Il registro Sian in una giornata studio
Alla fine della giornata di studio si è giunti alla conclusione che i produttori olivicoli per evitare tutte queste incombenze burocratiche possono lasciare la loro produzione olearia presso il frantoio
Si è tenuto lo scorso 13 marzo a Lecce, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio, un incontro di formazione per olivicoltori sui nuovi adempimenti previsti dalla normativa nazionale. Per una approfondita e dettagliata analisi si invita a prendere visione sul portale www.sian.it relativamente alla tenuta del registro di cui al DM n. 8077 del 10 novembre 2009 e alla tenuta del registro provvisorio di cui al DM n. 16059 del 23 dicembre 2013.
Si ricorda che il 10 marzo scorso sono scaduti i termini per la registrazione dei movimenti inerenti al registro provvisorio cui sono obbligati i produttori olivicoli a partire dal primo gennaio 2014. Molto interessanti ed esplicativi gli interventi di Vincenzo Peluso, AGEA, e Romeo Vanzini, SIN, relativamente alle procedure che bisogna seguire per poter effettuare la registrazione sul portale del SIAN. Vi è stata, inoltre, la presentazione degli attuali dati sulla produzione e commercializzazione olearia in Italia.
La Puglia, in buona sostanza, si attesta come prima regione italiana per produzione sia olivicola che olearia, seguita dalla Campania e dalla Calabria (dati SIAN). Mentre per Campania e Calabria si è verificato un sostanziale calo di produzione nelle ultime campagne olearie, la Puglia, invece, ha mantenuto questo primato di produzione. Riguardo, invece, al condizionamento e alla commercializzazione la Toscana si prende il primo posto nella classifica.
Una nota molto interessante è che nella provincia di Lecce c’è il più alto numero di frantoi attivi, addirittura superano di gran lunga quelli della provincia di Bari. Alla fine della giornata di studio/formazione si è giunti alla conclusione che i produttori olivicoli per evitare tutte queste incombenze burocratiche possono lasciare la loro produzione olearia presso il frantoio cui hanno molito le olive. Anzi si è fatto notare che, vista l’attuale crisi lavorativa, l’attività del frantoiano potrebbe essere una valida risposta alla mancanza di lavoro.
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