Gea Terra

Un’olivicoltura a tutela dell’ambiente con il progetto “Planet O-live”

Il piano di sostenibilità con cui Costa d’Oro si impegna a fare la sua parte, in uno scenario difficile e compromesso dai cambiamenti climatici, si traduce in una serie di azioni concrete per aumentare la produttività della filiera. Dalla riduzione di pesticidi fino alla tracciabilità in ogni processo, nell’iniziativa dell’azienda di Spoleto si incrementeranno pratiche di circolarità insieme a una continua promozione del valore sociale dell’extra vergine

Olio Officina

Un’olivicoltura a tutela dell’ambiente con il progetto “Planet O-live”

Con nove litri di consumo personale annuo, l’olio extra vergine di oliva è l’alimento principe sulle tavole degli italiani, consumato quotidianamente in ogni preparazione.

Ciò fa del nostro Paese uno dei primi produttori e utilizzatori al mondo, con una quota di consumo che raggiunge il 15% su base mondiale.

Non c’è da meravigliarsi visto che l’olio Evo è uno degli alimenti base della Dieta Mediterranea in cui rappresenta la principale fonte di grassi e le cui proprietà nutrizionali, anche in termini di prevenzione di alcune patologie, sono ormai riconosciute dalla comunità scientifica.

Sul fronte della produzione, l’Italia detiene il primato mondiale per varietà con oltre 500 genotipi per la produzione di olive da olio e per numero di ulivi, circa 250 milioni, dai quali proviene il maggior numero di oli extra vergine a denominazione in Europa, 42 Dop e 7 Igp.

Ciò nonostante, il settore olivicolo italiano attraversa da dieci anni a questa parte un periodo di grande incertezza con le superfici a oliveto diminuite del 3,5% e una produzione nazionale dimezzata che non riesce a far fronte alla domanda interna.

Le cause di tale incertezza sono da ricercare in diversi fattori, tra cui l’assenza di investimenti e di ammodernamento di impianti e tecniche agricole, che crea un gap in termini di produttività rispetto ad altri Paesi europei, e più di recente, anche la grande siccità dovuta al cambiamento climatico.

La carenza d’acqua si ripercuote negativamente sulla salute delle piante, ma anche gli eventi meteo estremi, divenuti sempre più frequenti, hanno effetti distruttivi causando l’allagamento dei terreni.

Il clima caldo-umido, inoltre, favorisce la presenza di parassiti secondari e la diffusione di patogeni alieni. Ricorrere all’uso di pesticidi, tuttavia, non può essere oggi la risposta in quanto essi rilasciano emissioni di gas serra, quando vengono prodotti, trasportati, applicati e dispersi nell’ambiente.

Ridurne l’uso non solo fa bene all’ambiente, ma contribuisce anche alla sostenibilità economica del settore.

L’olivicoltura subisce, dunque, danni dal cambiamento climatico,  ma al tempo stesso può contribuire a mitigarne gli effetti.

Afferma il Prof. Luca Sebastiani, docente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: “Secondo recenti studi, l’olivicoltura favorisce i processi di mitigazione del cambiamento climatico attraverso la fissazione della CO2 atmosferica (dati riportati dal Consiglio Olivicolo Internazionale indicano che per ogni litro di olio d’oliva prodotto si possono arrivare a sottrarre dall’atmosfera fino a 10 kg di CO2 – stime di altri autori parlano di valori compresi tra 2,7 e 5,5 kg di CO2 in funzione del modello di produzione). I cambiamenti climatici possono invece essere dannosi per l’olivicoltura a causa degli stress (idrici, salini e termici) ad essi connessi”.

Con il piano di sostenibilità “Planet O-live”, Costa d’Oro si impegna a fare la sua parte per aumentare la produttività della filiera dell’olio da un lato e ridurne l’impatto sull’ambiente dall’altro, con una serie di azioni concrete tra cui: la riduzione di pesticidi, l’uso più efficiente delle risorse idriche e dei fertilizzanti, la gestione del suolo mediante l’inerbimento, l’utilizzo di energie rinnovabili negli stabilimenti produttivi, gli accordi di filiera per sostenere la produzione italiana, il recupero e la piantumazione di nuovi ulivi, fino alla tracciabilità di ogni fase di produzione a garanzia della qualità verso il consumatore finale.

La difesa del territorio, di un’olivicoltura italiana efficiente e produttiva insieme alla promozione del valore sociale di un’autentica cultura dell’olio nel piano “Planet O-live” di Costa d’Oro vanno, dunque, di pari passo con l’incremento di pratiche di agricoltura sostenibile e di circolarità del ciclo di produzione in un approccio globale di sostenibilità ambientale sociale ed economica in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite, Sustainable Development Goals 2030.

Per definire le scelte strategiche e le azioni previste dal piano, nell’autunno dello scorso anno Costa d’Oro ha dato vita alla «Planet O-live Academy», un comitato scientifico composto da rappresentanti dell’azienda umbra, di due eccellenze accademiche quali la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Università degli Studi di Perugia, da Confagricoltura, la storica organizzazione delle imprese agricole italiane e dall’Associazione Produttori Olivicoli Umbri Assoprol.

Pascal Pinson, Ceo di Costa d’Oro, afferma che “L’anima di Planet O-live è la nostra Academy che riflette la storia di Costa d’Oro nel settore dell’olio di qualità, un prodotto nobile, millenario, pilastro della Dieta Mediterranea, agendo come una sorta di acceleratore che coinvolge tutti gli attori della filiera stimolandone la crescita sia in termini di bontà del prodotto sia di rispetto verso la bellezza del paesaggio e dell’ambiente di cui esso è il frutto”.

“Planet O-live” è un pianeta che ruota intorno al frutto di una pianta millenaria, un mondo i cui abitanti promuovono uno stile di vita più autentico, trasparente e inclusivo per riscoprire le radici e coltivare insieme un futuro sostenibile per il settore olivicolo e per le future generazioni.

I dettagli del piano di sostenibilità saranno presentati alla stampa e agli operatori del settore lunedì 8 maggio, in concomitanza con la partenza di Tuttofood 2023, con un evento in cui l’azienda sarà ospite del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano con cui è impegnata per il mantenimento del Bosco degli uliveti di San Francesco ad Assisi.

Costa d’Oro sarà, inoltre, presente a Tuttofood 2023 con un proprio stand (Pad. 5P L25 M28) dove presenterà i suoi prodotti, in particolare il primo olio in Italia con un disciplinare certificato da Sgs per Zero Pesticidi Residui, e il “Dop Umbria”, ottenuto da olive della sottozona Assisi-Spoleto in collaborazione con Assoprol, Associazione Produttori Olivicoli Umbri.

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