Economia

L’importante segno di svolta con il conferimento del marchio Igp alla Taggiasca

Una notizia attesa per quasi vent’anni. L’approvazione da parte del Ministero dell’Agricoltura si traduce in un traguardo storico che già in questo periodo transitorio permetterà di distinguere la produzione ligure dalle altre. L’Indicazione geografica protetta è anche il frutto del lavoro delle aziende che da sempre si impegnano nel prodotto tracciato e di qualità

Olio Officina

L’importante segno di svolta con il conferimento del marchio Igp alla Taggiasca

“Dopo vent’anni finalmente siamo riusciti a portare a casa un riconoscimento per la Taggiasca. Merito di tutti quelli che hanno lavorato e non si sono persi d’animo. Ora non ci rimane che lavorare per garantire genuinità e qualità del prodotto”.

Abbiamo deciso di manifestare la nostra felicità per questa notizia partendo dal commento di Roberto De Andreis, massimo esperto delle olive da tavola e membro del Gruppo olive da tavola presso il Consiglio oleicolo internazionale.

Proprio nel suo recente volume Storia della taggiasca. L’olivicoltura eroica ligure e l’identità di un territorio a partire da un’oliva, edito da Olio Officina e di cui è coautore Alessandro Giacobbe, si affronta il problema del mancato riconoscimento dell’Igp. Le testimonianze, alla stesura del libro, risalgono al 2021, in cui si legge chiaramente che era stata presentata la richiesta di protezione in un’ottica di tutela del prodotto territoriale.

Un paragrafo – per sottolineare ancora una volta l’urgenza di procedere con l’attestazione di origine – riporta proprio il titolo Perché una indicazione geografica per l’oliva Taggiasca ligure?

Tutte le motivazioni sono approfondite da De Andreis nel libro, ma vogliamo condividere con voi un concetto fondamentale, finalmente colto da parte delle istituzioni: «Qualsiasi istanza di registrazione di una indicazione geografica non può che garantire sicurezza al pubblico e alla filiera produttiva, in primo luogo per l’olivicoltore. Costui è in fondo il vero e proprio presidio vivente di un territorio difficile, a forte rischio di danno idrogeologico. Anche in questo caso, una indicazione geografica per l’oliva Taggiasca è da ritenere un dovere morale».

In questi due anni qualcosa, alla fine, è cambiato. L’ottenimento dell’Igp è il risultato di un lavoro sinergico in cui vi è stato un dialogo costante e continuo tra le aziende, le associazioni regionali della filiera produttiva, artigianale e industriale e la Regione Liguria, che afferma «Questo storico traguardo arriva dopo un lungo iter per veder riconosciuto ufficialmente un patrimonio ligure inestimabile, da sempre valorizzato dalla filiera delle nostre aziende. Si tratta di un tassello fondamentale per tutelare il valore dell’oliva Taggiasca ligure: verrà infatti immediatamente richiesta la protezione transitoria in modo da consentire alle aziende di differenziarsi sul mercato nazionale e internazionale».

Anche noi di Olio Officina ci abbiamo sempre fortemente creduto. Abbiamo creato tante situazioni di dialogo per fare il punto su una decisione che tardava ad arrivare – incomprensibilmente, visti tutti i tentativi di imitazione di questa cultivar – e abbiamo voluto omaggiare uno dei simboli per eccellenza della Liguria con un volume interamente dedicato, al quale abbiamo fatto riferimento poco prima.

Si tratta di un libro pensato per essere destinato a tutti gli interessati, dove gli aspetti più tecnici si incontrano e dialogano con tutta quella che è la storia di questa oliva, del legame profondo con gli olivicoltori, che da secoli la coltivano anche nelle situazioni più difficili, e con gli abitanti dei territori in cui sorge.

Non è solo un’oliva – a doppia attitudine se vogliamo essere precisi – quasi niente è solo quello che sembra.

È il frutto di sacrifici, e di chi ci ha creduto davvero, e ha creato la cultivar di olive più ambita in tutto il mondo.

Come affermano il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e il vicepresidente e assessore con delega all’Agricoltura, Alessandro Piana «L’Igp è più di un marchio: è un nuovo rilancio del settore».

Carlo Siffredi, presidente dell’Associazione proponente, esprime anche lui la grande soddisfazione «Si tratta di un altro fondamentale tassello, unitamente alla modifica del disciplinare di produzione dell’olio Riviera Ligure Dop, per la tutela e valorizzazione della taggiasca ligure. Chiederemo subito la protezione transitoria per le olive taggiasche liguri in modo da consentire alle aziende liguri, come fatto per l’olio Riviera Ligure Dop, di differenziarsi sul mercato con un prodotto di qualità legato al nostro territorio».

Non ci resta altro che attendere le nuove confezioni riportanti il marchio e assistere a un cambiamento che vada ampliandosi in tutto il comparto.

 In apertura, foto di Olio Officina©

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