Olio Officina Festival

Uno sguardo all’olio Dop Garda, perfetto per piatti salati e dolci

Nell’ambito della tredicesima edizione di Olio Officina Festival, durante le sedute di assaggio dell’1 marzo, l’extra vergine del Consorzio di tutela ha ricoperto un ruolo di primo piano. Al mattino, con le degustazioni dedicate ai bambini della scuola primaria, per proseguire poi nel pomeriggio con il folto e variegato pubblico composto da professionisti del food&beverage, nonché da blogger, giornalisti, appassionati di buon cibo. Ogni sessione è stata curata dallo chef Giuseppe Capano e dall’agronoma Maria Viola Bonafini

Olio Officina

Uno sguardo all’olio Dop Garda, perfetto per piatti salati e dolci

Per essere un domani dei consumatori consapevoli, attenti, bisogna avvicinarsi il prima possibile a quelli che sono i prodotti di qualità, buoni e benefici per la nostra salute.

Olio Officina crede fortemente in questi concetti e proprio per questo ogni anno ospita con grande entusiasmo i bambini e le bambine delle scuole primarie, che quest’anno sono stati più di cento.

I piccoli e giovani consumatori hanno apprezzato la delicatezza dell’olio gardesano abbinato al pane, fornitoci da Cesare Marinoni, presidente dell’Associazione Fornai Milano, e hanno anche avuto modo di divertirsi con il Gioco dell’olio – dove il principio è lo stesso del famoso Gioco dell’oca – per apprendere meglio i segreti dell’extra vergine.

Gli incontri con i bambini sono stati curati dall’oleologo Francesco Caricato, dal responsabile tecnico del Consorzio dell’olio Garda Dop, l’agronoma Maria Viola Bonafini, e dallo chef e maestro di cucina Giuseppe Capano, che ha poi proposto preparazioni diverse e più elaborate per il pubblico di adulti.

Tra queste, ricordiamo dei bocconcini di focaccia – appena bagnata con l’olio Dop Garda – accompagnati da un pesto con cavolo verza realizzato non con i pinoli ma con la mandorla in quanto questo olio è caratterizzato da sentori che la richiamano nettamente.

A questi ingredienti si aggiunge la carne salada, un prodotto tipico del Trentino, il tutto terminato con in filo di olio gardesano.

Come ricorda lo chef, si avrà così una base soffice, un elemento di contrasto, quindi il pesto, e un ingrediente come via di mezzo, quindi la carne salada.

L’assaggio dolce, ha spiegato Giuseppe Capano, che è seguito al primo, è meno complicato dal punto di vista sensoriale. Il pubblico ha potuto assaggiare una mousse, con alla base una pastiglia di cioccolato come punta amara, composta da ricotta e miele, impreziosita poi con briciole di biscotti integrali lavorati con l’olio del Consorzio e, infine, un filo d’olio in accompagnamento.


«L’olio – afferma Capano- aggiunto come rifinitura finale fa capire il valore che può apportare all’intero piatto».
Durante la preparazione, lo chef ha anche ricordato che l’olio impiegato in pasticceria, molte volte, rende più del burro da un punto di vista strutturale, restituendo una friabilità maggiore al piatto finale.

Inoltre, è stata molto utile la riflessione della past president del Consorzio di tutela dell’olio Dop Garda, Laura Turri, nell’ambito dell’incontro dedicato alle attestazioni di origine protetta Gli oli del territorio Dop e Igp potranno salvare l’olivicoltura italiana?

La sua teoria dell’olio con nome e cognome non è soltanto un riconoscimento che dà prestigio a un olio, ma è una forma di attenzione e protezione del territorio, soprattutto di quegli areali che hanno già successo commerciale in modo da difendere il prodotto autentico da quelli non certificati.

L’invito è di valorizzare sempre di più l’olio del territorio ricorrendo agli strumenti operativi forniti dalle Dop e dalle Igp.

Il caso dell’olio Dop Garda è un caso di successo che vale come esempio e modello da seguire per tutti quegli altri territori in Italia che non riescono a trarre vantaggio a sufficienza nell’assegnare quel prestigio che soltanto le attestazioni di origine possono garantire, a difesa del produttore – che non si vede sminuito da altri oli non certificati – e a garanzia del consumatore, che può usufruire del prodotto ottenuto nel territorio all’interno del quale desiderava acquistare.

All’interno e in apertura, foto di Olio Officina©

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