Festival

Contenitori d’olio musicale? Sì, a OOF 2024 sono possibili

Anticipazioni Olio Officina Festival 2024. Non si tratta di recipienti qualsiasi, ma di vere e proprie opere realizzate da artisti sull’ispirazione di tracce sonore emesse dagli alberi d’ulivo. L’installazione è curata dall’associazione e movimento Arte da mangiare mangiare Arte e sarà allestita nell’ambito della tredicesima edizione del grande happening milanese dedicato agli oli da olive e ai condimenti. Il pubblico potrà visitarla presso la Fabbrica del Vapore, dal 29 febbraio al 2 marzo

Olio Officina

Contenitori d’olio musicale? Sì, a OOF 2024 sono possibili

L’Associazione e Movimento di pensiero Arte da mangiare mangiare Arte rinnova la partecipazione a Olio Officina Festival, manifestazione organizzata dall’oleologo e giornalista Luigi Caricato, con una mostra di contenitori d’arte per l’olio.

La mostra sarà allestita presso il piano terra della sala ex Cisterne, qui gli ospiti avranno l’opportunità di scoprire differenti contenitori d’arte realizzati dagli artisti sull’ispirazione di tracce sonore emesse dagli alberi d’ulivo realizzate a cura di Alberto Fachechi e Angela Trane.

La traccia sonora messa a disposizione degli artisti ha stimolato la loro sensibilità, guidandoli nella realizzazione di contenitori per l’olio con l’impiego di materiali e tecniche differenti.

Nel corso della mostra si terrà la performance delle “Portatrici d’olio” rielaborazione della performance in cammino “Portatrici d’acqua”, un progetto del laboratorio Killili in collaborazione con Alessandra Marsiglia e con la direzione artisticadell’architetto Maddalena Ferraresi.

La performance consiste in una sfilata di donne che percorreranno i cortili della Fabbrica del Vapore portando i contenitori d’arte della mostra con all’interno dell’olio, un atto performativo che intende esaltare la sacralità dell’olio, del gesto artistico, e del linguaggio universale per eccellenza: la musica.

La mostra “Contenitori d’olio musicale” è curata da Monica Scardecchia con la direzione artistica di Ornella Piluso.

In apertura, foto di Alberto Fachechi

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