Palermo

Ritorno a Palermo, con la bellezza dell’acqua

La strada principale, il lungomare, scomparsa sotto l’acqua che tracimava dalle fognature, il taxi si ferma e percorro circa un chilometro, a piedi, verso l’albergo che sta sulla fine della strada nella punta di Mondello. Mi affaccio al terrazzo che è a picco sulla costiera di roccia e si apre uno scenario incredibile per la bellezza e la violenza del mare

Massimo Cocchi


Da Chiluzzo alla Kalsa

Un viaggio tanto atteso, nel desiderio di un cannolo di quelli che fanno “resuscitare i morti”, consumato dall’alto di un palazzo, dal cui tetto si vede l’incomparabile panorama di cielo, terra e mare che incornicia la città di Palermo. E poi, come non ricordare il Panino con la P maiuscola, incomparabile e inimitabile, croccante, con lo sgombro e i pezzetti di verdura anch’essi croccanti. Solo che ora, Chiluzzo non mi dirà più: “Professore, il solito?”

Massimo Cocchi


Palermo, un anno dopo

Vi è un volto, di questa città, in cui la vita della gente si riassume nel concetto “Uno, nessuno, centomila” di pirandelliana fattura. Non per i difetti, o le stranezze del viso, che creano una crisi di identità, ma perché la “gente palermitana” si specchia nei cento, mille volti possibili che vanno dalla ricchezza smisurata, a nobiltà oggi un po’ improbabili, all’umiltà del lavoro che è quanto basta a togliere la fame. Si può pensare che Palermo sia un caso nella storia d’Italia? Si può pensare che Palermo sia una “città” qualunque? Intanto il ricordo del Premio Nobel Kary Mullis ci fa brindare alla vita

Massimo Cocchi


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