Terra Nuda

Il Faletti di cui non si sa

Quello che nessuno racconta nelle parole di chi lo ha conosciuto e frequentato. Lo scrittore e artista astigiano è stato per certi versi l’antesignano delle guide gastronomiche. Il ricordo commosso del giornalista Attilio Scotti

Olio Officina

Il Faletti di cui non si sa

“Se oggi esistono le Guide enogastronomiche ( ristoranti ecc.) buona parte del successo lo si deve al laureato in Giurisprudenza Giorgio Faletti da Asti”. E’ quanto riferisce il giornalista Attilio Scotti alla Redazione di Olio Officina Magazine. “Lo conobbi e lo frequentai a Milano, intorno alla fine degli anni settanta, io giornalista di quotidiani della sera in via di estinzione. Alla caccia di un lavoro, dopo che il mitico direttore della Notte Nino Nutrizio mi comunicava il licenziamento”.

“Spesso – prosegue Attilio Scotti – con Giorgio si camminava e si chiacchierava alla sera nel quadrilatero tra via Manzoni, corso Venezia, piazza San Babila e piazza Duomo, alla ricerca di un ristorante per stomaci che reclamavano, dopo giornate di lavoro, spesso faticose, a volte quasi assurde, nel dedalo di una ‘Milano da bere’ che ha consegnato attori, scrittori, comici, cabarettisti e giornalisti che hanno fatto la Storia del palcoscenico, della TV e dei giornali. Ma c’era anche il piccolo problema che noi- stomaci forti- ma con portafoglio debole, quando arrivava il conto facevamo quasi fatica a pagare. E allora ecco il genio Faletti: raccontava ai patron che avremmo destinato a loro una recensione su un giornale: e incominciammo il baratto e sulle ultime pagine del quotidiano Il Giornale si posizionava la rubrichetta Mangiar bene a Milano: e per tante sere il pranzo era gratis”.

“Firmavo io la recensione, lui non voleva, diceva d’esser sono vincolato ad un contratto. Poi – prosegue ancora Scotti – il Faletti divenne un mito con tante sue invenzioni, canzoni, libri, ecc. e ci perdemmo di vista. Io lasciai il giornalismo della cronaca e mi infilai nel giornalismo enogastronomico e recensore sulle prime Guide. Ma devo a lui l’idea”.

“Addio signor Tenente. Grazie”. Così lo ricorda Attilio Scotti, giornalista professionista, membro dell’Associazione Indipendente Giornalisti Svizzeri e de la Presse Ass. Suisse des Sommelier Professionels, nonché food & wine consultant, impegnato anche nelle pubbliche relazioni e organizzazione di eventi enogastronomici.

La foto che ritrae Giorgio Faletti è tratta dal sito intenet www.giorgiofaletti.it

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