Visioni

L’extra vergine? È il miglior grasso, ma il consumatore non lo sa

Francesco Visioli

L’Instituto de Estudio Giennenses (consiglio a tutti il suo sito internet, una miniera di cultura) e il professor José Juan Gaforio hanno organizzato a Jaén una giornata intitolata “Aceites de oliva, salud y mercado”.

Sono stati cosi gentili da invitarmi e, grazie al Direttore, vorrei condividere alcune riflessioni con i lettori di Olio Officina.

La prima è che si sarebbe potuto organizzare a Bari, Lecce o, ancora meglio, a Milano (porta economica d’Italia e non me ne voglia nessuno).

L’altra è che ho ascoltato molti interventi interessanti. Il succo è che l’olio extra vergine di oliva è il miglior grasso che si possa utilizzare, ma non si riesce a comunicarlo al consumatore.

È appena uscito lo studio Cordioprev, il primo al mondo a dimostrare che la dieta mediterranea e l’olio d’oliva sono superiori alla dieta con pochi grassi in pazienti infartuati. Pubblicato su una rivista molto prestigiosa e accompagnato da una conferenza stampa, ha avuto, in Spagna, una risonanza pari a… zero. Nessuno si spiega perché.

Ad oggi i cardiologi dicono ai pazienti infartuati di limitare i grassi, con ripercussioni sulla qualità di vita e in assenza di dati scientifici solidi (lo stesso succede con l’alcool, ma è un’altra storia).

Perché uno studio cosi importante, costoso e faticoso non è stato diffuso neanche dallo stesso paese che l’ha finanziato? In Italia sarebbe successo lo stesso.

C’è stato anche molto dibattito sugli aspetti giuridici e sugli ostacoli normativi che impediscono ai produttori di olio d’oliva di vantare le qualità salutistiche del loro prodotto. Hanno tutti ammesso che la guerra tra poveri che spesso caratterizza il settore, con eccessi di corporativismo, litigiosità, protagonismo non aiutano la promozione del prodotto, anzi la ostacolano. Si deve invece fare sistema e trasmettere ai consumatori di tutto il mondo la gran mole di dati scientifici e tecnologici che rendono l’olio extra vergine un prodotto da preferire agli altri.

Credo sia l’alimento più studiato al mondo eppure la gente lo compra in base al prezzo, in una spirale discendente che non può portare niente di buono.

La conclusione di questo simposio è stata che il futuro è irto di ostacoli ma siamo tutti ottimisti che la ragione prevarrà sulle logiche commerciali e che lentamente ma inesorabilmente l’olio di oliva extra vergine si affermerà come grasso salutare, sempre nell’ambito di una dieta equilibrata e uno stile di vita sano.

Nota a margine: ho assaggiato oli buonissimi in bottiglie molto eleganti. È finita, da tempo, l’equazione Andalusia = tanto olio, ma scarso. La qualità degli oli andalusi è decollata da tempo, cerchiamo di non guardarci l’ombelico.

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