Terra Nuda

Libro dedicato ad Angelo Maci, enologo della rinascita vitivinicola pugliese

Olio Officina

Nota stampa di Monica Caradonna. «E se fosse nato altrove? La storia di un uomo non è mai estranea all’ambiente in cui si è formato». Inizia così “Un tris vincente” il libro che il professor Nino D’Antonio ha scritto per conto di Città del Vino per raccontare la storia di Angelo Maci, enologo e presidente di Cantine due Palme. Una storia che si fonde completamente con le vicende del suo Salento. Una storia che, tra aneddoti e un po’ di commozione, è stata ripercorsa pochi giorni fa in una gremitissima sala Selvarossa dove amici e storici colleghi si sono ritrovati intorno ad Angelo Maci per testimoniare l’affetto che li lega a quello che è stato definito “l’enologo della rinascita”.

Dai compagni di scuola ai colleghi di ieri e di oggi, dalle figlie, Antonella e Melissa, che ad Angelo hanno affidato un messaggio d’amore, all’amico Dario Stefàno, artefice, al fianco dei produttori, degli ultimi successi della Puglia del vino. E poi la sua famiglia allargata, quella dei soci della Cantina che attraverso le parole di Assunta De Cillis hanno ripercorso l’ultimo decennio di grandi successi.

Due in particolare gli elementi scaturiti dai ricordi degli amici di Maci. Lealtà e generosità sono state le parole più usate per descrivere l’uomo e il professionista. Dai compagni di scuola che hanno raccontato un Maci «discolo e amico di tutti» alla testimonianza del senatore Stefàno che ha ricordato l’operosità del viticoltore; dall’essere un «maestro e una guida» come ha sottolineato Nico Scarano, agronomo della Cantina e amico di Maci, fino alle sue indubbie capacità manageriali, come ha ricordato il cavalier Paolo Bruni che al presidente della Due Palme ha attribuito il merito di aver «creato un impero in un territorio difficile e in un tempo altrettanto complesso, soprattutto quando devi partire da zero». E infine, la testimonianza di Assunta De Cillis, ex moglie di Maci e Direttore generale della Due Palme per un decennio, ma soprattutto al suo fianco nel momento di sviluppo economico della Due Palme e dei suoi soci. «Un pigmalione, un condottiero, un uomo che ha dato tanto e che ha insegnato tanto».

Insomma, una serata che, tra la storia della viticoltura salentina letta attraverso gli studi del professor D’Antonio che tanto tempo ha trascorso tra carte e documenti, e scandita dalle emozioni evidenti dei tanti partecipanti ha sancito un altro tassello della vita della Cantina di Cellino san Marco che al suo presidente ha dedicato una bottiglia speciale di una altrettanto speciale annata, quella del 1997, celebrata da tutto il mondo vinicolo. Una bottiglia che porta in fronte una data , il 1943, anno di nascita di Angelo Maci, enologo, viticoltore, padre, amico e maestro di tante generazioni di giovani che nel vino e nella terra hanno trovato un senso di professionalità e tanta passione.

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