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Il preludio della nuova generazione Malandrino nell’olio “Lucenico”

Saggio Assaggio. Sono gli anni Cinquanta quando, a Laureana Cilento, Gennaro avviò la sua attività nel comparto oleario, dando una forte spinta propulsiva a tutto il territorio. Oggi sono le sue nipoti, Antonella, Angelica e Clara, a condurre l’azienda. In questo extra vergine a marchio Dop Cilento, il cui nome è un omaggio a Luciano e Domenico, figli di due delle tre sorelle, colpisce il colore giallo dorato dai riflessi verdi, morbido e armonico al palato

Luigi Caricato

Il preludio della nuova generazione Malandrino nell’olio “Lucenico”

Dire Malandrino significa parlare di Cilento. Una famiglia, una storia. Tutto ebbe inizio negli anni ’50, con Gennaro, il fondatore. Si deve a lui il grande impulso innovatore che ha contribuito a dare una forte spinta propulsiva a tutto il territorio.

A seguire i suoi figli, Antonio e Angelo Maria, che rilanciano con l’ingresso sul mercato del confezionato con prodotti a marchio proprio.

È stato l’inizio di un nuovo corso, che ora, con le figlie di Antonio – Antonella, Angelica e Clara – si è dato il via a una ulteriore svolta, decisamente glamour, attraverso l’introduzione di una serie di linee commerciali dal design molto curato.

È il caso di “Terramare” e “Le Sirene”, con il Cilento sempre protagonista, quale terra magica bagnata dal mare e ricca di tante e curiose leggende. Come per esempio quella delle tre Sirene, Leucosia, Parthenope e Ligea.

Leggenda narra che vivevano sugli scogli della baia di Salerno a protezione delle coste dagli assalti dei pirati, a testimonianza della forza straordinaria delle donne, e qui – aggiungo io – il riferimento corre inevitabile alle tre sorelle Malandrino, anche loro innamorate del Cilento, orgogliosissime delle proprie radici.

“Nel nostro olio – si legge nel sito internet aziendale – c’è l’eco del canto delle Sirene, quel tocco di magia che cambia le cose e le rende inaspettate e indimenticabili”.

E forse è proprio così. Non è un caso che proprio da questo desiderio di intraprendere nuove strade che nascono – sì, perché vengono proprio “generati” – due nuovi oli: il “Longè” e il “Lucenico”.

Il primo è anche un omaggio al celebre Ancel Keys, che al Cilento, la terra della Longevità, era molto legato, tanto da viverci a lungo.

Il “Longé” è un monovarietale Pisciottana, mentre il “Lucenico”, a marchio Dop Cilento, è un mix di più olivigni.

Il nome dell’olio è un omaggio a Luciano e Domenico, figli di due sorelle Malandrino, preludio della nuova generazione.

All’assaggio colpisce il colore giallo dorato dai riflessi verdi, limpido; al naso si apre con note fruttate erbacee dai netti rimandi alla mandola verde e al carciofo; al palato morbidezza e armonia, finezza e sapidità; le erbe di campo e una punta di piccante in chiusura.

Questa recensione è possibile leggerla anche sul numero 32 del mensile Oliocentrico, rivista edita da Olio Officina

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