Saperi

Il piacere di leggere non si ferma mai. Altri libri del 2021 che sono piaciuti molto

Leggere, leggere, leggere. Non sappiamo se la lettura sia salvifica o meno, certamente aiuta e ci apre a una visione della vita e del mondo più complessa o in ogni caso meno superficiale. Noi siamo amanti sopprattutto delle buone letture, ma ciascuno di joi ha le proprie predilezioni. Ecco allora la ragione per la quale abbiamo deciso di proseguire nella nostra segnalazione di libri pubblicati nell'anno appena trascorso

Olio Officina

Il piacere di leggere non si ferma mai. Altri libri del 2021 che sono piaciuti molto

Dopo il grande successo di visualizzazioni dell’ articolo di settimana scorsa (“I migliori, o se preferite, i più rappresentativi libri del 2021“), proseguiamo con i consigli di lettura, a partire dai libri pubblicati nell’anno appena trascorso, evidenziando quellio ritenuti tra i più rappresentativi.

In questo caso, i libri sono stati scelti da Caterina Arcangelo, Annamaria Barbato Ricci, Chiara Di Modugno, Mariapia Frigerio, Piero Lotito, Tiziano Minuti.

I PIÙ RAPPRESENTATIVI LIBRI DI NARRATIVA DEL 2021

Edith Bruck, Il pane perduto, La nave di Teseo

Difficile stabilire il migliore libro dell’anno, si può però dire quale risulta particolarmente significativo. In tal senso, Il pane perduto, capace com’è di toccare le corde dell’animo umano, è tra quelli che lasciano il segno. Edith Bruck, scrittrice, traduttrice, regista e testimone del genocidio ungherese, racconta il trauma di un’infanzia interrotta e di una vita devastata dall’umiliante e triste esperienza del campo di concentramento. La trama narrativa lucida e chiara si interseca alla perfezione con la crescita stessa del personaggio. Un crescendo narrativo che sfocia in un’ultima e sensata domanda a Dio sul perché del male. Scelto da Caterina Arcangelo

Matteo Bussola, Il tempo di tornare a casa, Einaudi

Il tempo di tornare a casa è il libro che mi ha accompagnato negli ultimi giorni del 2021. È di Matteo Bussola, edito da Einaudi, ed è stato una scoperta. Tanti brevi racconti che vedono l’intrecciarsi delle vicende dei vari protagonisti, e il tutto avviene in una stazione. Ecco, la bellezza sta lì. Bussola è capace di farci vivere l’atmosfera presente in ogni stazione, che sia quella di Milano Centrale o quella di un paese di provincia. Quanta magia può esserci nel chiacchierare con uno sconosciuto, o nell’aspettare qualcuno che sta arrivando per te? Insomma, queste storie sono delle ottime compagne di viaggio. Sì, da esperta pendolare, lo posso confermare. Scelto da Chiara Di Modugno

Benjamín Labatut, Quando abbiamo smesso di capire il mondo, Adelphi

Il libro di Benjamín Labatut, sfugge a ogni catalogazione e assume una forma mutevole, perché non è un romanzo e neppure un saggio. Sta in bilico tra i due. A ogni sezione, Labatut dedica, con la precisione dello specialista e il fascino dello storyteller, una scoperta scientifica che ha messo in discussione le fondamenta stesse del nostro mondo – dal cianuro a un’equazione matematica dai contorni demoniaci. Quand’è, quindi, che abbiamo smesso di comprendere tutto questo? Forse, sembra dirci, abbiamo smesso di capirlo proprio mentre cercavamo di scoprire la verità. Scelto da Chiara Di Modugno

Laura Sheperd-Robinson, Figlie della notte, Neri Pozza

È un giallo storico ambientato a Londra nel 1782. Mi ha appassionata per svariati motivi: la protagonista, del ton inglese, ovvero dell’alta società, si muove in un contesto perfettamente ricostruito. Il suo desiderio di scoprire il colpevole dell’uccisione di una demi-mondaine, in alleanza con un investigatore pagato, le fa scoperchiare un appassionante verminaio, che intriga il lettore. Insolita la indipendenza della protagonista dal giogo maschile, visto che il marito è in missione all’estero per la Corona, così come appaiono inusitate le sue capacità analitico-deduttive, che la inducono a portare avanti le indagini fino in fondo, malgrado siano implicate persone a lei vicine. Nel libro si riscontra una rappresentazione veritiera della mentalità dell’epoca e di una commedia umana che rispecchia l’eternità di certi comportamenti di utilizzo della donne come trastullo. Nel finale la narrazione si perde un po’, essendo evidente che la scrittrice ha già messo in cantiere una nuova “avventura” della sua eroina. Scelto da Annamaria Barbato Ricci

Bernardo Zannoni, I miei stupidi intenti, Sellerio

Mi è capitato tra le mani un libro trascinante, di un giovanissimo autore sarazanese (25 anni): Bernardo Zannoni. È un libro dove gli animali hanno animo umano. Appassionante e dallo stile impeccabile. Scelto da Mariapia Frigerio

Giovanna Giordano, Il profumo della libertá, Mondadori

Un linguaggio ricercato, aulico e insieme popolare, un’ambientazione tra la fiaba all’Amèlie e l’epopea, più piani di lettura… Scelto da Tiziano Minuti

Jonathan Franzone, Crossroads, Einaudi

Eterno dubbio su chi prevalga, chi abbia più meriti tra autore e traduttore (in questo caso Silvia Pareschi). In ogni caso un prodotto eccellente, una saga neorealista di stampo antico e dagli esiti assai più che incisivi. Scelto da Tiziano Minuti

Carlo Lucarelli, Lèon, Einaudi

Torna uno dei migliori scrittori italiani degli ultimi vent’anni, tornano i due protagonisti del suo miglior romanzo. Il libro è bello, seppur non memorabile. Ma alcuni spunti segnalano che “a star is re-born”. Scelto da Tiziano Minuti

IL PIÙ RAPPRESENTATIVO LIBRO DI POESIA DEL 2021

Roberto Rebora, Poesie (1932-1991), a cura di Amedeo Anelli, Mimesis

La preferenza prescinde dal volume in sé, che pure è importante, per segnalare l’operazione che lo ha portato sugli scaffali delle librerie. Scavare nella frettolosa indifferenza del mondo d’oggi – anche letterario – per recuperare un raro oggetto come le poesie di quest’uomo solitario e silenzioso, che viveva con orgoglio il suo eremitaggio poetico intriso di povertà (gli fu riconosciuto il vitalizio della legge Bacchelli a pochi mesi dalla morte, avvenuta nel febbraio 1992), è un lavoro d’altri tempi, un gesto anch’esso solitario che merita ogni considerazione. Amedeo Anelli, infaticabile nel suo amore per la poesia, ci ha abituati a questi gesti, ma con Roberto Rebora ci conquista totalmente, perché dell’autore di Fra poco molti sapevano solamente, o poco più, che fosse nipote del famoso Clemente. Null’altro. Oggi, grazie ad Anelli, il suo nome può anche spingere di lato alcune malintese celebrità. Scelto da Piero Lotito

Chi sono coloro che hanno segnalato i libri per Olio Officina Magazine

Caterina Arcangelo, fondatrice e presidente di Cooperativa Letteraria, dirige la rivista «FuoriAsse-Officina della Cultura»; Annamaria Barbato Ricci, giornalista, a partire dal 1985 si è occupata di comunicazione in varie sedi istituzionali, come capo ufficio stampa alla presidenza del Consiglio dei Ministri alla fine degli anni ’90, e per vari enti e società, tra cui al Formez, alla Simest, all’Unido e all’Unicef; Chiara Di Modugno, laurea magistrale in Comunicazione professionale e multimedialità presso l’Università di Pavia, Master in Filosofia del Cibo e del Vino all’Università San Raffaele di Milano, collabora dal 2021 con Olio Officina; Mariapia Frigerio, critico teatrale, ha collaborato con le sezioni didattiche degli Uffizi e di Palazzo Mansi, ha narrato fiabe per il Ciscu a Lucca, città dove vive e attualmente insegna, dopo anni di storia dell’arte, lettere; Piero Lotito, giornalista del quotiodiano «Il Giorno», ha pubblicato i romanzi Il pugno immobile (Aragno, 2007) e La notte di Emil Vrana (Edizioni San Paolo, 2000); Tiziano Minuti, è responsabile del personale e della comunicazione del Gruppo Caronte & Tourist

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