Olio Officina Festival

Il Premio Olio Officina Cultura dell’Olio 2023 a Eddo Rugini

Biotecnologo agrario, ricercatore presso il Cnr e docente universitario, ha condotto numerose attività di ricerca in più settori. Ampia attenzione è stata dedicata alle modificazioni genetiche di varietà di olivo con geni utili per potenziare le capacità di difesa nei confronti di stress biotici e abiotici, nonché per utilizzo delle stesse a finalità salutistiche. Questi, e altri meriti, sono stati motivo di conferimento del premio durante la dodicesima edizione di Olio Officina Festival

Olio Officina

Il Premio Olio Officina Cultura dell’Olio 2023 a Eddo Rugini

Eddo Rugini ha dedicato gran parte della sua carriera scientifica all’attività di ricerca pionieristica nel settore delle innovazioni biotecnologiche in piante arboree, in particolare nel settore della propagazione in vitro e modificazioni genetiche (Ogm) di varietà di olivo con geni utili per potenziare la loro capacità di difesa nei confronti di stress biotici e abiotici, nonché per utilizzo delle stesse a finalità salutistiche.

Nel 2012 lo Stato italiano lo costringeva a distruggere, col fuoco, oltre 350 piante arboree già da dieci anni in campo, frutto di una sperimentazione trentennale finanziata e autorizzata dallo stesso, impedendogli di raccogliere i risultati finali che si prefiguravano già molto interessanti.

Per rimediare parzialmente al gravissimo danno ha dovuto alienare le piante di olivo e kiwi, fortificate con un gene comune a tutti i vegetali e per giunta omologo a un gene umano, a una società americana per lo sfruttamento commerciale, la quale non ha esitato ad allevarle in Usa e a usare le loro foglie, previa autorizzazione del comitato etico, in indagini tutt’ora in corso come integratore alimentare su pazienti affetti da malattie neurodegenerative.

Da allora ha continuato a opporsi con fermezza alle limitazioni imposte dallo Stato, per evidenti ragioni ideologiche, alla sperimentazione in campo aperto in Italia di tali piante, con una conseguente e grave discriminazione dei ricercatori italiani nei confronti di tutti gli altri nel mondo.

Per tentare di sensibilizzare i decisori politici relativamente a questa ingiusta decisione e per denunciare la loro scarsa attenzione nei confronti della scienza e degli scienziati, in particolare dei numerosi precari nel settore della ricerca, ha restituito al Presidente della Repubblica l’onorificenza di Commendatore della Repubblica.

Per i suoi numerosi meriti, e per un costante impegno nelle attività di ricerca, ha ricevuto nell’ambito della dodicesima edizione di Olio Officina Festival il Premio Olio Officina Cultura dell’Olio, la cui targa recita: “Impegnato in una ricerca pionieristica nel settore delle innovazioni biotecnologiche – nell’ambito della propagazione in vitro e delle modificazioni genetiche di varietà di olivo, con geni utili per potenziare la capacità di difesa nei confronti di stress biotici e abiotici, nonché per impieghi con finalità salutistiche – lo Stato italiano lo ha dapprima finanziato e autorizzato in una sperimentazione trentennale per poi tradirlo imponendo la distruzione delle piante e impedendo di raccogliere i risultati finali della ricerca. Così, da eroe, ha continuato a opporsi con fermezza alle limitazioni di natura ideologica e denunciato nel contempo le gravi discriminazioni subite dai ricercatori italiani”.

In apertura, foto di Olio Officina©

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