I sommeliers salveranno l’olio
Nel corso della quarta Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio è emersa chiara la volontà di rendere popolare la conoscenza del prezioso succo di olive facendo ricorso all’esperienza maturata in ben 49 anni dall’Ais
Nel corso della quarta edizione della Giornata della cultura del vino e dell’olio ho partecipato in prima persona, ospite dei sommeliers dell’Ais. Una bella e intensa emozione. Non è la prima volta che mi capita. Ho una collaborazione decennale con l’Ais, l’Associazione italiana sommeliers. Abbiamo in comune lo stesso anno di nasvcita: il 1965. Io sono nato il 2 luglio, l’Ais è stata fondata il 7 luglio.
A dare la scossa a una associazione così importante e decisiva nella comunicazione di una cultura di prodotto nobile e dalla grande storia qual è il vino, è stata l’apertura a un pubblico generalista di appassionati. Il vero successo, che ha permesso – a quasi 50 anni dalla fondazione, anniversario che l’organizzazione celebrerà il prossimo anno – di sfondare in maniera direi eclatante e forse imprevista, avendo ad oggi oltre 30 mila soci iscritti, è stata propria la voglia di uscire dal guscio dei soli addetti ai lavori. Ed è per l’esattezza ciò che manca all’olio da olive. Vi sono tante associazioni, ma tutte poco inclini ad aprirsi all’universo mondo.
Ecco allora il mio contributo con parole e oli nel corso dell’evento a cui ho partecipato, sabato 17 maggio a Sesto San Giovanni, nella prestigiosa e storica sede della Campari, dovce per i numerosi partecipanti è stato possibile anche degustare molte bottiglie d’olio extra vergine di oliva: una grande scoperta sensoriale, da ripetere.
Volete saperne di più? Leggete QUI. Il resto, provate a immaginare attraverso le foto.
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