Saperi

Ci ha lasciato Sossio Giametta, filosofo

Il mondo ha bisogno di filosofi, ma soprattutto di filosofi autentici, e Giametta lo è stato, come pochi altri oggi, riuscendo a scavare in profondità senza perdere in brio. Nel 2017 ha ricevuto il Premio Olio Officina per la cultura

Luigi Caricato

Ci ha lasciato Sossio Giametta, filosofo

Sossio Giametta (Frattamaggiore, 20 novembre 1929 – Bruxelles, 15 gennaio 2024), filosofo, è stato un nostro grande amico. Ci mancherà tantissimo. Per lui l’amicizia era un valore sacro, e per lui noi di Olio Officina manifestiamo sentimenti di infinita gratitudine. Ci è stato amico come pochi altri, di una amicizia totale e sincera. Per le edizioni Olio Officina abbiamo pubblicato tre suoi libri di narrativa (La gita d’Ognissanti, Una vacanza attiva e Capricci napoletani), un libro invece lo abbiamo interamente dedicato a lui: Il mago del Sud, a cura di Marco Lanterna. Sossio è stato come una luce che ha attraversato la nostra vita, e per ricordarlo, nel giorno della sua morte, abbiamo pensato di estrarre dal libro Il mago del Sud il capitolo dal titolo “L’autista di Sossio”, a firma di Luigi Caricato. Addio, caro Sossio. Sei sempre nei nostri cuori.

L’autista di Sossio

Chiudo quest’opera a più voci [Il mago del Sud, edizioni Olio Officina] in omaggio al filosofo Giametta con una segnalazione curiosa e divertente. Io, Luigi Caricato, sono l’autista occasionale di Sossio. Sì, proprio così. Il tragitto è da anni sempre lo stesso. Milano, abitazione privata di Giametta; saluti e abbracci, sempre affettuosi, e, una volta accomodati in auto, un’unica destinazione: l’aeroporto di Linate. Tutte le volte che sono in città e non altrove mi presto a questo splendido e straordinario servizio. In realtà più che l’autista, in tutto il tempo del percorso, non mai breve per via del traffico, ascolto e mi trasformo nel discepolo silenzioso e incantato che si nutre a bocca aperta del pensiero del maestro. Confesso di non aver mai preso appunti, perché giustamente impegnato nella guida; ma ciò di cui più mi pento, è nel non aver mai registrato le conversazioni. Una mia grave mancanza, perché Sossio quando parla è come un libro: essenziale e rigoroso, e perfino le virgole sono tutte al loro posto, con esattezza geometrica. La sua voce è sempre seduttiva. È un narratore nato. Mai una parola fuori luogo, il suo vocabolario è ricco, poliedrico, mai ambiguo. È un pensiero germogliante che da’ luogo ad altre e sempre nuove argomentazioni e interpretazioni. Alcune volte ho accostato per appuntarmi qualche frase a effetto, aforismi, pensieri simili a una danza. È come immergersi in un corpo fluido, ascoltare Sossio. Tutto ciò che di Nietzsche mi aveva affascinato da ragazzo, leggendolo con l’ingordigia e la voracità degli adolescenti inclini a quietare un senso di metafisica tristezza, senza comprenderne il pensiero, non avendo allora gli strumenti, ma gustandone tutta la potenza ed effervescenza della scrittura, mi è stato in seguito chiarito da Sossio, non solo attraverso la lettura dei numerosi libri di cui è autore, ma proprio ascoltandolo in auto.

Sono stato – lo ammetto, con orgoglio – un “autista” fortunato e amato. Di questo ne sono consapevole. Lo considero un privilegio.

Ho conosciuto Sossio Giametta nel 2005. Di lui mi colpì subito la generosità espressa ininterrottamente, con costanza e senza riserve nei miei confronti. Ha creduto in me e mi ha sempre espresso stima. È stata un’esperienza per me nuova, mai vissuta con una simile intensità e profondità. Ho conosciuto, con lui, il valore dell’amicizia autentica, allo stato puro. È stato lui a dichiararsi amico, ed io, pur gentile, educato e di buon carattere, non avevo mai sperimentato, prima del suo ingresso in scena nella mia vita, il senso profondo dell’amicizia, sentimento che forse non sono ancora capace di esprimere compiutamente. La sua amicizia mi ha aperto un mondo inedito. A Lecce, nel 2006, in occasione della presentazione di un suo e mio libro, c’è stato l’incontro decisivo. Eravamo insieme nella medesima libreria, lui a presentare Madonna con bambina e altri racconti, io il romanzo L’olio della conversione. Di quell’incontro conservo un ricordo bellissimo, che ha cementato la nostra fratellanza, o, forse, per via dell’età, sarebbe meglio definire figliolanza. Da allora questa amicizia profonda si è trasformata in una collaborazione formidabile, divenendo io suo editore di alcune opere, compreso questo volume brillantemente concepito e curato da Marco Lanterna. Un grande grazie non è mai sufficiente per esprimere tutta la gratitudine e l’affetto che provo per Sossio. L’amicizia per lui ha un valore assoluto.

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