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La gravidanza della terra

Anticipazioni Olio Officina Festival 2024. A partire da un libro a cura di Daniela Marcheschi, contenente quarantatre inediti d’autore di altrettanti poeti, è scaturito uno spettacolo di (e con) l’attrice Lorena Nocera, insieme ai musicisti Maurizio Piantelli e Alberto Venturini. Un progetto di drammatizzazione proposto da Presidio Poetico e Olio Officina

Maria Carla Squeo

La gravidanza della terra

La gravidanza della terra – scrive nella prefazione del volume omonimo Daniela Marcheschi – è stata allestita con l’intento di riportare sulla campagna l’attenzione dei poeti italiani ed europei: il lettore troverà qui anche versi di autori croati, francesi, portoghesi, rumeni, svedesi e svizzeri”. Un libro, edito da Olio Officina nel gennaio 2017, diventa ora uno spettacolo, proprio a partire da questa originale, quanto inusuale, antologia poetica, inusuale perché oggi nessuno più si cura di affrontare il tema della ruralità, tanto più il mondo letterario, che guarda altrove, ad altri contesti.

L’originalità sta anche nel taglio che è stato dato, nelle intenzioni della curatrice, la professoressa Daniela Marcheschi, tra i critici più apprezzati anche all’estero, e anche nelle intenzioni dell’editore, Luigi Caricato. L’idea da cui si è partiti, infatti, è di andare oltre i luoghi comuni che vedono il mondo rurale confinato e schiacciato in una visione arcadica, nostalgica di un passato malamente considerato come età dell’oro senza di fatto esserlo. La ruralità -chiarisce Daniela Marcheschi – è da intendersi secondo una logica completamente nuova: La gravidanza della terra nasce dall’idea di “rifare in qualche modo i conti con ciò che, nel Ventunesimo secolo, può essere e significare la vita rurale. Una raccolta varia, come forma/spunto di un dibattito da riaprire pubblicamente, nello speciale cammino compiuto dalla poesia verso e attraverso il linguaggio, con la sua costruzione di figure, metafore e simboli, in grado di rappresentare ed estendere la nostra esperienza della realtà, di ampliare il confronto e la misura dell’uomo con il mondo, la vita”.

Ed ecco, pertanto, la chiave di lettura con cui si potrà assistere allo spettacolo “La gravidanza della terra”, di (e con) l’attrice Lorena Nocera, la quale, insieme ai musicisti Maurizio Piantelli e Alberto Venturini, metterà in scena il progetto di teatralizzare la poesia secondo i canoni del Presidio Poetico e nell’ottica della linea editoriale di Olio Officina.

Il presidente del Presidio poetico, Gianluigi Lisetti, chiarisce che “non si tratta di una semplice lettura di poesie con musica, ma di una drammatizzazione dei testi. Lorena Nocera, creando un percorso, insieme alla musica, apre così a una dimensione più teatrale, in modo da dare il massimo rilievo sia alla parola, sia alla parte musicale-sonora”. Ecco dunque la presenza, al fianco della Nocera, dei musicisti Maurizio Piantelli e Alberto Venturini. Uno spettacolo che – secondo il direttore scientifico del Presidio Poetico Amedeo Anelli “sposa il senso del lavoro incentrato su poesia-musica-teatro”, un lavoro che, appunto, il Presidio Poetico sta cercando da tempo di costruire, con Lorena Nocera e alcuni musicisti.

Amedeo Anelli, direttore scientifico del Presidio poetico

Lorena Nocera nasce, vive e lavora a Milano. Nel 2005 si è diplomata presso la Scuola del Teatro Arsenale. Nel 2006 il suo Woyzeck a colori (premiato al concorso “Anna Pancirolli”) è stato rappresentato al Festival internazionale arti performative di Evora, in Portogallo. Nel 2011 ha creato il Progetto Copi, con cui ha vinto il Bando nazionale Teatri del Sacro per l’allestimento di La giornata di una sognatrice, di cui è stata protagonista. Come attrice ha interpretato testi di autori classici e contemporanei, fra i quali Pirandello, Pessoa, Brecht, Cocteau, Ionesco, Goldoni, Apollinaire, Beckett, Buzzati, Sergio Tofano, Carlo Emilio Gadda, Akutagawa, Marguerite Duras, James Ellroy, Eric Emmanuel Schmitt, Roberto Bolaño, Graham Greene. Ritenendo da sempre imprescindibile il rapporto con la parola poetica, Lorena Nocera realizza moltissime letture pubbliche, da poeti italiani e stranieri, classici e contemporanei; nel 2017 ha portato in scena in Gli Angeli sopra Duino, la genesi delle Elegie Duinesi di Rilke, su nuova traduzione di Giuliano Corti. Nel 2019 ha realizzato col Presidio poetico il progetto di videopoesia Non conosco questa vita, un lungometraggio sull’opera poetica di Nicolaj Gumilëv, poeta russo del ‘900, tradotto da Amedeo Anelli. Dal 2018 al 2022 è stata assistente didattica permanente di Kuniaki Ida e Marina Spreafico presso la Scuola del Teatro Arsenale. Nel 2023 ha creato, sempre in collaborazione con il Presidio poetico, il progetto Poiesis, con cui indaga possibili nuove forme di teatralizzazione della parola poetica, mettendo in scena Una luce dal Nord, nel fiume di luce della poesia scandinava, da Karin Boye, Edith Sodergran e Birgitta Trotzig nella traduzione di Daniela Marcheschi, e Le voci dei bambini della poetessa e neuropsichiatra infantile siciliana Margherita Rimi. L’ultimo lavoro della Nocera, del 2023, è Un milione di rose, dedicato all’opera di Gianni Rodari e Sergio Endrigo. Ha inoltre condotto laboratori per bambini delle scuole elementari e medie, e per anziani, finalizzati al recupero della memoria individuale e dell’identità attraverso il teatro.

L’attesa è grande. L’appuntamento è per la sera di giovedì 29 febbraio, nell’ambito di Olio Officina Festival, presso la Fabbrica del Vapore

Allo spettacolo ci si può spiritualmente preparare leggendo il libro La gravidanza della terra, volume edito da Olio Officina. Una pubblicazione che è necessario leggere, proprio per la novità che introduce sul tema della ruralità. “Abbiamo cercato di restare il più possibile lontani dalle tentazioni dell’idillio, dal richiamo della campagna come rifugio, quasi astorico, per una borghesia che si sente comunque superiore ai contadini o alle classi ancora legate alla terra. Come se oggi la campagna fosse ancora quella di secoli fa, pochissimo o nulla meccanizzata, non industrializzata, quindi sospesa in una dimensione priva di consistenza. Abbiamo tentato di evitare le nostalgie arcadiche, connesse ad una vecchia concezione della Storia reputata un Assoluto, con le maiuscole appunto, quindi astrattamente: una Storia che accerchia o annienta la Natura, allo stesso modo considerata un Assoluto”. È quanto sostiene la studiosa di letteratura e antropologia delle arti Daniela Marcheschi, la curatrice del libro, che sarà presente anche lei a Olio Officina Festival.

Daniela Marcheschi, curatrice dell’antologia La gravidanza della terra

Quanto ai musicisti che accompagneranno Lorena Nocera, Alberto Venturini è un percussionista e polistrumentista (suona i clarinetti e tutta la famiglia dei sassofoni) ed è attivo nel campo del Jazz, ma anche della musica cameristica e della World Music, e lavora anche come fonico e come produttore discografico con il suo studio di registrazione a Cremona; Maurizio Piantelli è liutista e tiorbista, attivo come solista e come esecutore del “basso continuo”, in ambito internazionale, con i maggiori ensembles di musica antica e con il gruppo da lui diretto, il Laus Concentus. Con la musicologa Laura Pietrantoni, Piantelli ha fondato a Lodi, nel 1992, l’associazione Musicarte.

Il Presidio Poetico nasce invece una dozzina d’anni fa come spazio dedicato alla poesia, in particolare alla poesia contemporanea, in dialogo con le altre arti: poesia dunque, ma anche musica, recitazione e arti visive. Sono al centro delle attività del Presidio Poetico, il cui direttore scientifico è Amedeo Anelli, poeta, critico e direttore della Rivista Internazionale di Poesia e Filosofia «Kamen’».

La gravidanza della terra

Uno spettacolo di e con Lorena Nocera

Musicisti: Maurizio Piantelli, tiorba e chitarra; Alberto Venturini, fiati e percussioni

Testo di riferimento: La gravidanza della terra. Antologia di poesia rurale, a cura di Daniela Marcheschi, per le edizioni Olio Officina

Un progetto di Presidio Poetico e Olio Officina

 

Nella foto di apertura: Lorena Nocera

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