Il valore e il ruolo storico della viticoltura eroica
Dopo la diciassettesima edizione di Enovitis in campo, la manifestazione itinerante di Unione italiana vini si concentra ora sui vigneti di montagna. Il segretario generale dell’associazione, Paolo Castelletti, spiega che Enovitis Extrême punta a sostenere e valorizzare realtà che operano in un contesto caratterizzato da altissimi costi di produzione per via delle condizioni orografiche impervie, con alte pendenze e ristretti spazi di manovra
Prendono quota con Enovitis Extrême le prove in campo ed esibizioni live di macchine per la viticoltura, che giovedì 13 luglio trasformeranno i vigneti alpini della Cantina Valle Isarco – Eisacktal nel palcoscenico delle tecnologie e attrezzature più avanzate per la viticoltura eroica.
Dopo la diciassettesima edizione di Enovitis in campo, gli scorsi 7 e 8 giugno in Valtènesi, la manifestazione itinerante di Unione italiana vini si concentra ora sui vigneti di montagna con un approfondimento specifico sull’utilizzo di macchine operatrici e attrezzature destinate all’impiego in condizioni orografiche impervie, con alte pendenze e ristretti spazi di manovra.
“Enovitis Extrême punta a sostenere e valorizzare realtà che operano in un contesto caratterizzato da altissimi costi di produzione – spiega il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti –. Basti pensare che ciò che in pianura viene realizzato con una media di meno di 100 ore lavorative per ettaro, in questi vigneti ne richiede più di 600. Si tratta di una viticoltura che ha esigenze ad hoc, ma che svolge un ruolo storico sia sul fronte della produzione enologica che su quello della conservazione e manutenzione dei territori”.
In vetrina trattori, mini cingolati, transporter e portattrezzi progettati, quasi su misura, da aziende spesso artigianali e specializzate in questa nicchia tecnologica. Si parla di viticoltura eroica in caso di una pendenza del terreno superiore a 30%, o di altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare, in presenza di sistemi viticoli su terrazze e gradoni, o in caso di viticoltura delle piccole isole.
Secondo l’indagine sulla filiera del vino in Italia realizzata dall’Osservatorio del vino Uiv-Vinitaly, il 51% dei vigneti nazionali si colloca sopra i 300 metri di quota, con il 42% in collina (301-700 metri) e il 9% in montagna (sopra i 700 metri).
Nello specifico, si concentrano in montagna 6 su 10 vigneti in Valle d’Aosta e Liguria, mentre sono circa il 30% in Campania, Basilicata, Calabria, Molise e Piemonte. Sono invece 281 mila gli ettari complessivamente dedicati in Italia alla viticoltura collinare, che interessa soprattutto quelle abruzzese (96%), umbra (89%), marchigiana (85%) e toscana (81%), a cui si aggiungono le produzioni di alta collina in provincia di Bolzano (86%) e Trento (40%).
Giunta alla seconda edizione, Enovitis Extrême conta 83 aziende espositrici ed è realizzata in partnership con il Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) e con il Consorzio Vini Alto Adige, organismo di tutela che riunisce oggi oltre 186 soci tra cooperative, aziende e viticoltori indipendenti.
In apertura, Cantina Valle Isarco – Eisacktal che ospiterà l’evento
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