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La coltivazione tradizionale dell’olivo in Turchia è patrimonio Unesco

Lo ha recentemente annunciato Mehmet Nuri Ersoy, il ministro del Turismo e della Cultura di Ankara, sottolineando che tale pratica agricola richiede una protezione urgente. Si tratta di un passo cruciale per proteggere i valori naturali e culturali del Paese, determinando così un ulteriore passo avanti per lo sviluppo del settore

Olio Officina

La coltivazione tradizionale dell’olivo in Turchia è patrimonio Unesco

Collocata tra i primi dieci Paesi che hanno iscritto il maggior numero di elementi nelle liste del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, la Turchia raggiunge un altro importante obiettivo con il riconoscimento delle pratiche tradizionali olivicole quale valore da proteggere.

Conoscenze, abilità, metodi che vanno dalla potatura degli alberi a quelli di raccolta delle olive e alla loro spremitura, tramandati di generazione in generazione, potranno così godere di una ulteriore tutela, universalmente riconosciuta.

Durante l’incontro, si è discusso anche sul futuro di altri quattro elementi – “Food/Balaban Craftsmanship and Execution,”, “Socio-Cultural Traditions Related to Iftar and Iftar”, “Art of Attraction” and “Art of Charity” che, come riporta Ersoy, sono sulla buona strada per entrare e fare parte della lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.

Il nuovo dossier da sottoporre all’Unesco ha visto riunirsi Turchia e Spagna a Madrid, alla presenza di Elisa de Cabo de la Vega, direttore generale della Tutela del patrimonio storico del Ministero dell’istruzione, della cultura e dello sport spagnolo, per sviluppare future opportunità di cooperazione.

La Turchia ha un peso rilevante in quella che è la produzione olearia, crede fortemente in tale prodotto, nelle sue possibilità di crescita, e sta assistendo a un continuo aumento della domanda da parte dei consumatori.

Tra i passi cruciali che il Paese sta compiendo, nell’ottica dello sviluppo economico e culturale, vi è anche la pubblicazione della domanda di registrazione dell’olio extra vergine di oliva “Aydın Memecik Zeytinyağı” sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

La provincia di Aydin si affaccia sul bacino di Büyük Menderes ed è caratterizzata da un clima mediterraneo, perfetto per la maturazione delle olive capaci di restituire un olio dall’intenso sentore fruttato, con amarezza e piccantezza pronunciate.

Il Paese, oltretutto, investe in numerose campagne promozionali specifiche, come ha spiegato in un’intervista a cura di Luigi Caricato, direttore di Olio Officina, Davut Er, presidente della Aegean Olive and Olive Oil Exporters Association.

Infatti, per incentivare il consumo di tale prodotto nelle regioni occidentali e meridionali del Paese, la Borsa Merci e le Camere di Commercio strutturano piani di comunicazione in tale ottica.

Per approfondire, è possibile leggere l’intervista integrale a Davut Er, La Turchia punta sull’olio.

E per quanto concerne la ricerca? Non viene assolutamente tralasciata e, al contrario, la Turchia investe in pratiche volte a un suo miglioramento. Su richiesta del Paese, negli scorsi anni, infatti, il Consiglio oleicolo internazionale ha organizzato un corso per panel leaders sull’analisi sensoriale dell’olio da olive.

In apertura, foto di Olio Officina©

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