In Spagna ci sono olivi monumentali magnifici
In questi giorni di rallentamento delle attività, in ragione dell’emergenza Coronavirus, c’è più tempo per dedicarsi a letture che ci hanno emozionato in passato e che risultano sempre attuali. È il caso del volume di Concepcion Munoz, Angjelina Belaj, Diego Barranco e Luis Rallo
Qualcuno sostiene che la Spagna dell’olivo e dell’olio non abbia una storia paragonabile a quella italiana. Non è così. È sufficiente leggere il libro Olivos monumentales de España, edito da Mundi Prensa e pubblicato in collaborazione con la Junta de Andalucia. Si tratta di un volume illustrato che documenta in modo dettagliato gli alberi di olivo più antichi di Spagna, con relative fotografie riportate a tutta pagina, insieme a un ricco indice di esemplari con la relativa mappa di localizzazione.
Curato da Concepcion Munoz, Angjelina Belaj, Diego Barranco e Luis Rallo, il libro non è da ritenere un semplice catalogo, ma, rispetto agli oltre 300 milioni di olivi coltivati in Spagna, i curatori della pregevole opera ne individua i cento più rappresentativi e antichi.
Il libro, pubblicato nel 2004 ma tuttora reperibile, rappresenta un primo approccio al necessario inventario nazionale degli olivi plurisecolari. Attraverso questi alberi si evidenzia un patrimonio storico e naturale, di grande valore culturale che va assolutamente preservato e valorizzato.
La biodiversità, si sa, è un valore molto importante, non soltanto per la fruizione del paesaggio, ma per la conservazione stessa delle varietà coltivate.
La dendrologia, gli archivi storici e l’archeologia sono fonti di informazioni preziose che non dobbiamo assolutamente trascurare e sottovalutare.
La foto di apertura è di Olio Officina
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