Terra Nuda

Assoproli sulla vicenda dei sequestri d’olio: duro colpo all’immagine

Olio Officina

La vicenda dell’olio spagnolo adulterato con miscele di olio lampante e scarti di friggitoria, spacciato per olio extravergine di oliva biologico italiano e pugliese, che vede coinvolte numerose ditte di Andria nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Trani, lascia attoniti e sconcertati.

“E’ un duro colpo all’immagine di tutti quei produttori e imprese commerciali che quotidianamente, con onestà, non cedendo alle lusinghe dei facili guadagni, si confrontano sui mercati puntando sulla qualità e genuinità del prodotto, prestando attenzione alla tutela del consumatore”. Così ha commentato la vicenda il presidente dell’Assoproli di Bari, Francesco Guglielmi, andriese e da tempo alla guida della maggiore cooperativa olivicola della città dell’olio.

Il rischio che si criminalizzi un intero comparto, come quello dell’olio extravergine di oliva pugliese ed italiano, è sempre dietro l’angolo ogni qualvolta la magistratura porta alla luce truffe e adulterazioni nel mercato olivicolo-oleario.

Il presidente dell’Assoproli, tuttavia, è convinto che “Da questa esperienza, le tantissime imprese del settore che operano con onestà, impegnate nella valorizzazione e promozione dell’olio extra vergine di oliva, possano tratte ulteriore forza ed energia nel proseguire con coerenza ed onestà nella loro attività”. “Al tempo stesso –ha auspicato Guglielmi- ci auguriamo che tutti quegli operatori che quotidianamente inseguono il prezzo più basso, facendo finta di non vedere e di non sentire, possano redimersi e contribuire a migliorare le condizioni del nostro settore scegliendo clienti e fornitori con maggiore attenzione”.

Infine, il presidente dell’Assoproli, ha inteso rivolgere un ringraziamento alla Magistratura, alle Forze di Polizia e all’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, per l’impegno profuso nell’attività di prevenzione e repressione di detti fenomeni, auspicando che soprattutto si riesca a scoprire in quali bottiglie alla fine vada a finire il prodotto adulterato. Il tutto a tutela degli imprenditori onesti e della salute dei consumatori.

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