Storie di tavola e menu
Anticipazioni Olio Officina Festival 2024. Sabato 2 marzo l’architetto Alessia Cipolla ci racconta la storia dei menu quale documento della cultura a tavola. Da sempre custodi dei momenti importanti della vita di una persona, i menu rappresentano l’intreccio di storie e memorie di momenti condivisi, souvenirs cartacei da portare via con sé. Emblemi della cultura della condivisione, accolgonoin sé molti aspetti della tavola: cibo, olio, vino, allestimento, grafica
Alessia Cipolla è architetto, fondatrice dello Studio Archipass e La costruzione del Gusto, una società che realizza progetti per il mondo della tavola e dell’ospitalità. Sarà presente sul palco di Olio Officina Festival nella giornata di sabato 2 marzo, presso lo spazio Ex Cisterne della Fabbrica del Vapore, dove, a partire da una mostra di successo, qual è stata “Note di pranzi”, si affronta il tema dei menu. Sin dal titolo, alquanto evocativo, l’architetto Cipolla fa riferimento alla definizione data dal grande gastronomo e scrittore Pellegrino Artusi (1820-1911) alle cosiddette “distinte di pranzi”, ovvero i menu raccolti nel suo celebre libro del 1891, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene.
Semplici ed eleganti, o disegnati da grandi artisti, i menu – secondo Alessia Cipolla – testimoniano la cultura dell’ospitalità e della convivialità degli ultimi duecento anni. Da sempre custodi dei momenti importanti della vita di una persona, sia essa un grande personaggio storico o una semplice coppia che si sposa, rappresentano l’intreccio di storie e memorie di momenti condivisi, souvenirs cartacei da portare via con sé.
La prima tappa della mostra, ideata e curata da Alessia Cipolla, è stata realizzata a Treviso, a Casa Robegan, nel marzo 2023. La prossima tappa sarà invece a Verona, per ottobre 2024.
Nell’ambito di Olio Officina Festival saranno proiettati alcuni dei menu e in dialogo con Luigi Caricato si parlerà anche dei menu oliocentrici.
Il perché di questa iniziativa sui menu lo chiarisce la stessa ideatrice della mostra. “Il menu – chiarisce – racchiude molti mondi: quello della cucina, se inteso come sequenza di portate, e quello del servizio a tavola, se inteso come il cartoncino sul quale è stampato. Ma non solo. Piegato da un elegante nastro, sia che appartenga a case reali o a privati cittadini, è la testimonianza di eventi da ricordare, memorie private e pubbliche che raccontano la piccola o grande Storia. Il menu – come riferisce l’architetto Alessia Cipolla – è anche una utile fonte per molti campi di ricerca, dalla storia della cucina e della gastronomia alla sociologia, passando per la storia dell’illustrazione, dell’immagine, delle mode e dei costumi. Come la cucina, anche l’organizzazione del pasto evolvono a seconda delle epoche, della storia e dei luoghi, e sono proprio i menu a testimoniarne i cambiamenti sociali e culturali”.
Alessia Cipolla ha studiato all’ETH di Zurigo e si è laureata in Architettura presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Nel 2003 fonda a Milano Studio Archipass realizzando progetti residenziali e uffici. Architetto e fondatrice dello Studio Archipass, per la rivista Oliocentrico di Olio Officina recensisce gli oli extra vergini di oliva e fa anche parte della giuria del contest di design Forme dell’Olio.
Ma è anche sommelier AIS, maestra assaggiatrice di salumi ONAS, appassionata di formaggio e olio. Nel 2009 ha fondato La Costruzione del Gusto, diventata nel 2022 una società che sviluppa progetti e oggetti dedicati al mondo del gusto, della tavola e dell’ospitalità.
Nel 2015 ha pubblicato il libro Il Progetto della Tavola. Costruire lo spazio della convivialità, edito da Franco Angeli. È docente di Food Design e Art de la Table in master internazionali e scuole di alta cucina e tiene un suo corso di Progettazione e Gastronomia presso la facoltà di economia dell’Università Mercatorum. Scrive per riviste del settore f&b.
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