Si chiama Sonetto
E' un inno lirico al vino di Puglia. Non è una poesia in senso stretto, ma un Primitivo di Manduria da uve Primitivo prodotto dal Consorzio Produttori Vini di Manduria. Ne è autore Leonardo Pinto
Quest’estate ho avuto il piacere di visitare a cantina del Consorzio Produttori Vini di Manduria. E’ stata una esperienza memorabile. La visita è avvenuta proprio all’inziio della vendemmia. E’ stata particolarmente gradita l’attenzione e l’accoglienza che mi è stata riservata.
E’ stato possibile degustare vini d’alta qualità. Anche i loro nomi sono molto eloquenti. Il Primitivo di manduria che recensisco ha nome “Sonetto”, ma gli altri vini denotano uan particolare sensibilit verso la musica, l’arte e la poesia: si chiamano per esempio “Lirica”, “Elegia”, “Madrigale”. A me sono piaciuti tutti, da quelli importanti a quelli più comuni, di pronta beva. E’ un’azienda storica che lavora bene e produce anche cultura, oltre che vini. Ma questa cantina i vini sono anch’essi ad alto contenuto culturale.
Quanto al “Sonetto”, è il frutto di una accurata selezione da uve Primitivo coltivate nei 500 ettari di cui la cooperativa dispone. Le uve sono raccolte in cassette, ogni particolare è curato, fino al passaggio in barriques di rovere Allier, che si trovano in una barricaia sotterranea.
Alla vista appare netto il colore rosso intenso, cupo. Al naso i profumi sono piacevolmente fruttati e rimandano a sentori di lampone e mora. Si avverte anche una nota speziata di legno, ben equilibrata. In bocca è morbido ed elegante, corposo, secco, caldo, possente. Va servito a 16° – 18° C su piatti di carne, soprattutto di selvaggina.
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