Visioni

È arrivato il tempo dell’olio sospeso

Maria Carla Squeo

Cosa significa “olio sospeso”? Molto semplice, rievoca nel nome e nei propositi il celeberrimo “caffè sospeso”, iniziativa lodevolissima in voga da lungo tempo a Napoli. Ebbene, dal caffè all’olio il passo è stato breve.

Nel caso specifico dell’olio, ad aver avuto tale intuizione è stata l’azienda siciliana Frantoi Cutrera. “Ci teniamo molto a condividere con voi questa bellissima iniziativa: olio sospeso”. Così scrivono sul proprio sito internet i Cutrera. E aggiungono: “Metteremo a disposizione dei nostri clienti della molitura un contenitore dove chi vorrà potrà lasciare una quantità del proprio olio – sospeso, appunto. A fine stagione, l’intera quantità verrà donata al Convento dei Frati Minori Maria SS. Assunta di Ravanusa e alla Protezione Civile di Chiaramonte Gulfi”.

Occorre dar atto che un simile proposito oltre che encomiabile, è anche un modo nuovo di comunicare, di rendere sensibili gli operatori del settore, soprattutto in un periodo di grande emergenza, in un contesto sociale quanto mai precario, che già viene da uno choc pandemico che ha creato profondi squilibri e che con la crisi derivante dal conflitto russo-ucraino ha ulteriormente peggiorato la situazione.

È tempo di intervenire. È arrivato il tempo dell’olio sospeso. È un piccolo gesto, ma che non ha nulla di simbolico, ma ha il sapore della concretezza.

“Ovviamente, anche noi faremo la nostra parte, donando il 50% di quanto raccolto in totale”. Così concludono i Cutrera. Di loro abbiamo scritto il mese scorso, all’indomani della inaugurazione del frantoio super tecnologico 4.0.

Quando la solidarietà – è il caso di dire – fa rima con qualità.

Non è forse il caso di estendere l’iniziativa ad altre regioni e altri Paesi?

Da parte nostra, valga il nostro più sincero sentimento di stima nei confronti della famiglia Cutrera.

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