Tutte le domande e le risposte su come gestire al meglio un oliveto
Ovviamente le argomentazioni che vi proponiamo riguardano solo alcuni aspetti chiave, ma quanto riferito resta comunque utile per capire come procedere in merito a questioni su cui restano forti dubbi. Si va dalle soluzioni alternative al dimetoato all’uso delle trappole per la mosca olearia, dalla scelta dei prodotti fitosanitari in relazione ai costi da sostenere o in base all’efficacia e al valore intrinseco del prodotto. E poi: ha più senso curare o prevenire? Questi e altri quesiti, con le risposte di Silvano Locardi, Danilo Slanzi, Giuseppe Cortese, Matteo Colombo e Marc Aupetitgendre, di Bayer CropScience
Gestire un oliveto richiede grande preparazione, oltre al ricorso a professionalità anche esterne all’azienda stessa, tranne che questa non sia così grande e strutturata da disporre di tutte le figure necessarie per affrontare tutte le problematiche della coltivazione degli olivi. Importantissimo, in ogni caso, l’apporto dei tecnici, siano essi agronomi, periti agrari o agrotecnici. Coltivare l’olivo impone scelte ben precise.
A Bisceglie, dove Bayer CropScience ha organizzato lo scorso 23 marzo un incontro di grande portata sul tema “Olivicoltura e suoi protagonisti. Il contesto italiano tra sfide, innovazione e passione”, sono emerse argomentazioni molto importanti e utili, di cui è possibile prendere visione QUI e QUI.
Ora, per chiudere la terza puntata del nostro reportage, vi proponiamo in lettura il momento conclusivo dell’evento, dove era stato possibile, al pubblico presente in sala e a quello collegato on line, porre domande su questioni prettamente pratiche, come per esempio le soluzioni alternative al dimetoato, l’uso delle trappole per la mosca olearia, e molto altro ancora, tra cui il tema tanto attuale della sotenibilità, facile a dirsi, meno facile da mettere in atto.
DOMANDE & RISPOSTE
– Sivanto prime è la soluzione alternativa all’uso di dimetoato?
Ha risposto Silvano Locardi: Sivanto è la soluzione alla gestione della mosca dell’olivo. Per sviluppare questa soluzione è servito molto tempo, e una grande ricerca. È la soluzione alla gestione della mosca dell’olivo a cui abbiamo proposto al pari la Decis Trap per chi volesse lavorare in biologico, o come attività di monitoraggio.
-A chi è scettico nell’utilizzo delle trappole, in merito a Decis Trap, cosa vi sentite di suggerire?
Ha risposto Danilo Slanzi: la storia di messa a punto della Decis Trap è stata fornita. Ricordiamo che Bayer nel mondo sviluppa molteplici soluzioni, ma quegli aspetti come la doppia attrattività e del controllo adulticida preventivo dà sicuramente un gancio per la prova e l’impiego da parte delle aziende agricole.
-Ci sono sistemi digitali anche per l’olivicoltura?
Ha risposto Matteo Colombo: siamo in fase di sviluppo su due sistemi, già presenti in Spagna: il sistema Molive, che proveremo a testare quest’anno in Italia per la cura delle malattie fungine, e un sistema di monitoraggio Pest advisor, che ci permette di valutare i migliori tempi di intervento. In Italia lo abbiamo già sviluppato da quasi cinque anni per l’uva da tavola e adesso stiamo lavorando per contrastare la mosca e la gestione di altri insetti. La calibrazione, la capacità di raccogliere i dati richiedono tempo: su scala pilota saremo pronti su scala pilota, e pensiamo che entro un paio d’anni potremo offrirlo al mercato.
– Come si possono aiutare i piccoli agricoltori ad accedere a una agricoltura sostenibile?
Ha risposto Matteo Colombo: è un tema di formazione. Anche durante la pandemia abbiamo fatto molti webinar da remoto per continuare a portare novità. È un gioco di squadra: per fare sostenibilità bisogna sapere cosa fare, quindi attraverso la rete di tecnici, agronomi ma anche figure delle varie associazioni di categoria, e la rete dei rivenditori è possibile allargare le informazioni disponibili oltre a quelle già disponibili sul nostro sito.
– Serenade Aso si può impiegare in miscela con il rame?
Ha risposto Giuseppe Cortese: sì, anche, però nell’applicazione dei prodotti dobbiamo essere chiari e tecnici con i posizionamenti che ho cercato di spiegare a seconda delle problematiche il prodotto funziona. Va ad integrare la strategia con il rame, serve a completare la strategia con il rame, ma si può anche impiegare in miscela.
– Qual è il costo di questi nuovi prodotti presentati?
Ha risposto Silvano Locardi: Noi amiamo parlare di, concretizzando la risposta in base alla necessità. Quindi è emerso, con chiarezza ed evidenza, la problematica della gestione della mosca dell’olivo. Noi oggi arriviamo con una risposta efficace, che rende possibile gestire la situazione. Quindi è il valore del prodotto la parte fondamentale, che comprende la ricerca e la tecnica che vi sono dietro la sua realizzazione.
Ha risposto anche Giuseppe Cortese: sono soluzione efficaci al livello delle migliori soluzioni presenti; quindi, sono in linea con quello che dobbiamo andare a risolvere.
E ha proseguito Silvano Locardi: in Bayer lavoriamo con un obiettivo specifico: la resa. A noi piace parlare di una soluzione e di un obiettivo produttivo per l’olivicoltore; quindi, non agiamo facendo un paragone con il generico che si trova sul mercato. Cosa voglio produrre, cosa voglio ottenere, quali sono le problematiche, qual è la soluzione di obiettivo, di resa e di marginalità sono le domande che muovono il nostro modo di lavorare. Consigliamo anche un confronto con un tecnico Bayer per scegliere la soluzione migliore.
-Quale tipo di impatto ambientale ha Sivanto Prime?
Ha risposto Giuseppe Cortese: Dal punto di vista dei residui, noi abbiamo tutte le informazioni a supporto di Sivanto Prime per cui il prodotto è registrato a 14 giorni di carenza ed ha come residuo massimo ammesso 5 parti per milione per quanto riguarda le olive.
Ha risposto anche Silvano Locardi: sono normati i residui su oliva, su drupa, e non su olio. Il discorso delle 5 parti per milione è un riferimento al residuo in drupa e su frutto oliva, Sivanto sta a un livello molto più basso e quindi assolutamente entro i valori di legge. Come Bayer, per dare un valore aggiunto, ci siamo permessi di fare anche una trasformazione; quindi, con un indice che trasforma i residui ammessi partendo da 5 parti per milione da frutto drupa all’olio, che ha un coefficiente di riduzione di questo valore, e arrivando ad applicare questo coefficiente si ottiene un numero ancora più basso e anche in questo caso, in base alle prove che sono state fatte nel dossier registrativo per ottenere l’estensione su olivo, quindi gestione della mosca dell’olivo, siamo sotto al valore ammesso. C’è dietro molto studio e molta tecnica.
-Ambition, essendo un prodotto proteico, potrebbe stimolare e moltiplicare l’attacco di mosca?
Ha risposto Danilo Slanzi: Abbiamo avuto modo di testarlo in vari ambiti e Ambition non ha nessuna interferenza per quanto riguarda una maggiore suscettibilità o una diretta interferenza con gli attacchi della mosca.
E ha risposto anche Silvano Locardi: prima di arrivare a proporre il prodotto a una platea così ampia, abbiamo studiato molto e non ci sono evidenze rispetto a una maggiore attrattività su mosca e nel caso di Ambition, non è solo un concime ma è qualcosa che supporta la pianta per ottenere e massimizzare risultati di qualità.
-Il mondo scientifico che opera nella difesa delle colture, da diversi anni ha enfatizzato degli aspetti: non dobbiamo ragionare in un’ottica di curare, cioè intervenire quando abbiamo un problema. Noi dobbiamo prevenire. Il metodo Decis Trap è sostenibile?
Ha risposto Danilo Slanzi: con Decis Trap riusciamo anche a spostarci verso quella che è una lotta adulticida. Una maggiore razionalizzazione di eventuali trattamenti che possono andare a supporto della lotta adulticida esprime un concetto di sostenibilità.
L’INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL TERRITORIO
Le conclusioni dell’evento “Olivicoltura e suoi protagonisti. Il contesto italiano tra sfide, innovazione e passione” sono state di Marc Aupetitgendre: “l’innovazione è al servizio del territorio, e tutte le tecnologie di cui abbiamo parlato, dal digitale per fare degli interventi sempre più mirati, consentono di lavorare in modo sempre più preciso.
L’innovazione vuole esaltare la tipicità del territorio e questo è un concetto molto forte. Per portare questa innovazione occorrono persone competenti, e per mettere in atto le competenze c’è bisogno di collaborazione. Al di là delle tecnologie e della loro combinazione, l’innovazione esce sempre dal confronto tra più realtà. Il nostro impegno è quello di stare al fianco delle filiere, e l’olivicoltura è un esempio molto forte del nostro lavoro. Guardando al futuro vogliamo accompagnare le aziende verso la qualità ma anche verso la quantità, perché abbiamo visto che produrre di più è un imperativo anche per questa filiera”.
Si ringraziano, per le risposte ai vari quesiti:
Silvano Locardi, grower & channel manager fruits and grapes in Bayer CropScience
Giuseppe Cortese, market development agronomist in Bayer CropScience
Danilo Slanzi, market development agronomist in Bayer CropScience
Matteo Colombo, head of customer marketing in Bayer CropScience
Marc Aupetitgendre, country Division Head in Bayer CropScience
In apertura, e all’interno, foto di Bayer CropScience
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