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L’albero di olivo è un possibile alleato contro l’inquinamento da particolato

Anche le piante di alloro e fotinia lucidum potrebbero costituire la migliore barriera naturale “verde” al diffondersi del Pm10, contribuendo così sia alla pulizia dell’aria, sia a una maggiore comprensione di cause e incidenze della presenza del particolato nell’aria. Tale studio è l’espressione del progetto Veg-Pm10, sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e condotto da un coordinamento scientifico che coinvolge diversi soggetti

Olio Officina

L’albero di olivo è un possibile alleato contro l’inquinamento da particolato

Tenente bene a mente il nome del progetto di cui vi diamo notizia: Veg-Pm10. Non è una informazione tra le tante, perchè ha la sua importanza, visto che l’inquinamento è come una moinaccia costante. Di conseguenza, sapere che vi sono piante che possano proteggere i nostri polmoni dal particolato, è proprio una buona notizia. Non vi pare?

Sono l’olivo, una pianta a noi di Olio Officina molto cara, ma anche l’alloro e il ligustrum lucidum, le specie vegetali diffuse in Lucchesia che potrebbero costituire la migliore barriera naturale “verde” al diffondersi del Pm10 nei territori dei comuni di Lucca, Capannori, Altopascio e Porcari.

C’è stata una conferenza stampa di presentazione dei dati, cui hanno partecipato in tanti relatori, segno che si tratta di un progetto che ha abbracciato tante competenze e soggettio istituzionali.

Ebbene, andiamo al dunque: le cause che incidono sull’inquinamento da particolato sono molteplici e sono tutte sotto la lente del progetto Veg-Pm10 – Azioni multidisciplinari ed integrate per il monitoraggio e la riduzione del particolato atmosferico nella pianalucchese.

Tale progetto è sostenuto con 180mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e condotto da un coordinamento scientifico composto da Università di Firenze (capofila del progetto), dipartimenti di biologia e discienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali, che stanno conducendo analisi sulla vegetazione; Cnr-Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, che ha fornito centraline di monitoraggio della qualità dell’aria e sta eseguendo studi sulla vegetazione e sulla qualità dell’aria in prossimità delle abitazioni nei quattro comunicoinvolti, in collaborazione con Arpat.

Si tratta di un progetto a misura del territorio, che punta prima di tutto a individuare le specie vegetali già presenti nelterritorio e più utili dal punto di vista del contributo alla pulizia dellaria, e poi a capire cause e incidenze dellapresenza del particolato nellaria che in questi comuni si respira.

Per lo studio di questo ultimo aspetto, i dati ambientali rilevati vengono messi in relazione con quelli sanitari dal dipartimento di ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dellUniversità di Pisa.

“Il tema della qualità dell’aria – ha sostenuto Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – è ovviamente di primaria importanza per il futuro del nostro territorio. La nostra Fondazione, non a caso, ha deliberato a favore di questo progetto dell’Università di Firenze uno dei contributi più importanti nell’ambito di un bando interamente dedicato alla ricerca, in cui molte altre sono le iniziative sostenute sempre dedicate al monitoraggio e alla cura dell’ambiente. Di sviluppo sostenibile e transizione ecologica si deve parlare sempre di più – ha ribadito Marcello Bertocchini – ma anche dar vita a interventi e politiche concrete che partano dalla conoscenza della situazione attuale”.

La soddisfazione degli amministratori dei Comuni coinvolti è stata espressa in più occasioni con l’attivarsi delle varie fasi del progetto e si rinnova in questa ultima parte in cui iniziano a delinearsi i risultati.

Risultati che sono preziosi per la progettazione urbanistica e viaria di tutti i territori coinvolti e che costituiscono una banca dati fondamentale per progettare politiche di intervento “green” e che tengano conto in modo adeguato delle esigenzedi salute dei cittadini, soprattutto delle aree a maggior intensità di fonti di Pm10.

“Si avvia a conclusione l’analisi condotta sui dati relativi alla presenza dei particolati nelle foglie delle piantepresenti nel nostro territorio”, ha a sua volta spiegato Federico Martinelli, professore al Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze. Il quale ha anc he ribadito che “l’obiettivo, in base ai dati raccolti, era di fornire indicazioni su quali specie vegetali già diffuse nella zona accumulano più particolati e possono quindi essere utili per trattenerli, preservando la qualità dell’aria. Lo studio deve ancora essere perfezionato, ma abbiamo già indicazioni che alloro, ligustrum lucidum e olivo, piante diffuse in giardini privati e spazi verdi pubblici di questi territori, siano di grande aiuto per ridurre l’inquinamento atmosferico trattenendo sulle loro foglie il particolato aereo. La ricerca si sta anche focalizzando sul sequenziamento del genoma dell’alloro, una delle poche specie vegetali il cui genoma non è ancora disponibile”.

Bene, abbiamo riferito all’inizio della conferenza stampa. Erano presenti – ed è giusto quanto opportuno citarli tutti, vista l’importanza del progetto – Sara D’Ambrosio, sindaco di Altopascio, Daniel Toci, assessore allambiente del Comune di Altopascio, Valentina Simi, assessore allambiente del Comune di Lucca, Matteo Francesconi, vicesindaco di Capannori, Franco Fanucchi, assessore allambiente del Comune diPorcari, Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Federico Martinelli, professore al Dipartimento di Biologia dellUniversità degli Studi di Firenze, Alessandro Zaldei, responsabile del Laboratorio Climatologia Urbana dellIstituto di Biometeorologia del Cnr-Consiglio Nazionale delle Ricerche, Barbara Moura, ricercatrice al dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, Università degli Studi di Firenze, Michele Totaro, dottore al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie di Medicina e Chirurgia dellUniversità degli Studi di Pisa. Un progetto che merita attenzione e di cui attendiamo ulteriosi sviluppi.

La roadmap del progetto

Gennaio 2020: inizio dello studio dei territori.

Settembre 2020: inizio analisi dei dati per la definizione di strategie di mitigazione della presenza del particolatonellaria, attraverso l’utilizzo di piante e alberi più adatti a migliorare la qualità dellaria.

Febbraio 2021: installazione di una rete di monitoraggio in grado di monitorare tutti principali inquinanti atmosferici, sullintero comprensorio lucchese, per un totale di sedici centraline (quattro per ogni comune aderente:Lucca, Porcari, Capannori e Altopascio); inizio raccolta dati sui particolati.

Giugno 2022: chiusura del progetto.

Ottobre 2022: il giorno 31 è previsto il termine del progetto.

Dicembre 2022: la presentazione delle linee guida frutto dello studio condotto.

In apertura, olivo del vivaio Banterla. Foto di Olio Officina©

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