Olio Officina Festival

Il Premio Olio Officina Cultura dell’Olio 2023 a Giovanni Salvagno

L’imprenditore veneto di Nesente Valpantena celebra tra l’altro il centenario della fondazione dell’azienda, avvenuta a opera del padre Gioacchino. L’occasione del riconoscimento ha consentito anche di annunciare la pubblicazione di un volume, in uscita in ottobre, in coincidenza con la centesima frangitura di olive, libro incentrato sulla prestigiosa storia familiare e imprenditoriale di una realtà tra le più apprezzate anche all’estero

Olio Officina

Il Premio Olio Officina Cultura dell’Olio 2023 a Giovanni Salvagno

Il Premio “Olio Officina Cultura dell’Olio” è stato istituito nel 2012. Viene assegnato ogni anno a coloro che nel corso degli anni hanno realizzato grandi progetti in ambito olivicolo e oleario, contribuendo così a migliorare le performance di un settore che ha fortemente bisogno di innovazione e di una spinta propulsiva, soprattutto in un periodo storico particolarmente complesso in cui vi è grande necessità di investimenti di risorse economiche e umane e, soprattutto, di idee e di nuove visioni.

Ecco allora, in occasione del centenario della fondazione di Frantoio Salvagno, il riconoscimento assegnato al veneto Giovanni Salvagno, di Nesente Valpantena, il quale, ha dato quella vigorosa carica all’azienda frantoiana fondata dal padre Gioacchino.

Il Premio “Olio Officina Cultura dell’Olio” è stato consegnato lo scorso 2 marzo a Milano, sul palco di Olio Officina Festival, in occasione della dodicesima edizione del grande happening internazionale dedicato agli oli da olive e ai condimenti. Sul palco, insieme con il noto imprenditore oleario, c’era anche la figlia Francesca Salvagno, terza generazione già operativa da tempo in azienda, con il prezioso apporto della sorella Cristina.

La motivazione del Premio mette in evidenza il grande ruolo che questa storica azienda ha avuto nel territorio in cui opera: “Cento anni di Frantoio Salvagno sono il coronamento di una famiglia dedita all’olio. Gioacchino fondò l’azienda mettendo a disposizione della comunità il frantoio che mancava all’epoca nel territorio, con il dichiarato scopo di condividere l’olio con la gente del luogo. A distanza di alcuni decenni il figlio Giovanni ha reso quella realtà, nata senza nemmeno un marchio, presenza prestigiosa e consolidata in molti mercati, aprendosi verso sempre nuovi scenari internazionali, mettendo punti fermi in attesa di festeggiare, nell’ottobre 2023, la centesima spremitura delle olive”.

L’occasione del Premio ha consentito ai Salvagno di annunciare anche la pubblicazione di un libro sulla loro storia familiare e imprenditoriale, in uscita per ottobre, in coincidenza con la centesima frangitura di olive. Questo libro, ricco anche di immagini, a testimonianza di una lunga e appassionante storia, è stato preceduto da un tabloid in formato cartaceo e digitale sfogliabile, in cui si ripercorre brevemente il succo di questa storia.

Sempre nell’ambito di Olio Officina Festival, sia Giovanni, sia Francesca Salvagno, sono intervenuti sul tema del passaggio generazionale, aspetto molto delicato, visto che molte imprese familiari nel corso dei decenni hanno in seguito ceduto la proprietà, proprio perché non hanno saputo impostare e progettare questo passaggio. Sorprendente, al riguardo, la posizione espressa da Giovanni Salvagno: “Io – ha detto – ho sempre assegnato un ruolo di responsabilità alle mie figlie. Chiunque venisse in frantoio a chiedermi qualcosa, rimandavo alle mie figlie Cristina e Francesca, proprio perché hanno lo stesso mio peso in termini di professionalità e di decisioni da prendere. Tanto più che le donne, in un settore connotato al maschile, non possono in alcun modo essere poste in ombra. Le mie figlie – ha concluso – sono perfettamente in linea con una visione incentrata sulla qualità e sull’autenticità che ha sempre connotato il nostro impegno imprenditoriale. Sia io, sia le mie figlie, abbiamo insieme portato avanti con il medesimo spirito e la medesima determinazione del fondatore Gioacchino il buon nome dell’azienda, credendo moltissimo nel nostro lavoro che svolgiamo con grande passione senza rinunciare a sempre nuovi obiettivi. Diciamo che io e le mie figlie siamo stati molto più fortunati rispetto a chi ci ha preceduto, anche perché oggi da tutti è riconosciuto il grande pregio degli oli extra vergini di oliva, e tutti ne comprendono il valore, e possono anche permettersi un olio che un tempo, per la povertà diffusa all’inizio dello scorso secolo, solo in pochi potevano permettersi di alimentarsi con il pregiato olio ricavato dalle olive”.

Il Premio “Olio Officina Cultura dell’Olio”, istituito nel 2012, è stato assegnato a diversi protagonisti della filiera olio di oliva, tra cui gli imprenditori Lucio Carli e Matteo Frescobaldi, oltre a scienziati come Massimo Cocchi e Giovanni Lercker, ma anche romanzieri come Paolo Giordano e Antonio Pascale, il tutto sempre all’insegna della cultura dell’olivo e dell’olio.

In apertura, foto di Gianfranco Maggio per Olio Officina

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