Terra Nuda

Un uliveto pulito ci consegna un paesaggio sano e produttivo

L’olivagione è un momento speciale, atteso tutto l’anno. Ciò che porta con sé, oltre alle emozioni e sensazioni degli olivicoltori, è anche qualcosa di fortemente concreto: i rifiuti che si accumulano lungo il processo. A Chiaramonte Gulfi, in Sicilia, è partita un’importante campagna volta alla sensibilizzazione di tutti gli attori coinvolti affinché non si dimentichino, nelle loro lunghe e intense giornate di lavoro, di tutelare l’ambiente, le strade e gli stessi ulivi

Olio Officina

Un uliveto pulito ci consegna un paesaggio sano e produttivo

Una bella iniziativa. Finalmente si punta a tenere l’ambiente pulito: un oliveto ben curato ci porta a un apprezzamento estetico e a creare un ecosistema che consente di avere la migliore produzione senza alterare il paesaggio e favorire il turismo.

L’iniziativa, partita da Chiaramonte Gulfi, promossa dal Comune, da Consorzio Chiaramonte, dal gruppo Puliamo Chiaramonte e dell’associazione Agricoltore per passione, nasce per divulgare un concetto molto chiaro e semplice, seppur poco considerato nel giusto modo: la natura è la casa di tutti.

Inquinarla, non prestare attenzione ai gesti e al loro impatto, significa non tutelare l’ambiente stesso in cui si abita.
La scelta di questo determinato periodo per dare inizio alla campagna non è stata casuale. Infatti, l’avvio del progetto coincide con il momento della raccolta delle olive nelle campagne.

La fatica dovuta al lavoro di raccolta unita e la mancanza di differenziazione dei rifiuti che vanno creandosi durante l’attività stanno contribuendo a sporcare l’ambiente circostante.

L’iniziativa nasce proprio in risposta, e per far arrivare il messaggio al più ampio pubblico possibile, il manifesto è stato divulgato in ben quattro lingue.

«Dobbiamo cambiare il modo di pensare l’ambiente – dichiara Elga Alescio, vicesindaco del Comune di Chiaramonte Gulfi -. Ogni anno il nostro territorio vede la presenza di lavoratori di tante nazionalità: è importante per noi fare politica inclusiva portando il messaggio della tutela dell’ambiente anche nelle fasce lavorative di origine straniere che vivono e frequentano le nostre campagne. Se ognuno tiene pulito sotto i propri ulivi, potrà portare benessere a tutta la collettività. E noi, come amministratori, vogliamo continuare su questa strada coinvolgendo tutta la comunità senza alcuna distinzione».

«Abbiamo ricevuto una grande fortuna, la natura ci ha fatto un dono speciale ossia l’ulivo, dandoci allo stesso tempo dei paesaggi che tutti i turisti ci invidiano. Noi tutti dobbiamo essere riconoscenti di tutto ciò. Dobbiamo ricambiare cercando di prenderci cura di essa – afferma Sebastiano Salafia, responsabile vendite di Frantoi Cutrera, uno degli oleifici aderenti all’iniziativa-. Gli operai che in questi giorni stanno lavorando nei tanti uliveti della zona devono cercare di fare più attenzione e allo stesso tempo invitiamo i titolari di ogni oleificio ed uliveto a metterli nelle condizioni di poter riporre i rifiuti nel posto giusto».

«Noi aziende in primis dobbiamo prenderci cura del territorio e del nostro paesaggio agrario – prosegue Francesco Scollo, presidente del Consorzio Chiaramonte-. L’agricoltore (imprenditore agricolo) deve essere il custode dell’agroecosistema. Purtroppo, l’agricoltura risulta ancora oggi essere una delle attività più inquinanti per l’ambiente. In questo contesto la nostra iniziativa di sensibilizzazione ci permette di fare rete e valorizzare un contesto socioculturale e economico sempre più dinamico».

«Dalla sua fondazione Puliamo Chiaramonte aggrega persone che non si arrendono al degrado ambientale di questi tempi – dichiara Sergio Failla, portavoce del gruppo-.  Il progetto di sensibilizzazione del personale agricolo è solo una delle tante attività che svolgiamo, oltre a raccolte in strada, incontri scolastici e denunce social. Riteniamo che la bellezza dei nostri uliveti sia un bene che abbiamo ereditato dalle generazioni passate e che va preservato e accudito con amore. Da questa idea nasce la campagna di sensibilizzazione in quattro lingue che vuole arrivare davvero al cuore di tutti».

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