Terra Nuda

Cosa ci insegna il Salento dell’olivo e dell’olio

Si è appena conclusa la prima edizione di “Primoljo in festa”, ed è stata l’occasione per comunicare il forte desiderio di rinascita di un territorio che ha conosciuto l’estremo dramma della perdita di milioni di olivi per via del batterio Xylella. La storia però continua, non si interrompe, perché trova comunque nuove espressioni, e l’olivo, nonostante tutto, rappresenta il segno della continuità e della speranza

Francesco Caricato

Cosa ci insegna il Salento dell’olivo e dell’olio

I giorni 19, 20 e 21 ottobre il Salento si è riunito intorno a un evento che è stato insieme festa per la nuova olivagione ormai iniziata e celebrazione di una rinascita dopo il grande trauma per le conseguenze del batterio che ha devastato centinaia e centinaia di ettari di oliveti. Teatro della tre giorni della “Primoljo in festa” è stata l’azienda della famiglia Primiceri a Casarano, in provincia di Lecce.

“L’evento – precisano – è nato dal desiderio di celebrare l’olio che nasce dalla terra, dove appunto tutto ha inizio, laddove l’olivo affonda le sue radici e genera quei frutti meravigliosi che sono le olive. L’evento ha un suo perché in quanto l’olio, in tutto il Salento, è qualcosa che va oltre se stesso: racconta una storia, una identità, un modo di essere e di agire”.

“Attraverso questa prima edizione – chiariscono i Primiceri – si intende far ricordare una storia che si nutre di tanti secoli e di un popolo che si è concentrato sul lavoro della terra senza rinunciare ad apportare novità, tanto più oggi che è arrivato il tempo di voltare pagina, ricreando una nuova olivicoltura”.

Fernando Primiceri in dialogo con alcuni dei partecipanti a Primoljo in festa

Giovedì 19 ottobre sono state accolte le scolaresche, portando avanti una utile attività didattica per i bambini, i quali alla fine hanno appreso, proprio attraverso l’esperienza diretta quanto c’è da sapere sull’olio extra vergine di oliva, riuscendo così a comprendere cos’è, come si produce, come lo si apprezza e perché sia un alimento così importante e necessario. Ovviamente il percorso istruttivo si è concluso con una merenda, la più antica e sana che si conosca: il pane con l’olio.

Venerdì 20 c’è stata l’apertura al pubblico, al quale è stato presentato un percorso visivo e sensoriale della filiera produttiva in tutta la sua completezza. L’open day in frantoio ha così avuto modo di far comprendere il valore di un alimento che non è solo un condimento, ma molto di più: un ingrediente-alimento che la scienza definisce giustamente alimento funzionale. Infine, nella giornata conclusiva di sabato21 ottobre, il filo conduttore è stato l’elemento conviviale, perché l’olio, si sa, unisce e aggrega, così come i vari ingredienti di una ricetta, anche le persone, in momenti – come opportunamente sostengono i Primiceri – di gioiosa convivialità.

Primoljo è un’azienda salentina con sede a Casarano, fondata nel 1970 da Marco Primiceri. Tutto nasce da un frantoio, perché è proprio questo il luogo che consente di estrarre l’olio dalle olive, ed è dall’operazione di frangitura che si può raccontare la generosità di una terra con la bontà e peculiarità dei suoi frutti.

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