Saperi

Le parole per raccontare la sostenibilità

Perché “per raccontarla”? Perché per farla comprendere a quante più persone possibili non basta che venga affrontata dalle aziende attraverso strumenti prettamente tecnici come report e bilanci. Se la si vuole veramente far arrivare a tutti serve uno strumento capace di veicolarla, e quale migliore alternativa se non un libro? E poi si avvicina il Natale, potrebbe essere un regalo per qualcuno o proprio per noi stessi

Olio Officina

Le parole per raccontare la sostenibilità

Abbiamo così deciso di proporvi una serie di titoli di più case editrici che abbiano al centro questo tema. Un tema che non è facile trattare, ma siamo convinti che il contributo dell’editoria sia fondamentale per far avvicinare, riflettere e coinvolgere su quello potremmo fare di buono per questo pianeta. O anche solo per conoscere meglio piante, arbusti, miti che gravitano attorno al mondo vegetale e che hanno portato alla nascita di bellissime storie. Vi segnaliamo quindi qualche libro, con la relativa descrizione tratta dalla quarta di copertina, che magari vi incuriosiranno, e forse scoprirete che non se ne sa mai abbastanza di tutto quello che ci circonda, s’intende.

La mia vita con gli alberi, Karine Marsilly, Einaudi
Karine Marsilly è stata una bambina di città con una grande fortuna. Ha trascorso le estati della sua infanzia in montagna dai nonni, circondata dalla natura: arrampicarsi sugli alberi era la sua gioia piú grande. Se alla Karine che spensierata si avventurava tra rami e foglie avessero detto che un giorno quella passione sarebbe diventata il suo lavoro, non ci avrebbe mai creduto.
«Chirurga» degli alberi, Karine Marsilly è stata una delle prime arboriste tree-climber in Francia. Ci racconta la sua storia. E la storia di molti alberi.

Via col verde. Dietro le quinte dell’editoria ambientale, autori vari, Edizioni Santa Caterina
Dall’attivismo di Greta Thunberg alla narrativa di Amitav Ghosh, passando per le piante di Stefano Mancuso e la divulgazione di Barbascura X: a che cosa si pensa quando si parla di editoria e ambiente? Per la prima volta un volume affronta la questione seguendo il percorso dall’idea al lettore lungo l’intera filiera editoriale: un viaggio tra generi e collane, dalle Edizioni Ambiente a Penguin Books, compresi silent book, ecofumetti e climate fiction, con gli interrogativi più attuali sulla cosiddetta editoria ambientale. Le voci di autori, addetti ai lavori e lettori raccontano come si può trasformare un problema di oggi in un’opportunità per il futuro, mostrando quanto i libri possano essere arricchiti da una svolta più ecologista. Con il Manifesto per un’editoria sostenibile. Ecco Via col verde: «dopotutto, domani è un altro giorno»… per poter agire.

Una curiosità. Questo libro è stato scritto dagli allievi del Master in professioni e prodotti dell’editoria di Pavia. È proprio attraverso la loro voce, frutto di ricerche e interviste, che è stata raccontata una nuova editoria, quella che può, e deve, impattare di meno, puntando al coinvolgimento di tutti coloro impegnati in questo settore.

Perdersi nella natura. Cinque saggi sulla natura selvaggia, John Muir, hoppipolla
L’autore è stato un ingegnere e scrittore scozzese naturalizzato statunitense, famoso per il suo attivismo ambientale. Non per altro, ci ha lasciato saggi, taccuini e racconti dedicati alla bellezza della natura incontaminata e alle sue esplorazioni. Alcuni di questi saggi sono stati uniti in una raccolta illustrata da Ivano Talamo.

Elogio delle vagabonde. Erbe, arbusti e fiori alla conquista del mondo, Gilles Clément, DeriveApprodi
Le piante viaggiano. Soprattutto le erbe. Si spostano in silenzio, in balìa dei venti. Niente è possibile contro il vento. Se mietessimo le nuvole, resteremmo sorpresi di raccogliere imponderabili semi mischiati di loess, le polveri fertili. Già in cielo si disegnano paesaggi imprevedibili. Il caso organizza i dettagli, per la diffusione delle specie ricorre a ogni possibile vettore. Non c’è nulla che non sia adatto al trasporto: dalle correnti marine alle suole delle scarpe. Ma la gran parte del viaggio spetta agli animali. La natura prende in prestito gli uccelli consumatori di bacche, le formiche giardiniere, le docili pecore, sovversive, il cui vello racchiude campi e campi di sementi. E poi l’uomo. Animale tormentato in continuo movimento, libero scambiatore della diversità. L’evoluzione ha il suo tornaconto. La società no. Il minimo progetto di gestione cozza contro il calendario delle previsioni. Come ordinare, gerarchizzare, imporre, quando a ogni angolo spuntano possibilità? Come conservare il paesaggio, gestirne il dispendio se si trasforma col passare degli uragani? Quale schema tecnocratico applicare agli straripamenti della natura, alla sua violenza? Al cospetto dei venti e degli uccelli rimane il problema dei divieti. La natura creativa condanna il legislatore a rivedere i testi, a cercare parole rassicuranti. […] Cosa diventeremo se gli stranieri occupano le nostre terre? È questione di sopravvivenza…

La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini, Antonio Pascale, Einaudi
«Negli anni ho cominciato a pensare che qualunque strada si possa intraprendere per la felicità, questa debba necessariamente passare per una pineta. Una pineta da attraversare e un mare da raggiungere». C’è in questo libro l’invenzione di una forma, felicissima e leggera: il racconto in fiore, dove ogni uomo si staglia come un albero, a braccia aperte sotto il cielo. Una ramificazione di storie, intrecciate come l’edera, antiche come il grano, contorte e nodose e belle come i tronchi di olivo. Imparando a leggere le piante forse si scorgono le donne e gli uomini così come sono, nel ciclo spontaneo della loro natura, contraddittoria e vitale. Entrate sotto l’ombra dei rami in fiore: qui ci siete voi.

Il mio erbario. Uno strumento di promozione e tutela della biodiversità, Marco Damele, Zem Edizioni
La raccolta degli erbari di un agricoltore appassionato della biodiversità ed attento alla sostenibilità. Nel libro le illustrazioni delle specie più importanti, corredate dalle indicazioni sul luogo di raccolta e con piccole annotazioni sulle caratteristiche dei fiori e delle erbe. “L’erbario di Marco Damele – spiega nella prefazione Eleonora Matarrese la Cuoca Selvatica – è un evento unico, raro e degno di nota nel panorama italiano. Il suo lavoro evidenzia la biodiversità che caratterizza il nostro territorio e quanto sia fondamentale che la conoscenza, sia in termini di riconoscimento che in termini di usi, non vada persa”.

Di questo volume ne abbiamo parlato qualche tempo fa su Olio Officina nell’articolo Nel nuovo libro di Marco Damele viene custodia tutta la bellezza del patrimonio floristico.

Un altro libro che vi consigliamo dell’autore, e di cui abbiamo parlato su Olio Officina, è Il giardino della biodiversità. La mia vita tra piante selvatiche, insolite e misteriose, sempre per Zem Edizioni.

L’autore, grazie ad un grande amore per il paesaggio e le meraviglie della biodiversità, ha creato un giardino piccolo ma in grado di regalare l’emozione della bellezza e della complessità della natura. In questo libro attraverso una riflessione attenta sulla biodiversità e l’importanza della sua difesa, ci viene offerta una lente di ingrandimento con cui guardare la ricchezza straordinaria delle piante e dei fiori del suo giardino. Attraverso bellissime fotografie e racconti, il lettore potrà passeggiare nel suo giardino e scoprirne i segreti più profondi. Perché, come gli ha insegnato il suo maestro, Libereso Guglielmi, la bellezza del sapere non sta nel suo possesso, ma nella condivisione con gli altri.

Come pensano le foreste di Eduardo Kohn, nottetempo
Le foreste pensano? E perché, nella foresta di Ávila, i cani sognano? In questo libro sorprendente, Eduardo Kohn sfida i fondamenti stessi dell’antropologia, mettendo in discussione i presupposti di base su cosa significa essere umani, e per questo distinti da tutte le altre forme di vita.
Dopo quattro anni di lavoro sul campo tra i Runa dell’Alta Amazzonia, in Ecuador, il ricercatore attinge alla ricca etnografia e biologia dell’immensa e minacciata foresta “pensante” per esplorare come i popoli amazzonici interagiscono con le numerose creature che abitano uno degli ecosistemi più complessi al mondo. Se focalizziamo l’osservazione antropologica sulle modalità in cui gli umani entrano in relazione con gli altri esseri viventi, il tradizionale punto di vista occidentale dell’analisi, che ha l’effetto di separarci dal resto del mondo, collassa.
Tuttavia, la novità maggiore del saggio sta nell’evidenziare che questo collasso può rappresentare un’opportunità: approfondendo come le nostre vite e quelle degli altri viventi siano inestricabilmente interconnesse nella grande rete della foresta, davanti a noi si dischiudono nuovi strumenti concettuali e nuove visioni ispirate alla catena delle interrelazioni e al linguaggio con cui il resto del mondo parla e ci parla.
In questo lavoro rivoluzionario, Kohn conduce dunque l’antropologia verso una direzione inedita ed entusiasmante, offrendo un modo piú ampio e aperto di pensare a un pianeta radicalmente condiviso.

No planet B. Guida pratica per salvare il nostro mondo, Mike Berners-Lee, ilSaggiatore
Terra, XXI secolo. Ogni anno scompaiono fino a 10 000 specie. Le emissioni di anidride carbonica crescono esponenzialmente, ma i governi non riescono ad accordarsi per limitarle. Quando qualcuno percorre un chilometro con un diesel sottrae 7 minuti di vita al resto della popolazione. E anche se sviluppassimo le fonti rinnovabili, con gli attuali tassi di consumi da qui a 300 anni dovremmo coprire di pannelli solari ogni centimetro di terra per avere abbastanza energia. Benvenuti nell’Antropocene, l’epoca dominata dall’uomo. Mike Berners-Lee, però, è ottimista: il futuro del nostro pianeta non è segnato, non dobbiamo cercarcene un altro. Ci sono molte cose che possiamo fare, qui e ora, per cambiare il corso degli eventi. A partire dalle nostre abitudini alimentari: nelle scelte personali, per esempio diminuendo il consumo di carne e latticini; e soprattutto su scala globale, ridistribuendo la produzione di cibo tra i vari paesi, in modo che si smetta di sprecarlo in Occidente e morire di fame nel resto del mondo. Tra energia e sviluppo industriale, sovrappopolamento e organizzazione del lavoro, Berners-Lee passa in rassegna gli ambiti più problematici, propone soluzioni concrete per ridurre il nostro impatto ambientale e dà conto di tutto quello che la politica potrebbe fare per la sopravvivenza della Terra. No planet B è una guida pratica per tutti coloro che hanno a cuore il futuro. Un libro sorprendente, che ci rivela come il nostro domani dipenderà non tanto dalla tecnologia, quanto dai valori che sapremo condividere per costruire un mondo più giusto ed equo. Trovando così finalmente una risposta alla domanda posta ormai da milioni di giovani: «Come possiamo continuare a vivere felicemente sulla Terra?».

Dalla caverna alla casa ecologica. Storia del comfort e dell’energia, Federico M. Butera, Edizioni Ambiente
Dalle caverne del Paleolitico fino all’inizio del XIX secolo, si sono succedute poche innovazioni che hanno migliorato la qualità dell’abitare: le candele, che hanno rischiarato il buio, i vetri alle finestre, i camini e le stufe per riscaldare. Verso la fine dell’Ottocento, con l’avvento dell’elettricità, è cambiato tutto, e un diluvio di tecnologie ha trasformato la vita di quella parte della popolazione mondiale che vive nelle aree ricche dell’Occidente e dei paesi in via di sviluppo. Gli attuali livelli di comfort (e di spreco) si basano però su due assunti ormai superati: che l’energia a basso prezzo sia illimitata e che l’impiego dei combustibili fossili non provochi danni. È necessario correggere questa situazione, ripensando il modo in cui vengono progettate le nostre case e trasformando i sistemi di conversione e le reti di distribuzione dell’energia.
Dalla caverna alla casa ecologica è il testo fondamentale sulla storia dell’abitare e del rapporto tra tecnologie “domestiche” e società. Un racconto che si conclude con l’indicazione di un percorso possibile verso case non solo più sostenibili, ma anche più efficienti, economiche e confortevoli.

La nazione delle piante, Stefano Mancuso, Laterza
Finalmente la Nazione delle Piante, la più importante, diffusa e potente nazione della Terra, prende la parola. «In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza. Come? Suggerendoci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. Sono otto gli articoli della costituzione della Nazione delle Piante, come otto sono i fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante, e dunque la vita degli esseri viventi tutti».

In apertura, illustrazione di Angelo Ruta per Olio Officina©

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