Terra Nuda

Cosa c’è da sapere sul recupero dei rifiuti agricoli    

Produrre energia pulita a partire dagli scarti organici è un argomento di grande attualità e utilità che negli ultimi anni ha conosciuto un notevole sviluppo in molti paesi europei. Il 13 luglio, intanto, è stato presentato a Fermo il progetto “Economia circolare in agricoltura: corretta gestione degli scarti organici e autoproduzione aziendale di biomasse per l’incremento della fertilità dei terreni agricoli marchigiani”. A corredo della divulgazione dei risultati progettuali seguiranno giornate dimostrative in campo e seminari

Marcello Ortenzi

Cosa c’è da sapere sul recupero dei rifiuti agricoli    

Il 13 luglio è stato presentato il progetto “Grasciari Riuniti – l’economia circolare a partire dai rifiuti agricoli”, presso l’Itt Montani di Fermo, diretto alla gestione integrata dei residui agricoli e agroindustriali e la produzione di biobased products, ovvero di prodotti di origine biologica, più sostenibili e degradabili, affinché vengano reinseriti nel circuito produttivo, in un’ottica di economia circolare.

Produrre energia pulita a partire dagli scarti organici è un argomento di grande attualità e utilità che negli ultimi anni ha conosciuto un notevole sviluppo in molti Paesi europei.

Il motivo di questo successo è duplice: le recenti normative da un lato impongono (o promuovono fortemente) la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, dall’altro incentivano la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Nel corso dell’iniziativa, i vari esperti del settore si sono confrontati proprio sulle strategie di stabilizzazione e utilizzo in agricoltura della sostanza organica e sulle prospettive future di questo innovativo progetto.

Diversi enti hanno collaborato per tre anni, quali Fondazione Opere laiche lauretane, Chimica Verde, Itabia, Legambiente Marche, Università politecnica delle marche, ecc. e con il supporto di Regione Marche – PF fonti energetiche e rifiuti e Regione Piemonte – Servizi ambientali.

“Economia circolare in agricoltura: corretta gestione degli scarti organici ed autoproduzione aziendale di biomasse per l’incremento della fertilità dei terreni agricoli marchigiani” è il titolo esatto del progetto di sviluppo rurale.

A corredo della divulgazione dei risultati progettuali ci saranno giornate dimostrative in campo e seminari, sia durante lo svolgimento dello stesso, sia a fine dell’intero percorso. Sarà poi prodotta una piattaforma web per l’incontro della domanda e dell’offerta dei sottoprodotti agroalimentari e per l’elaborazione di statistiche, iniziativa originale in Italia.

La Fondazione Opere laiche lauretane ha sottolineato che attraverso la bonifica di alcune pratiche agronomiche, la Fondazione è impegnata nel progetto per incrementare la fertilità dei terreni, per la sperimentazione di nuove molecole e prodotti ecocompatibili oltre all’autosufficienza energetica.

Un esempio pratico è venuto da una dimostrazione degli studenti dell’Itt Montani, nel laboratorio di chimica, hanno estratto biomolecole dalle bucce di patate, dalle quali si possono ricavare ormoni e farmaci, lavorando con solventi atossici e fonti rinnovabili.

In apertura, foto di Olio Officina©

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