Economia

Settore oli vegetali sotto stress. Un ulteriore freno ai consumi, già in regresso

Il conflitto russo-ucraino lascia segni evidenti nel mercato internazionale degli oli. C'è grande incertezza e disagio. I prezzi degli oli da olive non extra vergini ricevono una vigorosa spinta al rialzo e oggi bisognerà fronteggiare eventuali richieste non ordinariamente considerate dalla filiera oleicola

Adriano Caramia

Settore oli vegetali sotto stress. Un ulteriore freno ai consumi, già in regresso

Le conseguenze del conflitto russo-ucraino, fra gli altri comparti economici, sta stressando molto il settore degli oli vegetali. Le esportazioni dell’olio di girasole dal Mar Nero sono praticamente paralizzate, con scorte al lumicino per l’industria alimentare.

Gli oli di sansa e quelli di oliva raffinati, possibili sostituti per alcuni degli usi, hanno subito una vigorosa spinta al rialzo, trascinando anche i vergini e gli extra.

Nel corso della settimana passata e quella attuale delle benefiche piogge stanno dissetando gli uliveti in Andalusia, migliorando lo stato degli stessi.

Il rendiconto della produzione in Spagna ha contraddetto parzialmente le stime fatte ad inizio campagna, rivedendole ad un sensibile rialzo (si arriverà probabilmente intorno a 1.500.000 di tonnellate, contro 1.350.000 previste).

In sostanza una situazione che, al netto della guerra ad est dell’Europa, sarebbe stata di una tranquilla gestione dei quantitativi complessivi degli oli disponibili in tutto il bacino mediterraneo. Invece oggi bisognerà fronteggiare eventuali richieste non ordinariamente considerate dalla filiera oleicola.

I prezzi all’ingrosso attualmente registrati saranno un ulteriore freno ai consumi, già in regresso.

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In apertura, foto di Olio Officina

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