Terra Nuda

Il top del Marocco oleario nel premio Volubilis

Promosso dall'Agro-pôle Olivier, è da sedici anni una vetrina essenziale per gli extra vergini marocchini di qualità. Il concorso vuole incentivare i produttori dei principali areali a migliorare le caratteristiche degli oli e sviluppare piani competitivi sia sul mercato nazionale che internazionale

Olio Officina

Il top del Marocco oleario nel premio Volubilis

Il Trophée Premium Volubilis Extra-Vierge Maroc, promosso dall’Agro-pôle Olivier, da sedici anni è una vetrina essenziale per la qualità dell’olio da olive marocchino.

Il concorso è volto a premiare i produttori per il lavoro svolto durante l’anno e li proietta nel futuro, ricordando loro che è la qualità che può sviluppare la competitività degli extra vergini, sia sul mercato nazionale sia internazionale.

Tale riconoscimento è aperto ai produttori dei migliori oli extra vergini di oliva marocchini confezionati, sotto la responsabilità di una giuria di degustazione internazionale, e incoraggia tutti gli interessati a promuovere e diffondere l’armonizzazione del gusto, precisa Noureddine Ouzzani, promotore e organizzatore del concorso.

Questa edizione, svoltasi in videoconferenza dai principali laboratori e aziende europee di distribuzione e commercializzazione dell’olio da olive, dal 26 al 28 febbraio 2024, è stata organizzata con il sostegno della Fondazione “Rotta dell’Ulivo attraverso il Mediterraneo” e l’Associazione Aipol d’Italia, con il patrocinio di Mercacei, Spagna, e Olio Officina, Italia.

La giuria del concorso era composta da dieci esperti appartenenti a giurie internazionali provenienti da Italia, Francia e Germania, in rappresentanza delle più grandi aziende di distribuzione e centri di acquisto di olio in Europa, come le aziende italiane Turri e Monini, con un programma di commercializzazione annuale rispettivamente di 60.000  e 120.000 tonnellate di olio da olive.

La scelta di questi Paesi si è basata sulle opportunità nei loro mercati per l’olio marocchino di qualità.

Allo stesso modo, la scelta della giuria e la partecipazione dei principali operatori internazionali permettono di presentare a tutte le realtà coinvolte il contesto professionale in cui si muove il concorso.

L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di venti marchi finalisti di olio da olive provenienti dai principali areali del Marocco: cooperative, piccoli/medi produttori e i principali gruppi industriali oleari marocchini di Meknes, Fez, Essaouira, Oujda, Nador, Taounate, Marrakech, Khenifra, Bni Mellal e Sefrou.

Così, nella categoria Fruttato Intenso: la giuria ha assegnato il Ramo d’oro all’olio d’oliva prestigio dell’Azienda Olea Capital. Il Ramo d’argento ritorna all’olio d’oliva La Finca de l’Atlas della società La Finca De L’atlas. Nella categoria Fruttato Medio: Il Ramo d’oro dell’olio d’oliva viene assegnato all’olio d’oliva Les oliviers de Chellah dell’azienda Ferme Tazi. Il Ramo d’argento va all’olio d’oliva Oliva dell’Azienda Aldahra.

Top Ten degli extra vergini in gara

Zouitina Prestige – Société Olea Capital
Oliva – Société Aldahra
Les oliviers de Chellah – Société Ferme Tazi
Olealys – Société Oleastre
Volubila – Société Olivinvest
Aicha (Koroneiki) – Société Lcm Aicha
Caracterre Bio – Société Maassera Brahim Zniber
KM15 – Société Jannat Kabbaj
La Finca de l’Atlas – Société La Finca De L’atlas
Olea Moresca – Société Lesieur Cristal

Testimonianze della giuria

«Vorrei sottolineare che il Marocco ha fatto grandi progressi nel migliorare la qualità e la personalità dell’olio da olive. Ho partecipato, quest’anno, a diversi concorsi internazionali e locali in Italia, e posso confermare che gli oli marocchini sono allo stesso livello di qualità degli oli premiati in altri contest» spiega il dott. Giovanni Mattellini, presidente della giuria della sedicesima edizione.

Aggiunge anche che i campioni degustati durante questa edizione sono molto equilibrati e quindi pronti per l’imbottigliamento, con note aromatiche a volte particolari, anche floreali, ma molto piacevoli.

L’olio prodotto da Picholine Marocaine è più vicino ai classici oli italiani.

Il piccante è gradevole, così come l’amaro, e sono presenti perché i produttori marocchini sanno raccogliere al momento giusto per ottenere più polifenoli. Ciò dimostra che in Marocco si può produrre un ottimo olio, pronto per il consumo.

Purtroppo, quest’anno il prezzo è decisamente molto alto, e si è rivelato impossibile pensare di importarlo in Italia, ma in futuro questa possibilità potrebbe certamente concretizzarsi. E questo sarebbe un grande punto di forza data la carenza globale di olio da olive, oltre al fatto che per l’olio marocchino conquistare quote di mercato internazionali significherebbe crescere sempre di più.

La testimonianza di Ingrid Bujara, rappresentante della Germania, va nella stessa direzione dei colleghi, il quale dichiara che «con la mia esperienza di oltre dieci anni di partecipazione come giurato, gli oli del Marocco hanno una sensazione aromatica molto speciale e particolare, con straordinari aromi di pomodori, fiori, bacche ed erbe aromatiche, molto apprezzate.

In generale, si parla di extra vergini molto piacevoli, armonici al naso e in bocca è stata sorprendente la persistenza degli aromi. Anche se la situazione climatica quest’anno è stata complicata per i produttori, hanno fatto un ottimo lavoro con progressi in termini di qualità».

Così, negli anni, il Trophée Premium Volubilis Extra-Vierge Maroc è diventato un vero e proprio strumento di valorizzazione e promozione internazionale del potenziale qualitativo dell’extra vergine marocchino.

Perseguire questa strada è sicuramente il modo migliore per capire il punto a cui si è arrivati e dove ci si può impegnare per crescere ancora, di anno in anno.

Come testimonia Noereddine Ouazzani, il Marocco sarà uno dei principali attori nel mercato internazionale del comparto oleario, negli anni a venire.

Focus sul settore olivicolo marocchino: produzione 2023-2024

Con scorte di olio praticamente pari a zero, la produzione per la stagione olivicola marocchina 2023/24 ha registrato un innegabile calo per il secondo anno consecutivo, come nel caso della maggior parte dei paesi olivicoli del Mediterraneo.

Temperature eccezionalmente elevate, giornate molto calde in primavera ed estate, unite alla mancanza di pioggia, e temperature molto più alte rispetto alla media registrate a settembre e inizio ottobre, sono le principali caratteristiche climatiche di questa campagna.

Queste condizioni hanno causato un forte stress idrico negli oliveti che hanno vissuto una breve stagione di raccolta. Fortunatamente, le precipitazioni di novembre hanno in qualche modo limitato i danni alla produzione attesa.

Nonostante una produzione relativamente più elevata rispetto allo scorso anno, le stime attuali degli operatori del settore olivicolo marocchino collocano la produzione tra 80.000 e 100.000 tonnellate, il che rappresenta un calo tra il 35 e il 45% rispetto alla produzione di un anno normale, stimata tra 120.000 e 180.000 tonnellate.

La maggior parte di questa produzione proviene da oliveti tradizionali irrigui e da oliveti intensivi che quest’anno hanno registrato un’elevata resa per ettaro.

Questi oliveti irrigui (tradizionali e intensivi) rappresentano circa il 30% della superficie olivicola del Marocco, stimata in 1.220.000 ettari. Questa situazione ha avuto ripercussioni significative sul mercato locale dell’olio da olive, con un prezzo che varia tra gli 85 Dh/litro e i 95 Dh/litro dell’olio extra vergine e vergine nelle principali zone olivicole.

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia