Come è cambiato il modo di acquistare delle famiglie?
Difficoltà e nuove strategie per contenere i costi stanno tratteggiando un nuovo scenario. Si parte dagli oli vegetali, con una significativa espansione della spesa pari al +15,5%, mentre l’extra vergine ha registrato un aumento sul prezzo dell’11,6%. In termini generali, dal report Ismea emerge che le famiglie mature risentono meno dei rincari e si sta assistendo a un progressivo ritorno al punto di vendita fisico rispetto al canale digitale

Sono svariate le strategie attuate dalle famiglie per risponderei ai rincari e a scontrini in aumento. A risentire maggiormente della situazione sono le famiglie più giovani con figli piccoli, mentre quelle più mature mantengono quasi inalterati gli acquisti.
È cambiato quindi il modo di fare la spesa degli italiani, che hanno abbandonato determinate scelte prediligendone altre. Non solo in termini di alimenti, ma anche di modalità: il supermercato è il canale maggiormente scelto, con il 40% di share e una performance positiva rispetto al pre-Covid.
Rispetto al 2019, il discount guadagna quattro punti percentuali con fatturati incrementati del 25%. Anche per quanto riguarda il canale online si è assistito a un cambiamento, infatti c’è stato un progressivo ritorno al punto di vista fisico e sono diminuite del 6% le famiglie che acquistano sul canale digitale.
Per quanto concerne la scelta dei prodotti, vi è stata una espansione della spesa per gli oli vegetali, che in generale ha riguardato un +15,5%, con un contributo significativo degli oli di semi, pari al 33%. La spesa dell’extra vergine è pari a un 7,2%, dove il prezzo è aumentato dell’11,6%, con un -3,9% in termini di volume.
Pasta e uova rientrano tra i prodotti a non aver subito diminuzioni d’acquisto, nonostante la pasta, e il pane, hanno evidenziato un aumento di prezzo notevole in questi mesi: per la pasta si tratta del 21%.
Il comparto ortofrutta cresce di oltre il 3% e gli acquisti di carni suine registrano volumi in crescita del 4,4%, anche a fronte di un aumento dei prezzi.
Un aumento importante dei prezzi, con una sostanziale contrazione dei volumi acquistati, è stato rilevato per i prodotti lattiero-caseari, pari al 4,1 e una concreta riduzione della spesa è stata registrata anche dai prodotti ittici a fronte di volumi con flessioni fino al 30%.
Se le bevande analcoliche hanno registrato vendite importanti, con un +11,2%, flettono gli acquisti in valore di vino, -4,6%, spumanti e champagne, -1,9%, e, seppur in modo più lieve, anche di birra, – 0,8%. Sicuramente, ad aver contribuito, è stato anche il ritorno a cene e pranzi fuori casa, limitati per via della pandemia nei due anni passati.
Cliccando QUI è possibile scaricare il report completo.
In apertura, foto di Olio Officina©
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