Terra Nuda

Punto numero uno: proteggere la qualità dell’Evo dal sottocosto

Bisogna smarcare gli oli extra vergini di oliva dalla competizione di prezzo, afferma Zefferino Monini, presidente del Ceq, durante il suo intervento alla prima riunione dell’intergruppo parlamentare per le strategie di sviluppo e valorizzazione del settore olivicolo. Scelte chiare e forti sono quindi la via da perseguire per una prospettiva di reddito sostenibile

Olio Officina

Punto numero uno: proteggere la qualità dell’Evo dal sottocosto

“Occorre cambiare terreno di gioco per smarcare gli Evo italiani di alta qualità dalla competizione di prezzo”. È quanto ha affermato Zefferino Monini, presidente del Consorzio di Garanzia dell’olio extra vergine di qualità Ceq, in occasione del suo intervento alla prima riunione dell’intergruppo parlamentare per le strategie di sviluppo e valorizzazione del settore olivicolo, inaugurato giovedì 14 dicembre al Senato dalla Senatrice Gisella Naturale in presenza del Sottosegretario La Pietra.

“Occorre compiere scelte chiare e forti per proteggere gli oli migliori delle aree italiane più vocate se vogliamo dare una prospettiva di reddito sostenibile a questi territori, dove gli impianti sono prevalentemente tradizionali” ha sottolineato il Presidente.

Zefferino Monini si è poi soffermato a illustrare i vantaggi che l’Italia potrebbe trarre se lanciasse prima degli altri un nuovo concept di extra vergine di alto profilo nutrizionale e sensoriale, con nuove regole di produzione, distribuzione e conservazione.  “Chiunque in Europa volesse produrre un olio così, dovrebbe affrontare gli stessi costi e questo ci permetterebbe di competere ad armi pari” ha aggiunto il Presidente, complimentandosi per l’iniziativa della Senatrice Naturale e ringraziando il Sottosegretario La Pietra per la disponibilità e per l’attenzione che sta riservando alle richieste del Ceq.

In apertura, foto di Olio Officina© 

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