Economia

Come è cambiato lo scontrino degli italiani, a partire dall’olio Evo

All’interno del comparto degli oli vegetali si evidenzia il sostanzioso incremento dei prezzi medi per l’olio extra vergine di oliva, con aumento del 29,7%, come emerge dal Report a cura di Ismea. Importanti anche gli aumenti di spesa per le carni (+7,6%) e anche il settore degli ortaggi – freschi e trasformati – cresce del 9,4% trainato dai prezzi delle patate e dei prodotti trasformati a base di pomodoro

Olio Officina

Come è cambiato lo scontrino degli italiani, a partire dall’olio Evo

Come dimostrano i dati nel Report Ismea, la spesa degli italiani nei primi nove mesi del 2023 è aumentata del 9,2% su base annua.

Malgrado un leggero ridimensionamento dell’effetto inflattivo, l’incremento della spesa dei primi nove mesi 2023 resta il più alto degli ultimi anni.

Rivolgendo uno sguardo ai canali distributivi, il discount si conferma il canale dove è stato registrato il maggiore incremento dei prezzi medi, ma anche quello con la maggiore crescita di fatturato, +10,5%.

Le famiglie con bambini e adolescenti risentono maggiormente delle difficoltà economiche del periodo, e sono obbligate a dover guardare a diverse strategie di risparmio.

Tutti i comparti hanno assistito a incrementi significativi, dove prezzi in veloce ascesa (+30%) e conseguente contrazione degli acquisti (-11%) sono stati registrati per l’olio extra vergine di oliva. A frenare, invece, è la crescita dei prezzi per l’olio di semi, rispetto a quanto assistito lo scorso anno.

All’interno del comparto degli oli vegetali, come riporta il documento, si evidenzia il sostanzioso incremento dei prezzi medi per l’olio extra vergine di oliva (+29,7% nel complesso, con punte del +45% raggiunte nel mese di agosto quando a fronte di scorte contenute si temeva per una produzione in contrazione).

Gli aumenti complessivi del prezzo dell’olio Evo nel corso dell’anno hanno comportato sul portafoglio delle famiglie un aggravio del 15,5% rispetto allo scorso anno favorendone l’evidente contrazione dei volumi acquistati (-11%).

Guardando alla dinamica dei prezzi nel terzo semestre, il prezzo medio dell’extra vergine a luglio, agosto e settembre era pari, rispettivamente a 7,54, 7,81 e 7,96, nonché una variazione in percentuale (rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) del 37,14, 41,07 e 45, 57.

Per l’olio di semi la situazione è differente, dopo i sostanziosi aumenti i prezzi tornano verso la normalità, registrando nel complesso una flessione del 7,5%. Malgrado ciò, i volumi acquistati sono inferiori del 2,7% rispetto allo scorso anno, tuttavia, questi cali possono essere ricondotti anche al confronto con il 2022 che aveva registrato la spinta sui prezzi e l’aumento anomalo delle vendite dopo l’invasione dell’Ucraina, per il timore di carenze di prodotto, in partico- lare olio di girasole, sullo scaffale.

Cliccando QUI è possibile scaricare in formato Pdf il Report completo.

In apertura, foto di Sonia Santagostino per Olio Officina©

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