Mondo

Il Milan International Olive Oil Award raccontato con parole e immagini

I risultati dell’edizione 2023 ormai sono noti a tutti, ma vogliamo entrare ancor di più nel dettaglio spiegando in cosa consiste il MIOOA e perché Olio Officina lo organizza. Nel medesimo tempo abbiamo il piacere di pubblicare una galleria immagini con i volti di alcuni tra i premiati

Olio Officina

Il Milan International Olive Oil Award raccontato con parole e immagini

Il Milan International Olive Oil Award, MIOOA, è il concorso di Olio Officina dedicato alla qualità degli oli extra vergini di oliva. L’obiettivo del contest è stato sin dalla prima edizione quello di prendere in esame un nuovo modo di valutare gli oli, vista la complessità della materia prima, non sempre facile da interpretare.

Non c’è soltanto la distinzione per tipologia di intensità delle note fruttate, ma anche le stesse peculiarità derivanti dalle varietà di olive (olivigni), dall’elemento territoriale, fattori climatici e antropici che connotano di volta in volta le varie produzioni. Sembra apparentemente facile definire la qualità, ma di fatto mentre il giudizio su alcuni extra vergine può essere unanime, su altri non è sempre prevedibile e gli stessi assaggiatori professionali possono cadere in contraddizione.

Parte dall’esame di questa complessità la valutazione sensoriale degli oli di questo concorso sperimentale. Non è un caso che nella quattro edizioni che si sono finora svolte sono stati fatti esaminare gli da diversi gruppi di assaggio, panel ufficialmente riconosciuti che operano in diverse aree geografiche e talvolta con visioni e prospettive differenti.

Il contest MIOOA diventa pertanto anche un momento e un luogo di sperimentazione e verifica, così da cercare di comprendere quale possa essere il miglior modo possibile di giudicare buoni o eccellenti gli olio extra vergine di oliva. Il MIOOA è soprattutto un progetto di studio, una verifica continua, non solo degli oli, ma anche del modo di giudicarli.

Il Milan International Olive Oil Award per cercare di dare risposte concrete a questa verifica continua si struttura in più giurie. Si parte in prima istanza da una selezione che possiamo definire sostanziale, importante, significativa, effettuata a opera di un panel ufficialmente riconosciuto – così come già opportunamente evidenziato; in questo caso specifico, per le selezioni del MIOOA 2023, riguardanti gli oli prodotti nel corso della olivagione 2022-2023, si è optato per il gruppo panel dell’Università di Bologna, il cui panel leader è Sara Barbieri.

A partire da questa ragguardevole, perché severissima, selezione, si sono poi effettuate le altre, a opera di differenti giurie. Una soluzione, questa del diversificare i giudici, che è concepita allo scopo  di capire le tendenze di gusto, oltre che le preferenze soggettive, sia degli operatori professionali coinvolti, sia dei semplici consumatori e fruitori di prodotto.

Per quanto concerne gli operatori professionali, questi sono stati individuati senza che abbiano necessariamente partecipato a un corso di assaggio professionale, ma per il ruolo che ricoprono.

Ecco allora la giuria buyer e quella degli operatori del canale HoReCa, quella dei sommelier del vino, i quali hanno senza dubbio un approccio al prodotto diverso rispetto agli assaggiatori d’olio professionisti, anche la stessa giuria dei giornalisti ha dato spazio sia a quelli specializzati in materia di alimentazione, sia a quelli generalisti, come pure uno spazio di grande importanza è stata riservata a un gruppo selezionato di consumatori,  i cui giudizi non sono meno importanti perché di fatto sono coloro che l’olio lo acquistano, indipendentemente dal loro grado di conoscenza dell’olio.

Già, perché essendo l’olio un alimento, il primo giudice cui spetta esprimere un parere è proprio quello di chi l’olio lo acquista e lo consuma, indipendentemente dalle conoscenze che ha del prodotto. Piaccia o meno, è così. Spesso infatti si tengono in disparte proprio coloro che l’olio lo consumano.

Attraverso questo progetto, per nulla facile, con il  MIOOA si cerca in tutti i modi possibili di avvicinare due mondi che sembrano tra loro molto distanti, ma non per questo inconciliabili: da una parte gli assaggiatori professionisti, con le loro visioni verticali, sempre fedeli ai canoni che si sono imposti di seguire; dall’altra tutti coloro che fruiscono dell’olio o a livello professionale (vendendolo nei negozi, o utilizzandolo nelle cucine professionali) o da semplici consumatori (impiegandolo nelle cucine domestiche), uniti, questi e quelli, da una visione orizzontale e meno assolutizzante rispetto agli assaggiatori professionisti in una logica che si racchiude nel purché piaccia, purché sia gradito.

Ecco alcuni volti del Milan International Olive Oil Award

Cosa avviene con il Milan International Olive Oil Award? Tutti gli oli selezionati dalle varie giurie vengono in qualche modo bilanciati, senza mai tradire o svilire quella visione verticale di grande consapevolezza espressa dal gruppo di assaggio ufficialmente riconosciuto, ma senza nemmeno rinunciare al libero gradimento espresso da chi valuta senza aver partecipato a un corso di idoneità fisiologica con tutte le regole che ne conseguono.

Il risultato di questa complessa operazione viene infine inserita nel volume Il grande libro dell’olio, pubblicazione in edizione bilingue, italiano/inglese, distribuita in libreria, dove è in vendita, e omaggiata ai principali operatori della grande distribuzione, compresi buyer e titolari di negozi gourmet.

Un volume ricco di contenuti, suddiviso in due macroaree: la prima, con informazioni e visual data; la seconda, con schede documentate che riportano note essenziali sull’azienda unitamente ai profili sensoriali dei vari oli.

Il grande libro dell’Olio – volume 2 in uscita per il mese di settembre 2023, si rivolge sostanzialmente a un pubblico generalista ma senza venir meno alle esigenze di informazione e documentazione del pubblico professionale.

Tutti potranno prendere visione dei vari profili sensoriali degli oli extra vergini e nel contempo prendere nota dei tratti distintivi di ciascuna azienda in relazione al territorio e alle cultivar.

Il MIOOA ha questo di unico: si sforza di non penalizzare nessuna tipologia di olio, evitando di incorrere in mode passeggere con l’impegno nel dare pieno risalto a tutte le peculiarità degli oli, considerandoli nella loro qualità oggettiva e nel rispettivo gradimento dei fruitori.

Spesso accade che nei concorsi vengano penalizzati gli oli più delicati, quelli dai profumi più tenui.

Il MIOOA punta a valorizzare tutti gli oli, traendone il meglio di ciascuna tipologia, anche di quelle produzioni che per i tratti di delicatezza e dolcezza non vengono talvolta compresi e giustamente valorizzati per il loro valore intrinseco. Si parte sempre dal principio, e da una profonda convinzione, ovvero che realizzare un fruttato leggero d’eccellenza sia ben più difficile da realizzare rispetto a un fruttato intenso o medio.

Nello stesso tempo, con il MIOOA non vengono penalizzati nemmeno gli oli molto caratterizzati, dalla forte personalità, perché si cerca sempre di trovare il giusto equilibrio tra tutte le tipologie di oli, senza che vi siano preferenze verso alcune a danno di altre, ma puntando in ogni caso a ottenere un risultato che valorizzi appieno la personalità di ciascun olio.

Non è facile raggiungere questo obiettivo, perché il metodo di assaggio punta soltanto su tre elementi – fruttato, amaro e piccante – e l’auspicio, a partire da queste quattro edizioni del MIOOA,  è di ampliare sempre più gli elementi di valutazione, così da comprendere la complessità dei molti oli spesso poco valorizzati perché non rientrano in certi canoni di giudizio. In questo modo, con uno spirito diverso, tutti i territori e tutte le cultivar possono di fatto trovare la propria espressione senza mai tradire la propria identità.

Gli oli selezionati attraverso i contest del MIOOA vengono di volta in volta valorizzati sia entrando a far parte del volume Il grande libro dell’olio, sia in altre pubblicazioni di Olio Officina (telematiche o in edizione cartacea o in digitale sfogliabile), sia come “marcatori culturali” esibiti (e fruiti) nel corso degli eventi Olio Officina Festival e Forum Olio & Ristorazione, dove tali oli trovano il giusto spazio e risalto.

In apertura, Luigi Caricato insieme con Cesare Buonamici

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia