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L’olio del figlio per il padre. L’Olio del Cavaliere Enrico Bonanno

Saggio Assaggio. È l'espressione della monocultivar Nocellara del Belice, coltivata secondo i canoni dell’agricoltura biologica nella Sicilia sud occidentale, nel comune di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani. Versatile, si rivela ideale su verdure cotte, zuppe di legumi e secondi piatti di pesce al forno o per arrosti

Alessia Cipolla

L’olio del figlio per il padre. L’Olio del Cavaliere Enrico Bonanno

È un olio extra vergine di oliva che nasce con l’intenzione di una tenera dedica al padre dell’attuale proprietario. L’azienda agricola è del figlio Antonio e l’olio Evo Bio è un omaggio al Cavaliere Enrico Bonanno. Ed è in questa versione da 250 ml, dalla bottiglia elegante e squadrata, premiatissima al contest delle Forme dell’Olio, che verso l’olio nel bicchiere per recensirlo.

È un olio che esprime tutta la sua personalità: è di un giallo dorato profondo, alla vista, mentre al naso si colgono i sentori intensi di foglia di pomodoro, origano fresco, basilico battuto in mortaio e carciofo. Al palato è avvolgente, intenso e persistente, con gusto deciso e aromi retronasali di tarassaco e cerfoglio, per un finale caratterizzato da una decisa punta pungente e una minore nota amara.

L’olio è espressione della monocultivar Nocellara del Belice, coltivata secondo i canoni dell’agricoltura biologica, nella Sicilia sud occidentale, nel comune di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, patria anche di grandi vini. Questa varietà di olivo è l’unica in Europa a vantare due attestazioni di origine per la stessa varietà: Dop “Valle del Belice”, per l’olio; e Dop “Nocellara del Belice”, per l’oliva da mensa.

 

Azienda agricola Antonio Bonanno

Olio del Cavaliere Enrico Bonanno

Dove: Campobello di Mazara, Trapani, Sicilia

Casa virtuale: oliodelcavalierenricobonanno.it

Olivaggio: Nocellara

Bottiglia: 250 ml

Prezzo al pubblico: euro 8

Abbinamenti: ottimo su verdure cotte, su zuppe di legumi e secondi piatti di pesce al forno o per arrosti.

 

Questa recensione è possibile leggerla sul numero 28 del mensile Oliocentrico, rivista edita da Olio Officina

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