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Cozze al gratin rivisitate

RICETTA OLIOCENTRICA. Una ricetta facile e veloce. A presentarla ai nostri lettori un economista, cuoco per diletto. Si parte da una ricetta tradizionale, ma con qualche novità, come, per esempio, l’inserimento di aromi quali i semi di finocchio e il timo. Vediamo, nel dettaglio

Massimo Occhinegro

Cozze al gratin rivisitate

Massima attenzione alle materie prime, sempre di qualità.

Cozze al gratin rivisitate

Ingredienti

500 g di cozze nere a mezzo guscio

Olio extra vergine di oliva Pantaleo, Igp Olio di Puglia (fruttato medio) q.b.

Semi di finocchio

Timo

Prezzemolo

Uno spicchio di aglio

Pepe q.b.

Sale q.b.

Formaggio pecorino

Grana padano o parmigiano reggiano

Pan grattato o mix per gratinatura croccante Le farine magiche

Procedimento

In una teglia capiente si versa del buon olio extra vergine di oliva dal fruttato medio o intenso, in modo che si riesca a coprire tutto il fondo della teglia.

Si poggiano con delicatezza i mitili, uno a fianco dell’altro, per evitare gli schizzi.

Quindi si procede con il pepare e salare con moderazione tutte le cozze.

Si mettono semi di finocchio in abbondanza, in modo tale che entrino dentro i mitili.

Si spargono foglioline di timo un po’ ovunque, insieme a foglie di prezzemolo, tagliate grossolanamente in precedenza.

Successivamente, una volta grattugiato del buon pecorino, (ottimo il mix di Biraghi, presente in commercio già grattugiato) e del parmigiano o grana stagionato minimo 24 mesi, si sparge su tutte le cozze.

Si versa un altro po’ di olio extra vergine di oliva Pantaleo Igp Puglia, giusto un filo, sul tutto.

Infine, si coprono i mitili con il pangrattato o con il mix per gratinatura indicato tra gli ingredienti.

Si pone la teglia in forno a metà, a 180 gradi, non preriscaldato, con cottura sopra e sotto, non ventilato, per 10 minuti, fino a 12. Non di più, in modo da evitare che le cozze si secchino.

Quindi si impiattano le cozze per poi servirle dopo circa 3, 5 minuti dalla fine della cottura.

Tempo medio per il tutto: venti minuti.

Questa recensione la si può leggere anche sul numero 17 del mensile Oliocentrico, edito da Olio Officina

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