Terra Nuda

Con un prezzo adeguato alla qualità percepita dell’olio si possono intravedere prospettive di successo

Speciale “L’olio a TuttoFood 2023”. Per uscire dall’attuale crisi che ha pervaso il settore oleario, dal cambiamento climatico alla riduzione della quantità e qualità del prodotto, le marche che intendono superarla devono guardare a una direzione obbligata, attuando una gestione degli acquisti che permetta la salvaguardia delle proprietà dell’extra vergine mantenendo il prezzo accessibile a tutti i consumatori. Ad affermarlo è la Nicola Pantaleo, che osserva questa politica da sempre alla quale, però, deve affiancarsi il contributo della Gdo per un salto definitivo

Olio Officina

Con un prezzo adeguato alla qualità percepita dell’olio si possono intravedere prospettive di successo

I cambiamenti climatici stanno influendo sempre più frequentemente sulla resa della produzione olearia, sia in termini di resa sia di qualità, producendo di contro un innalzamento determinante dei prezzi.

Da quanto emerso dai dati del 2022, si attende un periodo di forti difficoltà: l’aumento delle vendite a valore potrebbe essere sinonimo di un andamento positivo, ma, purtroppo, le vendite a volume delineano un quadro poco positivo.

Pur avendo fatto registrare una crescita del fatturato pari al 4,3% (da 685 a 715 mio €) subisce una contrazione pressoché uguale e contraria nel numero di pezzi venduti – 4,7% (da 151 a 144 mio).

L’elemento in comune è il considerevole aumento del prezzo medio della bottiglia. C’è anche da tenere in considerazione che, questo aumento, non contribuisce a mantenere i normali margini né per il produttore né per il distributore.

Una prova di questo è la contemporanea riduzione della pressione promozionale, strumento ampiamente impiegato nelle strategie della Glo per la vendita dell’olio extra vergine di oliva.

Ciò che è necessario è attuare una differente gestione degli acquisti, più lungimirante, che permetta di non intaccare la qualità e proponendo un prezzo che sia accessibile a tutti i consumatori.

La Nicola Pantaleo è stata capace, nel corso degli anni, di trasformare in opportunità tutte quelle situazioni che si sono presentate come situazioni spiacevoli e da sempre attua questa politica: acquistando le maggiori quantità all’inizio della campagna olearia, quando è possibile scegliere la migliore qualità al giusto prezzo, come si può leggere nel loro blog.

Così facendo, la storica azienda pugliese ha saputo mantenere un ottimo rapporto qualità/prezzo, raggiungendo posizioni di vertice a livello nazionale, con una crescita a valore del 19% ed è riuscita a imporsi nell’area Nielsen 4 – vasto territorio del Paese che comprende sette regioni, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia – con 1,6 milioni di bottiglie di extra vergine comunitario.

Oggi questa crescita potrebbe divenire esponenziale, ma occorre che i buyer delle grandi catene del Centro-Nord percepiscano le reali potenzialità. Infatti, ad oggi, il marchio Pantaleo nei mercati in questione è presente con l’Igp Olio di Puglia e il 100% Italiano che stanno gradualmente incontrando il gusto dei consumatori meno abituati a certe tipologie di extra vergini.

Nei prossimi anni la leva promozionale potrebbe essere ridimensionata, anche considerevolmente, e i consumatori saranno più propensi ad acquistare brand di olio capaci di garantire la qualità a un prezzo corretto.

Quindi, se alla credibilità del marchio si aggiunge il costo adeguato, si possono intravedere prospettive di successo notevoli. Un successo che riesca a perdurare, replicando quanto avvenuto nelle regioni del Sud attraverso una precisa strategia.

La Nicola Pantaleo crede, quindi, che sia giunto il momento di proporsi come partner della Gdo del Nord Italia, anche per prodotti di mass market che garantiscano ottime performance di vendita e mantenimento dei margini per il distributore.

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