Terra Nuda

Contro i rincari l’Europa torni protagonista

In ragione degli aumenti delle materie prime, Assitol, con il suo presidente Marcello Del Ferraro, propone di ridare centralità all'Ue e alla collaborazione tra le varie “anime” dell’agroalimentare, aspetto questo essenziale in vista della transizione ecologica

Olio Officina

Contro i rincari l’Europa torni protagonista

Rivedere urgentemente la strategia del nostro sistema produttivo: soltanto così l’economia italiana potrà combattere contro gli aumenti delle materie prime ed il rischio inflazione, i principali avversari della ripresa in atto.

Ne è convinto Marcello Del Ferraro, presidente di Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria olearia, che propone di ridare centralità alle politiche di filiera e all’azione dell’Europa.

“Le nostre imprese stanno lottando contro i rincari – afferma il presidente – consapevoli che uno scatto in avanti dell’inflazione provocherebbe il calo dei consumi, mettendo anche in difficoltà la ripresa dell’industria agroalimentare. La risposta non può ricadere esclusivamente sulle aziende, ma deve coinvolgere l’intero comparto”.

Energia, materie prime di origine agricola, metalli: l’aumento è generalizzato.

Secondo l’indice Fao, da dieci anni non si assisteva ad un rialzo così rilevante dei prezzi.

La combinazione tra meteo estremo, che ha ridotto le produzioni agricole, e pandemia ancora in corso, ha in parte determinato le tensioni di mercato.

Tuttavia per Assitol, che mette insieme la filiera degli oli e dei grassi alimentari, quella della panificazione e delle bioenergie, le ragioni della global inflation sono ancora più profonde.

“Scontiamo problematiche che esistevano già prima del Covid 19, e che ora sono esplose con prepotenza – sottolinea Del Ferraro -. Ad esempio il deficit proteico, vale a dire l’insufficiente produzione di proteine vegetali in Italia e nella Ue, è un’annosa questione, ma ora pesa maggiormente sull’incremento dei costi di grano, soia, mais”.

L’aumento delle produzioni agricole non è più rinviabile. “Dobbiamo impegnarci in tal senso – commenta il presidente dell’Associazione – puntando sull’innovazione, senza la quale non si cresce, e sull’utilizzo intelligente delle risorse in arrivo dalla UE”.

È proprio l’Europa, secondo Assitol, che deve tornare protagonista. “È il nostro primo mercato – ricorda il presidente Del Ferraro – è qui che dobbiamo costruire un sistema produttivo più autosufficiente e competitivo, lavorando a Bruxelles sulla soluzione dei problemi comuni: logistica, approvvigionamento, valorizzazione dei prodotti agroalimentari, sostenibilità”.

Anche la strada per realizzare il Green Deal è tutt’altro che semplice.

“Ripartiamo dalla filiera – suggerisce Del Ferraro – che significa dialogare tra componenti dello stesso mondo, in modo da decidere e agire in modo coeso. La transizione ecologica, se calata dall’alto secondo schemi rigidi, rischia di far saltare segmenti rilevanti del nostro agroalimentare”.

Questo modello di sviluppo vale in Europa come in Italia. “Anche a casa nostra, dobbiamo fare squadra, con un unico obiettivo: far sì che la ripresa si rafforzi e che si scongiuri la crisi dei consumi, dovuta ai rincari”.

Un passo importante lo ha fatto Assitol, aderendo insieme ad altre associazioni al Manifesto delle bioenergie, che promuove l’impiego più ampio degli oli e dei grassi come fonti rinnovabili da biomasse, nell’intento di dare nuovo slancio alla filiera italiana delle agroenergie.

Si ringrazia per la notiza Silvia Cerioli

La foto in apertura è di Olio Officina©

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