconta il suo abbraccio con il sole.

PREMI OLIO OFFICINA

Cultura dell’Olio. Nell’ambito della quinta edizione di Olio Officina Festival, si rinnova l’appuntamento con i Premi Olio Officina Cultura dell’Olio. Saranno consegnati nel corso delle tre giornate della manifestazione. A ritirare i premi l’architetto Antonio Monte, l’editore spagnolo di “Mercacei” e “Olivatessen” Juan Penamil, l’antropologa e scrittrice Daniela Marcheschi, la produttrice d’olio Laura Turri.

SAGGI ASSAGGI

Dentro il bicchiere. Non mancheranno come di consueto gli assaggi guidati, secondo un ricco calendario di degustazioni e un intenso non stop, in diverse sale, che saranno indicate al desk di ingresso, dove è possibile iscriversi e prenotarsi. Non solo olio extra vergini di oliva, ma anche oli da seme e aceti.

Fuori dal bicchiere. Il Consorzio dell’olio Dop Umbria va oltre le consuetudini. Non si tratta più di effettuare l’assaggio nel bicchiere, con l’olio da degustare in purezza. C’è da sperimentare nuovi modi di approcciare l’olio, cercando di entrare anche nella sfera emotiva di chi assaggia. Così, alle degustazioni sarà possibile partecipare sia nel tardo pomeriggio di venerdì 22 gennaio, sia il sabato 23 gennaio, in sala Chagall. La degustazione sarà effettuata rigorosamente fuori dal bicchiere. L’olio Dop Umbria sarà versato su cinque differenti pani, anch’essi umbri, offrendo i propri profumi a beneficio di chi riuscirà a viaggiare con la mente là dove gli olivi vivono la propria storia. Ecco allora le fragranze di erbe, foglie, frutti e ortaggi, racchiuse in poche gocce di olio, che verranno raccontate attraverso le parole esperte di chi saggiamente guiderà gli ospiti, tra il pubblico presente, in un breve viaggio multisensoriale, con l’ausilio della musica.

VINO/OLIO

Effetto sinergia. Il vino e l’olio sono sempre stati fratelli. Anche il periodo di produzione è quasi coincidente. La vendemmia cade prevalentemente tra agosto e settembre, l’olivagione tra ottobre e novembre. Sono state tante le iniziative comuni e condivise, ma sempre occasionali, ora invece l’Ais, l’Associazione italiana sommelier, vuole sostenere con grande efficace e determinazione la cultura dell’olio tra i suoi associati. Ecco allora l’impegno a organizzare corsi di degustazione e formazione sullo stile dell’Ais, a carattere popolare, semplici ma egualmente rigorosi. Il presidente nazionale, Antonello Maietta, presenta sabato una serie di iniziative, tra cui la Giornata del vino e dell’olio, che nel 2016 si snoderà in maniera ancora più organica, rispetto alle edizioni precedenti; oltre poi a una nutrita serie di corsi sull’analisi sensoriale dell’olio da olive in tutte le regioni italiane. Un programma che sarà lanciato in grande stile e con grandi propositi.

Olio Officina Festival – Condimenti per il palato & per la mente
Quinta edizione. Milano, 21-22-23 gennaio 2016
Orari: giovedi 17.00-21.30; venerdi e sabato 9-21.30
Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 61, Milano
Ingresso: € 15/die; ragazzi fino a 13 anni e studenti universitari con tesserino ingresso gratuito
Website: www.olioofficina.com Info: posta@olioofficina.com

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