Terra Nuda

Riccardo Scamarcio, olivicoltore

Tra i produttori dilettanti che hanno partecipato al concorso Olio di Famiglia vince quest’anno proprio il noto attore pugliese. Una innovativo concorso ideato da Giorgio Cardone e Mimmo Lavacca porta avanti delle aspirazioni ideali che fanno bene al settore

Luigi Caricato

Riccardo Scamarcio, olivicoltore

Dedicheremo al concorso Olio di Famiglia una nota specifica più avanti, sia per mettere in luce la bella idea nell’organizzare una ssimile inziiativa, sia per evidenziare come in diversi soggetti ormai si siano o ispirati o, addirittura, abbiano preso pari pari l’idea sviluppandola per proprio conto. Tutto ciò testimonia da una parte la fervida fantasia creativa di Giorgio Cardone, patron di Chemiservice, e Mimmo Lavacca, di Terra Sud, con la collaborazione di Olio Officina Food Festival.

Il concorso Olio di Famiglia è stato presentato a Milano in diverse occasioni, ora siamo alla terza edizione e a vincere tra gli olivicoltori sorprendentemente (ma nemmeno tanto sorprendentemente) sono coloro che si occupano di tutt’altro nella vita, spesso intellettuali o artisti.

Lo scorso anno vinse la scrittrice romana Margherita Loy, tra l’altro autrice per Zona Franca, di V.O.L.A. (acronomi di vino, olio, latte, acqua), ma produttrice di olio in un piccolo campo olivetato in Toscana. Quest’anno a imporsi all’attenzione generale è stato l’attore pugliese Riccardo Scamaracio, proprietario di un oliveto in Puglia.

L’olio ricavato da olive Cima di Mola ha vinto la selezione di Olio di Famiglia 2014 su sessanta olivicoltori dilettanti. E’ un olio con personalità, senza tuttavia avere un amaro e piccante aggressivo come accade con la Coratina. Con Scamarcio abbiamo una Cima di Mola in purezza.

“Io sono nato ad Andria – ha ribadito l’attore – e i miei amici sostengono che il loro olio sia migliore, ma non e’ vero, che assaggino pure il mio olio” Ne ho scritto, con maggior dettaglio, sul mio blog Olivo Matto.

All’incontro c’ero anch’io tra i relatori, nel castello di Carlo V a Monopoli. Ho ascoltato anche l’intervento di Flavia Giordano e del suo progetto sulla “cucina mancina”, oltre ad aver sfogliato il libro Eat different, di cui scriverò. Per ora immergetevi nell’emozione di quanto vi viene comunicato. Qui non si fa cronaca per la cronaca, ciò che conta è mettere in evdienza le buona idee, i sani propositi, e riconoscere i meriti di una iniziativa, Olio di Famiglia, che parte da valori certi – il mantenimento del paesaggio attraverso l’opera pregevole degli olivicoltori professionisti, mettendo in luce i valori della famiglia, e anche le passioni che muovono le persone. Le idee se hanno un certo peso specifico non si fermano in superficie.

La foto di apertura e’ di Paola Di Leo

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