Le Forme dell’olio 2022, qualche anticipazione in attesa della proclamazione dei vincitori
Avevamo chiesto alle aziende produttrici e confezionatrici di proporre tutte le bottiglie espressione di un design e di una creatività capaci di esprimere originalità. E ci sono arrivati tanti esempi, alcuni felici, altri meno, tutti comunque orientati al cambiamento di prospettiva. La giuria si è riunita in più momenti, per evitare rischi di contagi. Nel frattempo vi anticipiamo quanto è emerso
Nei mesi scorsi, la redazione di Olio Officina si è riempita di tante confezioni, latte e bottiglie di ogni forma e materiale. Alcune di queste esprimono un profilo molto classico, altre giocano con una visione nuova, con colori inusuali, ora chiari, ora scuri, ora caldi, ora vivaci.
Terminato il periodo natalizio, presso la redazione si è riunita parte della giuria, in più momenti, e sono state occasioni di incontro e confronto. I giurati hanno potuto prendere visione e valutare con attenzione e interesse quanto realizzato dalle aziende per il contest Le Forme dell’Olio, così come per Le Forme dell’Aceto, giunto alla nona edizione il primo concorso, e alla quarta edizione quello riferito agli aceti.
Sono state ore piene, ricche di continui scambi di idee e punti di vista, talvolta anche, differenti, perché non sempre i giurati si sono trovati totalmente in sintonia, come è ben comprensibile. La giuria, lo ricordiamo, è presieduta dal designer Mauro Olivieri.
Non vi nascondiamo, a tal riguardo, che alcune bottiglie sono state motivo di confronto, con dialoghi sempre costruttivi, capaci di offrire nuovi modi per interpretare e giudicare le forme rappresentate. Il design degli oli ha compiuto passi importanti e decisivi, e Olio Officina è stata a livello mondiale, un elemento di traino e di stimolo.
Se le grammatiche visive non sono in linea con la bottiglia di olio, per un giudice, per un altro sono risultate soluzioni scelte alla perfezione, capaci di collocare il prodotto distante dagli altri, affidandogli così una voce significativa.
E come può essere percepito un prodotto difficile da associare a quella determinata categoria merceologica? Dipende dal background culturale, da cosa ci si aspetta di trovare, se l’incontro con l’innovazione possa essere una chiave di lettura vincente o meno.
È diventato sempre più importante soffermarsi sull’aspetto estetico del prodotto che si intende offrire all’acquirente e fruitore. Aspetto estetico che non deve mai dimenticarsi di essere funzionale, destinato allo scopo per cui è stato pensato.
Non sempre risulta facile coniugare tutti gli elementi per realizzare una bottiglia ergonomica, differente dal resto e curata alla perfezione, eppure molte confezioni hanno conquistato i giudici perché capaci di trasmettere eleganza senza tralasciare gli aspetti più pratici.
Altre aziende sono partite da ottime basi, in quanto a idee e scelta dei materiali, ma devono concretizzare ancora alcuni aspetti per rendere il lavoro maggiormente armonioso.
Un pensiero, però, accumuna tutti le “forme” che hanno valutato i lavori, ovvero la forte evidenza della dedizione con cui i partecipanti hanno lavorato, impiegando tempo e risorse, monetarie e temporali, per curare e studiare i dettagli dei loro prodotti.
Presto saranno comunicati i vincitori, e intanto ci rivedremo a marzo, non più a febbraio come era previsto, a ragione dello slittamento delle date dovuto a questa emergenza sanitaria non ancora superata. Ci rivedremo dunque in occasione dell’undicesima edizione di Olio Officina Festival, dove i vincitori del contest saliranno sul palco nella giornata di venerdì 18 marzo 2022, a Milano, al Palazzo delle Stelline, in sala Leonardo. Vi aspettiamo.
Foto in apertura di Olio Officina©
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