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L’olio Seggiano Dop a Olio Officina Food Festival

Olio Officina

La denominazione di origine protetta dedicata agli oli dell’Amiata, ottenuti dalla molitura di olive Olivastra Seggianese, è ormai entrata ufficialmente nel novero dei grandi extra vergini con attestazione di origine. Gli oli a marchio Seggiano rappresentano in particolare una Dop esclusiva e unica, sia perché limitata a soli otto comuni della provincia di Grosseto, sia perché sono ricavati da una varietà dai tratti distintivi così peculiari da non essere ripoducibili altrove

Obiettivo raggiunto. La Dop dell’olio extra vergine di oliva “Seggiano” non è più in regime transitorio, ma vanta ormai l’ufficializzazione piena. Tutti i passaggi previsti sono stati compiuti. E’ stato fatto un lavoro intenso, frutto di tanti anni di dedizione e ricerca, spesi con l’obiettivo di preservare la forte anima identitaria di un olio extra vergine di oliva non riproducibile altrove in quanto tale. Sta proprio qui il punto di forza di una denominazione di origine protetta che comprende un’area geografica piuttosto ristretta, giacché limitata ai feudi di pochi comuni, appena otto, intorno al Monte Amiata, nel Grossetano.

A sancire il definitivo passo ufficiale è stata la pubblicazione avvenuta sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea di mercoledì 14 dicembre. Il provvedimento di esecuzione è il numero 1297 e tale atto determina la conseguente iscrizione della denominazione “Seggiano” nel registro delle denominazioni d’origine e delle indicazioni geografiche protette. Un passo lungamente atteso, cui hanno lavorato in tanti per tutelare e contraddistinguere un territorio che fonda la propria identità facendo perno in via esclusiva sulla cultivar Olivastra Seggianese, una varietà che domina il paesaggio degli oliveti degli otto comuni che ne fanno parte: Arcidosso, Castel del Piano, Cinigiano, Santa Fiora, Roccalbegna, Seggiano, Semproniano e, infine, una parte del feudo di Castell’Azzara.

“E’ una soddisfazione grande”, esordisce il presidente del Consorzio Oriano Savelli. “Ci abbiamo creduto tutti, e ora il risultato ci premia, ancor più per il fatto che la nostra è la Dop dell’olio numero 40, tra tutte quelle ottenute dall’Italia finora, cui si aggiunge anche una Igp. Un bel traguardo, pensato a difesa non di una generica italianità, ma di una italianità che sposa e premia il singolo territorio, valorizzandone indirettamente anche il paesaggio e le tradizioni agricole”.

L’area di produzione segue dunque il limite della diffusione della varietà Olivastra Seggianese, e si estende per l’esattezza a Nord, proprio dove il fiume Orcia costituisce il confine naturale; procedendo a Est, fin verso la provincia di Siena; quindi a Sud-Sud-Est, fino alla località di Selvena, nel comune di Castell’Azzara; e infine a Sud e ad Ovest, arrivando fino ai comuni di Semproniano, Roccalbegna, Arcidosso e Cinigiano, in oliveti degradanti fin verso la pianura della Maremma.

“Gli oli dell’Amiata sono molto apprezzati dai consumatori”, spiega Oriano Savelli, “Ora che gli oli da Olivastra Seggianese hanno il marchio Dop Seggiano sono più tutelati. Il consumatore potrà affidarsi alle garanzie offerte dalla Dop perché c’è un disciplinare di produzione che segue passo passo tutti i passaggi che vanno dalle olive all’olio; per giungere infine a tavola, dove più si apprezza la bontà degli extra vergini Seggiano, buoni non solo a crudo, ma anche in cottura, ideali per condire per esempio i tortelli alla maremmana, ma anche altre specialità del territorio, ma non solo del territorio, perché essendo molto versatili, sono adatti a tutte le cucine, anche quelle estere. Aendo infatti un buon effetto condente, basta versarne poche gocce per raggiungere lo scopo e condire egregiamente con una materia prima di altissima qualità. E intanto, per festeggiare l’ufficializzazione della Dop, non resta altro che invitare tutti gli italiani, ma anche i consumatori di tutta Europa, e del resto del Mondo, a porvarne direttamente la bontà. Sono oli che si abbinano volentieri con insalate verdi, pinzimoni, zuppe di legumi, creme di verdure, grigliate di carne, ma – provare per credere – sono oli aperti anche a una pluralità di impieghi.



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