Destinati nove milioni ai progetti di agricoltura sociale per una comunità più equa
Piani quali accoglienza nelle aziende agricole di soggetti deboli, o altri mirati all’inclusione attraverso disparate azioni, sono importanti occasioni per lo sviluppo della società. La vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi, vede in questo bando l’occasione per permettere nuove forme di cooperazione tra le imprese e tutte le figure che lavorano seguendo quest’ottica
Un bando per la favorire la nascita di partenariati per progetti di agricoltura sociale.
Con una dotazione finanziaria complessiva di poco meno di nove milioni di euro prenderà il via la sottomisura 16.9 “Diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’interazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità e l’educazione ambientale e alimentare” del Psr, Piano di sviluppo rurale, rivolta a gruppi di cooperazione che possano dare vita a percorsi volti a favorire interventi per la diversificazione aziendale e per l’inclusione sociale, per la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
“Credo molto nell’agricoltura sociale come occasione di sviluppo della società, di strategie e di diversificazione dell’attività agricola ed allo stesso tempo come soluzione innovativa per la coesione del territorio – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – perché interviene sia sulla necessità di soddisfare nuovi bisogni della collettività fornendo servizi sociali alle persone in aree rurali, sia sulla possibilità di favorire lo sviluppo di reti rurali.
Non solo, questo bando favorisce anche forme di cooperazione tra aziende e altri soggetti per lo sviluppo di nuovi settori di attività, un arricchimento del tessuto imprenditoriale ma soprattutto del tessuto sociale”.
Chi può partecipare al bando
I partenariati a cui è rivolto il bando daranno vita a Raggruppamenti temporanei d’impresa e potranno essere composti da almeno due aziende agricole insieme a altre tipologie di soggetti che possono svolgere attività di agricoltura sociale, ad esempio cooperative sociali, imprese sociali, enti del Terzo settore, diversi dalle imprese sociali incluse le cooperative sociali , ed anche Università degli studi e/o Enti di ricerca fino a soggetti pubblici con funzioni di programmazione e gestione dei servizi socio-sanitari e socio assistenziali per gli ambiti territoriali di riferimento del progetto.
I progetti finanziabili
Sono progetti rivolti all’accoglienza nelle aziende agricole di soggetti svantaggiati, come persone con disabilità, detenuti, persone con dipendenze patologiche, migranti, donne vittime di violenza o di tratta, rifugiati politici, ma rivolti anche a bambini in età prescolare, all’inclusione sociale e lavorativa e di supporto a terapie mediche o riabilitative.
Le attività per le comunità locali saranno volte a promuovere, accompagnare e realizzare azioni per lo sviluppo di abilità e di capacità, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana; prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei soggetti interessati anche attraverso l’ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante; progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità nonché alla diffusione della conoscenza del territorio quali iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica.
I progetti realizzati dovranno essere divulgati sul territorio al fine di permettere alla comunità di riferimento di conoscerne e valorizzarne gli esiti.
Il bando aprirà il 30 giugno e sarà possibile presentare domanda fino alle ore 13 del 30 settembre 2022.
Si ringrazia per la notizia Chiara Bini
In apertura, foto di Olio Officina©
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