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Si chiama Koinè ed è l’espressione della Tonda del Matese

Saggio Assaggio. Eccellente alfiere dell’azienda agricola Benedetta Cipriano e del suo territorio di antica tradizione olivicola, siamo nel Parco Regionale del Matese, in provincia di Caserta, è un monocultivar capace di carezzare il naso con il profumo di mandorla verde e arricchire di un’impronta erbacea tutti i piatti che incontra

Renzo Ceccacci

Si chiama Koinè ed è l’espressione della Tonda del Matese

Ubicata nel Parco Regionale del Matese in un territorio di antica tradizione olivicola, l’azienda è piccola per la dimensione, ma grande per la qualità.

Circa mille piante di olivo di cui molte plurisecolari, prevalentemente della varietà autoctona Tonda del Matese, da un paio di anni inserite orgogliosamente nel Presidio Slow Food dell’olio.

Benedetta, che ha ampliato le sue conoscenze anche con la frequenza di un corso per assaggiatori professionisti, gestisce l’oliveto con la sua famiglia, avvalendosi anche della consulenza dell’agronomo Vincenzo Coppola.

Dopo la raccolta con agevolatori iniziata nella metà di ottobre, sempre in giornata le olive sono state lavorate nel Frantoio Romano, a Ponte di Benevento, con tecnologia continua.

L’olio è poi stato immediatamente filtrato ed imbottigliato. Koinè Tonda del Matese è limpido e di colore giallo dorato.

Nettamente erbaceo, carezza il naso con il profumo di mandorla verde in lieve evidenza su quelli di erba tagliata, carciofo ed erbe aromatiche.

All’assaggio poi si fa ben apprezzare per l’equilibrio del piccante e dell’amaro e per la buona fluidità.

Un olio quasi storico, eccellente alfiere dell’azienda e del suo territorio, capace di arricchire tutti i piatti in cui si voglia aggiungere un’impronta erbacea.

Benedetta Cipriano

Olio extra vergine di oliva Koinè monocultivar Tonda del Matese

Dove: Piedimonte Matese, Caserta, Campania
Contatti: extra.koine@gmail.com
Olivaggio: Tonda del Matese
Bottiglia: 750 ml
Prezzo al pubblico: euro 14
Abbinamenti: Chitarra al tartufo nero di Bagnoli Irpino

Questa recensione è possibile leggerla anche sul numero 22 del mensile Oliocentrico, rivista edita da Olio Officina

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