Addio Vincino
È scomparso a Roma, all’età di 72 anni, il vignettista che meglio di altri, pur bravi quanto lui, ha saputo raccontare, con sguardo disincantato, l’Italia e gli italiani, con uno stile unico e inconfondibile, con grande classe. All’alba di Olio Officina, nel 2010, fu lui a illustrare la locandina per i 50 anni dell’olio extra vergine di oliva
“1960-2010. Buon compleanno extra vergine. Tributo al re dei grassi”. Quella che vedete è la copertina del dvd che riportava, in quattro distinte parti, i lavori di una giornata fiume da me ideata. Era il 2 dicembre 2010, quando organizzai a Milano, mentre ancora ero in Teatro Naturale, e in collaborazione con Coltura & Cultura di Bayer CropScience e il nascente blog Olio Officina (perché allora era solo un blog, non il progetto che successivamente si è andato costituendo) una giornata intensa dedicata ai cinquant’anni dell’olio extra vergine di oliva.
Per la locandina di lancio dell’iniziativa il mio primo pensiero è stato per il vignettista Vincino, ovvero Vincenzo Gallo, cui affidai il compito di una illustrazione, che riporto di seguito.
Spiace che oggi, martedi 21 agosto, sia prematuramente scomparso, per una malattia. Lo ricordo con molto affetto. È stato il mio vignettista preferito in assoluto, perché non era un semplice vignettista come tanti altri, pur bravi, ma lui, rispetto agli altri, era egli stesso un personaggio, dallo stile inconfondibile.
Nato a Palermo il 30 maggio 1946, laureato in architettura, come vignettista ha collaborato con molte riviste e con quotidiani, tra cui, sin dalla fondazione 22 anni fa, con il quotidiano “Il Foglio”, oltre che con il “Corriere della Sera”, “Il manifesto”, “Vanity Fair”e altre testate. Restano inoltre celebri le sue vignette sulle riviste o gli inserti satirici “Cuore”, di cui fu una delle colonne portanti, “Il Male”, di cui fu fondatore, e “Boxer”.
Mi chiamavano Togliatti. Autobiografia disegnata a dispense, edito da Utet il 21 luglio 2018, è il suo ultimo libro: uno uno “sghembo manuale di satira, funestato dalle facce note di Andreotti, Fanfani, Agnelli, Berlusconi, Scalfari, Occhetto, ma anche ispirata a ricordi affettuosi e privati: il padre, direttore integerrimo dei cantieri navali palermitani, la famiglia e i figli, gli amici geniali morti troppo presto, come Stefano Tamburini e Andrea Pazienza”.
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